Episode 201Mandy Patinkin ha confessato di non essere orgoglioso del comportamento tenuto all’inizio della sua carriera.
Durante un’intervista rilasciata al New York Times Magazine, l’attore ricorda come sia stato licenziato durante la lavorazione del film Heartburn – Affari ci cuore, diretto da Mike Nichols, e della sua incapacità di ascoltare gli altri:

Ho faticato ad accettare le opinioni di altre persone. Durante Chicago Hope non ho mai permesso ai registi di parlarmi perché ero così viziato. Ho iniziato con persone come Milos Forman, Sidney Lumet, James Lapin, artisti incredibilmente dotati. Quindi dicevo Non parlatemi, non voglio la vostra opinione. Mi sono comportato in modo abominevole. Non mi importa se il risultato finale è stato buono e sono stato persino premiato. Non sono orgoglioso di come ero e mi ha ferito”.

Tra i rimpianti di Patinkin c’è anche quello di aver accettato il ruolo dell’agente Jason Gideon in Criminal Minds:

Non ero la persona giusta. Ho preso una scelta che non volevo fare. Mi sono spinto, pensando di aver bisogno di più fama, di una sicurezza economica. Quando la proposta di Criminal Minds è arrivata, ero appena sopravvissuto alla scoperta di avere un cancro alla prostata, quindi penso di essere stato vulnerabile. Non mi dimenticherò mai come fossi seduto sul letto di mio cugino a Los Angeles leggendo il primo copione, parlando a me stesso, facendomi un lavaggio del cervello pensando che non sarebbe proseguito in quel modo. Non ho ascoltato me stesso e ne ho pagato il prezzo. Non mi sarei mai aspettato di lavorare di nuovo in televisione”.

L’attore ha infatti lasciato Criminal Minds dopo la seconda stagione a causa di differenze creative con gli sceneggiatori e i produttori e l’anno scorso aveva già raccontato la sua esperienza rivelando di considerare la serie come l’errore più grande commesso nella sua vita.

Mandy Patinkin è attualmente impegnato sul set della terza stagione di Homeland, in cui interpreta Saul Berenson. Lo show, ha spiegato l’attore, gli permette quotidianamente di impegnarsi, di immergersi nella sceneggiatura, e di vivere una situazione professionale positiva.

Il ruolo è basato sull’ascoltare, e quando non si ascolta se stessi si è nei guai”, ha concluso.

Fonte: TVGuide