Nell’ambito della storica reunion di tutto il cast di Buffy, l’attrice Emma Caulfield non ha mancato di ricordare l’eroica morte del suo personaggio, Anya, in un articolo con tono commemorativo pubblicato da Entertainment Weekly. Il demone Anya entra a far parte del mondo di Buffy nella terza stagione della serie, divenendo ben presto un personaggio molto amato dal pubblico e, quindi, assai compianto a seguito della sua eroica morte. Ecco le parole che Caulfield ha dedicato al proprio intrepido personaggio.

Oggi onoriamo la nostra eroina caduta, Anya. Nessun cognome, nessun nome da sposata, nessun secondo nome, solo Anya. Benché non fosse una sostenitrice dei nomignoli in vita, è convinzione di chi scrive che Anya avrebbe accolto favorevolmente lo status di diva dal nome unico nella morte. Anya era in anticipo sui tempi, non solo come anima, ma anche come icona di stile.

Ha iniziato la sua vita, apparentemente, come semplice umano. A detta di tutti, era una moglie amorevole, una casalinga pignola, e un’appassionata amante degli animali. Dopo un profondo tradimento da parte sia del suo uomo che dei suoi conigli da compagnia, si è tramutata senza sforzo in un demone di rilevanza mondiale. Dopo un millennio in qualità di giustiziere, il potere di Anya si perse per sempre. Era tornata umana, ancora una volta. Per l’ultima volta. Eccetto per quell’unica volta in cui era tornata a essere un demone, ancora, per colpa di un TRADIMENTO! Ma, di nuovo, assieme ai suoi sentimenti, furono presi anche i suoi poteri. Fu allora che, finalmente, approdò definitivamente all’essere umana, collezionando una serie di 10 da una giuria invisibile.

 

Attraverso le sue incarnazioni, Anya ha sperimentato dozzine di acconciature. Mai una volta chiese il parere degli altri (o il permesso dei produttori). Era una rinnegata con una filosofia personale, una persona normale come voi o me, suvvia. Era un arcobaleno pieno di glitter, che ha spruzzato onesta polvere di fata su amici e nemici.

Benché sia morta senza troppo clamore (tipo, “Oh, bene! Anya è morta, alla fine”), il suo coraggio, la sua eredità, il suo altruismo continuano a vivere. E questo mi dà qualcosa su cui cantare.

Fonte: Entertainment Weekly