Valerio ha vinto. E’ lui il sesto Masterchef italiano. Contro ogni previsione e finti spoiler che giravano sul web che indicavano come favorita Gloria, la finalissima si è conclusa proprio come avevamo predetto e desiderato. Ma i colpi di scena non sono mancati.

All’inizio della puntata sembra che le cose non si mettano bene per il giovane romagnolo, malamente cazziato da Carlo Cracco durante l’esecuzione della Mistery Box. Pietra dello scandalo un risotto che sta cuocendo senza bollire in un padella, anziché in una pentola alta, cosa che fa rabbrividire e infuriare lo chef, estimatore e grande esperto di riso.
Il compito affidato ai tre finalisti Cristina, Gloria e Valerio, per la prima prova della serata, è l’invenzione di una ricetta che coniughi tradizione ed innovazione, prendendo spunto dai video mostrati ad ognuno di loro in cui famigliari ed amici li incoraggiano a giocarsi al meglio la sfida finale.

Gloria decide di cucinare una quaglia farcita che dice piacere tanto alla sua bambina – tentativo evidente di captatio benevolentiae – e Cannavacciuolo la riprende facendole notare che la quaglia si farcisce intera e non a pezzi. Ma lei, arrogante come al suo solito, ribatte piccata sostenendo che il rollè non la rappresenta affatto. Ma stai un po’ zitta una buona volta! I suoi compagni invece seguono le dritte degli chef, e infatti raggiungono l’obiettivo prefissato. Cristina presenta un ottimo rombo in salsa di fois gras e asparagi, scelta definita da Bastianich molto coraggiosa, ma è il risotto con capesante affumicate, gamberi e dressing allo yogurt di Valerio a essere giudicato il piatto vincente.

Primo affondo per Gloria, che con il suo occhietto furbo, per dirla alla Cracco, guarda male i suoi avversari e piagnucola per le critiche ricevute dai giudici riguardo il suo impiattamento, sostenendo che il suo desiderio di vincere è più forte di quello degli altri. E quindi, dovremmo supporre, anche più meritevole.

Valerio, avendo vinto la prima prova, si guadagna un vantaggio notevole sull’ultimo Invention Test di quest’anno che, seguendo un po’ la filosofia anti spreco e pro riciclo che ha contraddistinto questa sesta edizione del cooking show, propone tre cloche contenenti avanzi e scarti di cucina con i quali tre famosissimi chef hanno creato dei piatti gourmet. Valerio può scegliere quale piatto cucinerà lui e quale abbinare alle sue due compagne e, astutissimo, nonché lungimirante, tiene per sé le golosissime polpettine firmate dallo chef Igles Corelli, ospite in studio insieme a Pietro Leeman e Matias Perdomo, che portano rispettivamente un fritto vegetariano complesso, con colatura di melanzane, polpettine di tofu e maionese di miso e un mont blanc dolce non dolce, all’aria di ceci, polvere di cipolla bruciata e pelle di pollo croccante. Descritti così questi piatti sembrano un’accozzaglia di ingredienti avanzati miscelati tra loro, invece abbiamo visto preparazione raffinatissime e che richiedono estremo talento e capacità da veri maestri per la loro realizzazione. Valerio, da bravo stratega, rifila il piatto vegetariano impossibile a Gloria e l’estrosa ricetta dello chef sudamericano Perdomo alla sua amica Cristina. Tutti e tre ragazzi hanno però modo di chiedere delucidazioni ai rispettivi chef mentre cucinano il piatto, riducendo al minimo gli errori e riuscendo così, nel momento dell’assaggio, a soddisfare pienamente gli esigenti palati dei quattro giudici e dei tre supercuochi ospiti. E, proprio per l’eccezionale riuscita di questa prova, per la prima volta nella storia di Masterchef accade ciò che non era mai successo prima: i giudici decidono che nessuno dei tre si meriti, a questo punto, di levarsi il grembiule per cui la finale si gioca a tre. Vogliamo credere alla buona fede di questa decisione anche se è difficile non leggerci un tentativo disperato di tenere in gioco Gloria fino all’ultimo momento. L’inedito finale vede quindi Cristina, Valerio e Gloria intenti a preparare il “loro” menù degustazione, proprio come veri chef, da servire a Cannavacciuolo, Bastianich, Cracco e Barbieri e che sarà decisivo per la vittoria di uno di loro.

In una cucina colma di parenti di Cristina, Valerio e Gloria e con la presenza di tutti i concorrenti di questa edizione dello show, i nostri tre sfidanti dimostrano ciò che hanno imparato in questi tre mesi di Masterclass e soprattutto chi, tra loro, meriti l’ambitissimo titolo di miglior cuoco amatoriale d’Italia. Valerio, azzardando parecchio, ma evidentemente galvanizzato dalla vittoria nella prima prova, si ispira alla tradizione asiatica e presenta dei piatti sorprendenti che lasciano a bocca aperta la giuria. A vederlo così cresciuto non sembra più lui: il ragazzo ha fatto passi da gigante e la sua passione per la cucina traspare da ogni suo gesto e parola. Uno dietro l’altro porta in tavola spuma di plancton, tartare di wagyu con ricci di mare, ravioli al vapore con gelatina di salsa udon e uno spettacolare black cod con mais peruviano. Gloria, dimostrando invece attaccamento alla sua terra, propone e un menù da “pazzamente ligure” con tante, forse troppe lacune. La sua reinterpretazione della cima genovese, che pare più che altro una frittata, non convince, i panzotti alle noci sono insignificanti e il risotto con erbe di campo procura a chef Barbieri una lesione alla lingua a causa delle spine presenti nei fiori eduli serviti nel piatto. Il menu di Cristina, denominato “l’eleganza della semplicità” rispecchia perfettamente le caratteristiche della ragazza sanmarinese: la seppia con gelato è delicata, gli strozzapreti con verdure sono leggeri, la panna cotta alla rosa è profumata. Sono tutte ricette buone ma non buonissime, e così alla fine della lunga serata, per la gioia di tutti, ai nostri giudici non resta che proclamare vincitore il bravo Valerio.

Sembrava quasi che il giovane si sentisse già vincente poco prima, quando, parlando con il papà, prima di iniziare l’ultima prova, pensava già al futuro dicendo che se avesse vinto si sarebbe comprato subito un sonicatore (macchinario da cucina super professionale per cotture sottovuoto e a basse temperature). In tutta la puntata Valerio ha dimostrato di essere almeno un palmo sopra le due ragazze per tecnica, fantasia, audacia e creatività. Lo strambo ragazzo della prima puntata ha lasciato il passo ad un giovane determinato, che sa dove vuole andare e ci mette tutto l’impegno possibile per realizzare il suo sogno. Siamo contenti che, in un edizione che di certo non ci ha fatto correre brividi lungo la schiena, ci sia stato questo bel lieto fine e che abbia vinto un personaggio positivo, sempre amico di tutti, divertente, simpatico e autoironico. Bye bye Gloria, game over.