La AMC ha respinto tutte le accuse sollevate da Frank Darabont nella causa legale voluta dal creatore del serial The Walking Dead e dalla Creative Artists Agency contro la tv via cavo.

La AMC, dopo aver chiesto una proroga alle iniziali scadenze per rispondere alle accuse, ha presentato due giorni fa un documento di 10 pagine alla Corte Suprema di New York in cui vengono smentite tutte le questioni sollevate dai querelanti e si sostiene che non abbiano alcun motivo di avanzare richieste di tipo economico, pretendere pagamenti o risarcimenti di alcun tipo. Gli avvocati della difesa hanno chiesto inoltre che il caso venga archiviato perché sono determinati a dimostrare che la causa è priva di fondamento ed è stata costruita solo su delle affermazioni infondate.

Gli accusatori avevano presentato 24 pagine di documenti a dicembre in cui sostenevano che l’emittente statunitense non aveva pagato il compenso dovuto a Darabont per gli aspetti inerenti al suo lavoro come produttore esecutivo dello show, non aveva rispettato i termini degli accordi stipulati con l’agenzia, non aveva versato le giuste quote dei diritti sul marchio di The Walking Dead, aveva sfruttato in modo poco legale dei finanziamenti ricevuti, e portava avanti una produzione dal bilancio pesantemente negativo. Frank Darabont, inoltre, ha accusato la AMC di averlo licenziato durante la seconda stagione dello show per poter evitare di dovergli pagare l’aumento previsto dal contratto stipulato pochi mesi prima, che specificava in modo preciso i suoi compensi in veste di produttore.

I querelanti hanno ora tempo fino al 24 marzo per controbattere quanto presentato dalla difesa della AMC e la successiva risposta da parte della tv via cavo dovrà avvenire entro il 7 aprile.

Fonte: Deadline