Tra qualche giorno ritornerà sugli schermi televisivi Hannibal, la serie della NBC ideata da Bryan Fuller e tratta dai romanzi di Thomas Harris.
In attesa della terza stagione, lo showrunner ha avuto modo di parlare delle tematiche che verranno affrontate negli episodi inediti, oltre ad accennare a una questione di grande attualità come quella della rappresentazione della violenza sulle donne in tv.

  • Fuller ha rivelato che non verranno mostrati stupri in Hannibal perché si è deciso di evitarlo, essendo molto presenti in televisione ed esistendo una serie come Law & Order: SVU che se ne occupa con costanza. La scelta ha reso complicato avvicinarsi alla storia di Francis Dolarhyde perché nel romanzo il personaggio violenta anche cadaveri e persone in fin di vita, quindi hanno dovuto trovare un modo per rimanere egualmente fedeli al libro. Il pubblico dello show, inoltre, è prevalentemente femminile quindi si è stati particolarmente attenti a non rappresentare quasi glorificando la violenza sulle donne, ponendo molta attenzione generale sui crimini nei confronti della famiglia della vittima. Bryan è convinto che raramente sul piccolo schermo si riesce a mostrare in modo realistico la drammaticità del crimine.
    Negli episodi si dovrà intuire quindi quello che compie il personaggio, che sarà solo uno dei tanti terribili crimini compiuti dall’uomo.
  • Fuller è convinto che spesso uno stupro venga mostrato in uno show televisivo solo con lo scopo di sconvolgere il pubblico, perché è qualcosa che accade realmente e colpisce maggiormente gli spettatori. La tematica però è eccessivamente sfruttata e come showrunner cerca sempre di evitare gli elementi non necessari o che si sfruttano troppo.
    Bryan ha ricordato che si tratta di un espediente narrativo fin troppo semplice da utilizzare e che spesso porta con sé degli stereotipi drammatici ed emotivi, mentre si tratta di una questione particolarmente personale e intima che non può essere affrontata in modo accurato perché in 42 minuti non si può rappresentare veramente cosa vuol dire essere vittima di una violenza, mostrandone la complessità.
  • Il cannibalismo, invece, può essere affrontato con più leggerezza perché è un caso estremo che nella vita reale si manifesta raramente. Fuller sarebbe stato disposto ad affrontare seriamente la violenza sulle donne ma è convinto che ci siano altri elementi da esplorare negli episodi, maggiormente in grado di sostenere lo show.
  • Per quanto riguarda la discussa scena con protagonista Sansa in Game of Thrones, Fuller ritiene che sia stata trattata con molto tatto e sarebbe persino potuta essere trasmessa su un network tradizionale. Lo showrunner ha ricordato che la serie targata HBO si ispira a un periodo storico in cui quel tipo di violenze erano purtroppo all’ordine del giorno e le donne non potevano reagire molto. La personalità di Ramsay Bolton si adattava bene all’evento drammatico e all’interno della trama era un elemento che risultava naturale, risultando assolutamente giustificato e non criticabile.
    Gli autori, inoltre, sembra stiano costruendo un personaggio di Sansa per mostrare come stia diventando una donna in grado di superare le difficoltà e stia imparando la realtà del mondo che la circonda. Se Fuller fosse stato lo showrunner di Game of Thrones, tuttavia, non sa se avrebbe compiuto le stesse scelte.

Fonte: EW