Il ragazzo ha infatti scritto su Instagram:
“Ho letto alcune cose da tempo. Penso che tutti stiano perdendo di vista cosa è importante. Uno scrittore chiamato Gary Schmidt è venuto a parlare nella nostra scuola e ha detto che le buone storie non dovrebbero lasciarti con delle risposte perché altrimenti non ti faresti mai delle domande e te ne dimenticheresti. Un buon libro, uno show di buon livello, lascia sempre molte domande in sospeso ma ti fa riflettere. E’ quello che stiamo facendo”.
Noah ha poi continuato:
“Per me il fatto che Will sia gay non è importante. Stranger Things è uno show su un gruppo di ragazzini che sono outsider e uniscono le forze perché sono stati vittime di bulli o in qualche modo diversi. Se si è sensibili, solitari o un teenager che ama la fotografia, o una ragazza con i capelli rossi e dei grandi occhiali questo ti rende gay? Ho solo 12 anni ma so che tutti possiamo riconoscerci nell’essere differenti. Ed è per questo motivo che penso i Duffer abbiano scritto lo show in quel modo. Quindi potete fare tutte quelle domande. Io spero che non ci sia mai una risposta!”.
Secondo alcune teorie apparse online, infatti, gli episodi sarebbero una riflessione sull’omofobia nella cultura americana, e Will e Barb sarebbero stati portati in un’altra dimensione per morire come metafora del dover nascondere la propria natura.
Che ne pensate? Ha ragione Noah?
Stranger Things ritornerà con gli episodi inediti della seconda stagione nel 2017.
Fonte: EW
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