I creatori di Stranger Things hanno rivelato che inizialmente alcuni dei personaggi erano stati ideati in modo diverso rispetto alla versione finale poi mostrata nella serie rivelazione di Netflix.
La giovane Eleven, ad esempio, avrebbe dovuto essere più brutale. Parlando del personaggio interpretato da Millie Bobby Brown, Ross Duffer ha spiegato:

“Il personaggio di Eleven avrebbe dovuto essere diverso per il tipo di poteri che possiede e il fatto che si aveva in scena una giovane protagonista violenta, non è come E.T.. Non è una situazione felice. Sta uccidendo delle persone e compie degli omicidi brutali”.

Joyce, inoltre, avrebbe dovuto avere un linguaggio più esplicito:

“Il pilot originale era molto più violento. Inizialmente era un progetto vietato ai minori. Il personaggio di Winona Ryder diceva ‘Fuck this, fuck that!’. Sembrava non necessario. Non penso si sia sacrificato nulla abbassando un po’ il tono”.

Nonostante si sia scelto di modificare un po’ l’atmosfera, riavvicinandosi ai film del passato e mostrando Eleven in versione più innocente, nelle prossime puntate gli autori cambieranno leggermente l’approccio alla storia. La seconda stagione viene infatti descritta come più grande e potenzialmente più “dark”, considerando che la minaccia della prima stagione è cresciuta (qui ulteriori dettagli). Gli episodi, inoltre, avranno un cast più numeroso pur rimanendo focalizzati sui protagonisti che abbiamo imparato a conoscere e continuando a proporre il tipo di narrazione che ha contraddistinto il debutto dello show.

Stranger Things ritornerà prossimamente sugli schermi di Netflix con nove episodi inediti.

Fonte: SlashFilm

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