Che la scena finale di Unbowed, Unbent, Unbroken (qui la nostra recensione) – sesto episodio della quinta stagione di Game of Thrones – avesse sollevato numerose polemiche (anche da parte dei lettori dei libri de Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, dove le cose non vanno esattamente nello stesso modo) ve lo avevamo già detto, ma con il passare dei giorni le acque invece che calmarsi sembrano diventare sempre più torbide.

Precisiamo che ovviamente la sequenza incriminata e al centro della vicenda è quella in cui Sansa viene stuprata da Ramsay nella loro prima notte di nozze, sotto gli occhi di Theon/Reek, costretto dal sadico e psicopatico figlio di Roose Bolton ad assistere all’atto.

Dai critici ai fan, in molti hanno espresso il loro disappunto, ma a tutto il calderone adesso si stanno aggiungendo anche delle vere e proprie prese di posizioni pubbliche, come quelle del sito femminista The Mary Sue e della senatrice Claire McCaskill: il primo, tramite la voce del suo editore, ha dichiarato che non parlerà mai più dello show della HBO, e la seconda ha scritto su Twitter che non lo guarderà più a causa della suddetta scena di stupro che definisce come “gratuita, disgustosa e inaccettabile”. E sul noto social network in molti non hanno perso tempo a schierarsi dalla sua parte e a condividere la sua idea.

Ma a questo punto non può che sorgere una domanda: la scena al centro di tutte queste polemiche è stata davvero così tanto al di sopra degli standard di violenza cui Game of Thrones ci ha ‘abituati’ sin dal primo giorno?

A parere di chi scrive non è proprio così, sia perché nella serie abbiamo assistito a violenze, anche carnali, ben più traumatizzanti (come lo stupro di Daenerys, avvenuto nella prima stagione), e sia perché da Ramsay Bolton onestamente non ci si sarebbe potuto aspettare nulla di diverso.

Voi cosa ne pensate?

Fonte: Huffington Post