Questa sera calerà il sipario su Glee, che negli States chiuderà il suo percorso con la messa in onda del 12° e del 13° episodio della sesta stagione.

Chris Colfer, che è stato tra i protagonisti dello show sin dal suo primo anno, è stato intervistato da Entertainment Weekly, cui ha rivelato quali sono i suoi ricordi più cari legati alla serie.

Sui suoi ricordi delle riprese del pilot
Ricordo quanto sia stato istruttivo, perché non avevo alcuna idea di come la televisione funzionasse. Non avevo idea di come si girasse, e non avevo idea di come fosse indossare i jeans attillati. Quindi è stata un’istruzione alquanto dolorosa. Ricordo che chiamai mia mamma e gli dissi una cosa tipo “Lavoriamo un sacco, voglio dire, arrivo alle 6 di mattina e non vado via prima delle 8 di sera. E oh mio Dio le mie gambe pulsano per colpa di quei jeans che mi fanno indossare!”

Sul numero più difficile
Il primo che mi viene in mente è quello del mix “Singing in the Rain/Umbrella”. Sono scioccato che nessuno sia rimasto ucciso, da un incidente o da un omicidio. [Ride] Eravamo tutti tagliati, stavamo congelando, e dovevamo sorridere, cantare e ballare. E’ stato terribile.

Sul ricordo più caro di Cory Monteith
Lui è stato davvero il fratello maggiore che non ho mai avuto. Devo dirlo –nella speranza di non emozionarmi – che mi sono sentito sempre molto rispettato da Cory, e come giovane ragazzo gay non mi sono mai sentito rispettato da quelli più grandi, credo. Ma con Cory, penso semplicemente che ci rispettassimo molto a vicenda e rispettavamo molto il lavorare insieme. Penso che questo è ciò che ricorderò per sempre – l’enorme rispetto che aveva verso tutti. Penso sia stata anche per questo una grande perdita. E’ stato molto difficile vederlo tradito quando è morto – non rappresentava ciò che era.

Sulle riprese del finale
E’ stato, onestamente, tipo il famoso finale del The Mary Tyler Moore Show… quando chiudono tutto e camminano verso la porta. E’ stato molto simile a quello, e non penso che nessuno di noi se lo aspettasse così. E’ stato difficile. Per lo show era tempo di chiudere – penso siamo tutti d’accordo. E’ stato un viaggio pazzo, emozionante, fantastico, stancante ma appagante. In un modo o in altro siamo tutti cresciuti in quell’aula della musica. E’ stato difficile dire addio, molto, molto di più di quanto mi aspettassi.

Fonte: EW