Giunta ormai alla quinta stagione, House of Cards – trasposizione statunitense dell’originale format britannico – ha conquistato il pubblico sin dal proprio esordio grazie al crudo cinismo nella rappresentazione delle dinamiche della politica. Il produttore esecutivo nonché protagonista Kevin Spacey ha recentemente rilasciato un’intervista, in cui ha spiegato cosa significhi una serie come questa in uno scenario politico come quello che gli USA stanno attualmente sperimentando, dopo l’elezione di Donald Trump come nuovo presidente.

“Non ci preoccupiamo mai molto di mantenere la storia connessa agli eventi reali contemporanei. Non ci sfiora la mente. Cerchiamo semplicemente di restare veri in ciò che facciamo. Uno degli aspetti principali, per me, è di non andare mai dove il pubblico si aspetta che andiamo, e continuare a far percorrere diversi sentieri allo show, aprire nuove porte e non diventare mai prevedibili.”

Molti hanno paragonato Frank Underwood e la moglie Claire (interpretata da Robin Wright) alla coppia Bill e Hillary Clinton, ma Spacey ha puntualizzato: “Non è mai stata nostra intenzione rappresentare il vero mondo dei politici. Volevamo fosse un universo alternativo. Forse, un universo che qualcuno preferirebbe.”

L’attore ha anche scherzato in merito alla prima lettura della sceneggiatura, durante la quale – stando alla testimonianza del responsabile dei contenuti Netflix, Ted Sarandos – Spacey si è calato senza esitazione nel ruolo di Underwood. Il segreto? “Un buono spinello,” ha detto l’attore. Sia Spacey che Sarandos hanno rassicurato il pubblico in merito al futuro di House of Cards, dichiarando che finché vi sarà passione da parte degli spettatori e freschezza nelle stagioni, non ci sarà motivo d’interrompere la serie.

Fonte: The Hollywood Reporter

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