Qualche giorno fa vi abbiamo segnalato la triste notizia dell’assassinio di un responsabile delle location di Narcos di nome Carlos Muñoz Portal. L’uomo è stato crivellato di colpi e lasciato nel bagagliaio della sua macchina mentre cercava nuove ambientazioni per la quarta stagione della serie a Hidalgo, in Messico.

Ora il fratello di Pablo Escobar, Roberto De Jesus Escobar Gaviria, invita Netflix a migliorare i suoi protocolli di sicurezza durante le riprese della nuova stagione. Variety cita un comunicato stampa che riporta le parole di Olof K. Gustafsson, CEO della Escobar Inc., una private holding fondata proprio da Escobar Gaviria dopo il suo rilascio di prigione: “Chiaramente il Messico non è un luogo sicuro dove girare una serie sui signori della droga. La gente sta morendo, abbiamo cercato di contattare Netflix dopo la notizia della morte di Carlos Muñoz Portal, per parlare con loro dei problemi di sicurezza, ma non ci hanno voluto rispondere. Penso sia importante che se ne occupino presto.”

Raccomandazioni che però, quando arrivano dallo stesso Escobar Gaviria, sembrano quasi minacce. Il fratello del noto narcotrafficante (che peraltro è stato a sua volta arrestato in quanto faceva parte del cartello colombiano di Medellin come capo dei sicari) è stato contattato dall’Hollywood Reporter, e suggerisce al servizio di streaming di dotarsi di sicari: “Bisogna eliminare tutte le minacce. Una volta stavo camminando nella giungla, nella mia borsa avevo due milioni di dollari in pezzi da cento dollari. L’esercito cercava me e Pablo, e improvvisamente iniziarono a spararci. Io e Pablo, insieme ad alcuni membri della sicurezza, iniziammo a correre in un piccolo corso d’acqua, nuotando via. Fuggimmo senza bisogno di usare armi. Se hai il cervello, te la puoi cavare senza armi. Ma nel caso di Netflix sarebbe necessario coinvolgere dei sicari per proteggere le loro maestranze.”

Ricordiamo che Escobar Gaviria, il 1 luglio 2016, ha citato Netflix in giudizio chiedendo un miliardo di dollari per utilizzo non autorizzato di contenuti coperti (a detta sua) da diritto d’autore. E infatti non a caso nell’intervista all’Hollywood Reporter il settantunenne afferma che “Netflix o chiunque altro non devono girare a Medellin o in Colombia materiale che riguardi me o mio fratello Pablo senza autorizzazione della Escobar Inc., è molto pericoloso, soprattutto senza il nostro benestare. Questo è il mio paese”.

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