Tim Allen non sembra aver digerito bene la cancellazione della sua sitcom Last Man Standing da parte della ABC. In una recente intervista, il comico ha commentato la fine della serie dopo sei stagioni e il mancato accordo per il passaggio alla rete via cavo CMT.

“È dura,” ha dichiarato Allen durante un intervento al Norm Macdonald Live. “Non ho idea del perché abbiano fatto ciò che hanno fatto.” Ciò non impedisce all’attore di avanzare ipotesi sulla matrice “politica” della cancellazione della serie.

“Ho sempre desiderato che Last Man Standing somigliasse ad Arcibaldo [sitcom trasmessa dalla CBS tra il 1971 e il 1979, ndr],” ha detto Allen. “Archie Bunker ha allargato i confini, ma Carroll O’ Connor non era certo quel tipo. [Mike Baxter era] una versione di quel personaggio. Ma non c’è nulla di più pericoloso, specialmente in questo clima, di un simpatico conservatore gradevole.”

“Non sono riusciti a vincere nemmeno un venerdì in 15 anni,” ha continuato l’attore. “Ci hanno relegati al venerdì, e abbiamo vinto agli ascolti. Grande notte per noi, grande notte per loro.”

Riferendosi poi al mancato accordo con CMT, fallito a causa dei costi della sitcom circa un mese dopo la cancellazione da parte di ABC, Allen ha aggiunto: “Non avrebbero potuto gestire peggio la situazione. Io sopravviverò, ma ci sono 190 persone che lavoravano su Last Man Standing. A loro, non hanno fatto sapere nulla fino a fine giugno. È stata gestita malamente.”

Fonte: TV Line