Stranger Things ha debuttato su Netflix a luglio e in poco tempo si è confermata come una delle serie più discusse e meglio recensite tra le originali del servizio streaming. E a quanto pare anche una delle più viste.

Degli ascolti messi a disposizione da Symphony Advanced Media per Variety hanno rivelato che i primi otto episodi di Stranger Things hanno ottenuto la terza posizione tra le stagioni più viste di quest’anno su Netflix tra le serie originali. Nei soli 35 giorni di sfruttamento sul servizio streaming il supernatural drama ha ottenuto una media di 14.07 milioni di telespettatori nella fascia d’adulti 18-49. Solo la prima stagione di “Le Amiche di Mamma” e la quarta stagione di “Orange is the New Black” hanno ottenuto un maggior numero di udienza nei primi 35 giorni.

Rispetto agli altri show originali, Stranger Things è davanti a “Making a Murderer” (13.35 milioni), la seconda stagione di“Daredevil” (13.35 milioni), “Jessica Jones” (6.26 milioni), la seconda stagione di “Unbreakable Kimmy Schmidt” (6.08 milioni), “The Ranch” (6.01 milioni), la quarta stagione di “House of Cards”  (5.67 milioni), “F is for Family” (4.81 milioni).

Netflix, così come gli altri competitori Hulu e Amazon, hanno sempre rifiutato di rilasciare gli indici di ascolti rispetto alla propria programmazione. I dirigenti hanno discusso di questa faccenda per molto tempo, specialmente quando c’è stata una sorta di pressione che chiedeva il rilascio del numero degli spettatori, e nelle loro dichiarazioni hanno ammesso di volersi tirare fuori da questa cosa visto che Netflix è un servizio che non ha pubblicità e quindi i ratings non sono una credenziale coerente con il loro tipo di business.

Ma nell’ultimo anno ci sono state diverse compagnie che hanno iniziato a campionare l’audience attraverso misure indipendenti. Nel settembre del 2015 Symphony ha iniziato a tracciare le serie originali Netflix, Hulu e Amazon utilizzando il software di riconoscimento audio-code su un gruppo di circa 15.000 persone. Durante i TCA il capo dei contenuti di Netflix, Ted Sarandos, si è ritenuto scettico rispetto a questi tentativi eseguiti da Symphony ma anche da Nielsen.

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