Black Mirror
ideata da Charlie Brooker
Channel 4/Netflix
Sky Cinema 1, Netflix
Il punto stesso di una serie tv come Black Mirror è quello di raccontare i problemi che la tecnologia pone oggi immaginandone uno sviluppo futuro pessimo, distopico o nel migliore dei casi ingiusto. Presupposto intoccabile di una serie in cui ogni episodio racconta una storia diversa. Eppure non è possibile staccarsi dall’idea che nonostante tutte le terribili idee che abbiamo visto messe in pratica attraverso la tecnologia, questa non esca davvero criticata. Certo dietro c’è sempre l’uomo e la sua volontà, la versione peggiore di noi stessi alimentata dalle possibilità tecnologiche, ma questa non è una novità, nessuno, nemmeno i più luddisti, sono così scemi da dare la colpa seriamente alla pistola invece che all’uomo che ha premuto il grilletto.
Nonostante la critica alle nuove tecnologie sia all’ordine del giorno nei film e nelle serie mainstream, nonostante vediamo continuamente personaggi deprecare il continuo uso del cellulare, genitori proibirne la consultazione ai figli, nonni ...
Black Mirror dimostra che una conoscenza reale della tecnologia porta qualsiasi critica a non essere passatista
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