I compensi milionari di Fabio Fazio, passato da Raitre alla rete ammiraglia Rai, sono stati oggetto di discussione per tutta l’estate e poi, quando l’eco della polemica non si era ancora spenta, fin dai primi giorni di settembre Raiuno ha cominciato a martellarci con gli spot promozionali di Che Tempo che fa. In pratica l’aura di Fazio non ha mai smesso di aleggiare su di noi, e finalmente il grande momento del debutto sulla prima rete nazionale è arrivato. C’è da dire subito che il programma del golden boy, non più tanto boy, della tv italiana è pressoché rimasto identico a se stesso: solita formula, soliti ospiti deluxe da budget ricco (roba che gli altri programmi se la sognano) solito gruppo di lavoro con Luciana Littizzetto sempre abbarbicata sul tavolo, e Filippa Lagerback relegata al ruolo marginale di valletta che però non si deve chiamare valletta perché Fazio è buono e democratico e quindi sono tutti sullo stesso piano.
E per un inizio trionfale, che doveva per forza battere la controprogrammazione di Canale 5 che per l’occasione ha schierato una fiction con Gianni Morandi, ci vuole un ospite grandissimo, uno di quelli che fa gongolare Fazio perché i suoi sono sempre personaggi esclusivi che non si concedono certo a ospitate casuali ma solo a trasmissioni di qualità, proprio come la sua. Stavolta tocca al maestro Ennio Morricone sedersi al banco del bravo presentatore ed essere travolto dal turbinio delle sue impertinenti domande. Ma non tutto va come il buon Fabio spera. Morricone, alla soglia dei 90 anni, ha ancora tutta la grinta, la forza e l’arguzia per non prestare il fianco alle provocazioni o alle battutine del suo interlocutore, e riesce a sovrastarlo come vediamo succedere di rado.
Inizia l’intervista e il mellifluo Fazio vuole subito farci sapere che lui, con il maestro, ha una certa familiarità, quindi gli chiede se abbia intenzione di perdonarlo per tutte le telefonate che gli ha fatto nel corso dell’estate richiedendo la sua presenza come ospite di punta della prima puntata del suo talk show. Il compositore gli risponde con un secco no, che ripete più di una volta, e ridacchia anche divertito mentre glielo dice, allora l’altro aggiusta il tiro precisando che comunque sua moglie è stata complice perché quando lui chiamava glielo passava sempre, così da sollevarsi da ogni colpa e farci capire che lui, con il maestro, ci parla anche al telefono. Da dietro la sua cattedra con acquario, che ricorda tanto quello del fantozziano mega direttore galattico utilizzato come luogo di espiazione degli impiegati disubbidienti, il bravo presentatore prosegue con domande generiche ma anche personali, perché lui sa molte cose della vita del suo ospite.
Il musicista due volte premio Oscar sta girando l’Europa con un tour che celebra i suoi 60 anni di carriera, e sessanta sono anche gli anni che lo legano alla moglie, presente tra il pubblico in studio, la donna a cui, proprio durante la consegna dell’ambitissima statuetta dorata, il compositore, felice e commosso, aveva dedicato il glorioso premio. Si tratta di un amore immenso che Fazio cerca di mettere in discussione dicendo così: “So che con sua moglie sono sessant’anni che state insieme, fin dal ‘56” e Morricone risponde “Sì.. molto”, ma Fazio ribatte insinuando di avere udito cose non dette “Ah, come ha detto? Purtroppo? Ah no, ha detto appunto!”.
E ancora “È vero che deve a sua moglie l’ispirazione per la canzone “Se telefonando“ e che le è venuta in mente mentre eravate, insieme, in coda alle Poste per pagare la bolletta?“, “No“, risponde lui, e allora Fazio rincara la dose “Ma non sarà che l’ispirazione gliel’hanno data proprio le Poste?“ E l’altro, ancora più fermamente, ribadisce “Ma nooooo“ e pare proprio, dal tono, che avrebbe aggiunto volentieri di non dire altre sciocchezze.
Morricone rimprovera poi al conduttore di averlo messo, anni addietro, in imbarazzo con una domanda su che cosa fosse il bello, sottolineando come lo stia rimettendo nella stessa situazione perché gli ha appena chiesto che cosa sia il “fare“. Ma lui, a questo giro, lo frega dicendo che fare non è solo un verbo, ma sono due note musicali, il ‘fa’ e il ‘re’ messe insieme, e che anche solo con queste due note e con le loro sfumature si può creare una composizione.

Il maestro ci regala così una bellissima lezione sulla musica vista come metafora della vita, mettendo a sua volta in difficoltà Fazio che non ci capisce niente. Tiè, conti pareggiati.
Fazio cerca la rimonta e gli chiede se faccia mai le bizze come le star e abbia richieste particolari, la domanda è stupida, fuori luogo e non fa neanche ridere, quindi Morricone glissa e riporta la discussione sul cinema, riprendendo a raccontare come si svolge il suo affascinante lavoro.
La grandezza dell’uomo e del musicista a confronto del quale Fazio pare un bambino al primo giorno di scuola, si manifesta nel momento in cui dice al suo intervistatore che in questo contesto, poiché non sta lavorando, vuole essere chiamato sono col nome di battesimo, Ennio, e l’altro, prontissimo, gli ricorda che glielo aveva già detto anni fa ma lui non si era mai permesso di accettare, ma stavolta accetta con gioia la concessione. Così il bambino è contento, può concludere l’intervista con Morricone e presentarci la canzone tormentone dell’estate 2017 ” L’esercito del selfie “, perché l’abbiamo detto, lui è democratico e qui c’è spazio per tutti.

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E per un programma che si ripresenta noiosamente identico a se stesso, ne abbiamo invece uno nuovo di zecca, Sabato italiano, che vede impegnata ancora una volta Eleonora Daniele, già in onda tutte le mattine su Raiuno con “Storie italiane“. I vertici Rai, che paiono apprezzare tantissimo la conduttrice, devono avere pensato che per l’esordio di questo nuovo show fosse necessaria la presenza di un’ospite d’eccezione: ed ecco che allora arriva in studio Gina Lollobrigida. Intanto ci domandiamo subito a quale genio sia venuto in mente di fare attraversare una finta porta con scalino ad una signora di 90 anni che, come prevedibile, inciampa rischiando di cadere, e poi di farla accomodare su una sedia rotante dalla quale, a momenti, ruzzola a terra.
Una volta che l’attrice si è finalmente sistemata la Daniele può iniziare con le sue domande, moderate, politicamente corrette, mai invadenti… Insomma la Lollo non ci dice nulla che non abbiamo già sentito decine di volte e soprattutto, dato che nei mesi scorsi, per incomprensioni e rogne di famiglia, è stata già sovraesposta nel tritacarne tv domenicale di Barbara D’Urso, risulta essere un personaggio inflazionato. Perciò ci vuole qualcosa che giochi un effetto sorpresa e dalla cosiddetta “porta del cuore“ entra una signora, mamma di un bimbo affetto da una brutta malattia rara  che l’attrice sta aiutando sostenendo l’associazione che si occupa di ricerca. La Lollo però non ricorda il nome del bimbo e se lo deve fare ripetere di continuo dalla madre o dalla Daniele, dice di averlo incontrato l’ultima volta in occasione del suo novantesimo compleanno, ma, pur sforzandosi, non rammenta il nome del locale in cui si è svolta la festa. È una cosa del tutto normale, considerata l’età, ci mancherebbe altro, però, dato che sappiamo tutti che gli anziani ricordano meglio gli avvenimenti del passato rispetto a quelli recenti, forse sarebbe più carino fare raccontare alla diva particolari e dettagli inediti della sua sfolgorante carriera, perché chissà quanti aneddoti avrebbe ancora da rivelarci, se qualcuno glieli chiedesse. Per uscire dall’impasse la Daniele ci parla della Gina Lollobrigida cantante, e insieme all’attrice ricorda la sua interpretazione di “Senza fine“, il brano evergreen di Gino Paoli scritto per Ornella Vanoni. La Daniele, che forse non è tanto informata sulle canzoni che hanno fatto la storia della musica leggera italiana, dice testualmente che la Lollobrigida ha interpretato un brano che aveva cantato anche Ornella Vanoni.
E poco dopo i nodi vengono al pettine, perché in collegamento c’è proprio la Vanoni, che mostra già segni di irritazione e fastidio che neppure gli occhialoni scuri riescono a nascondere e appena le viene data la parola apostrofa così la bionda conduttrice “Tu non puoi dire alla Lollo che Senza fine l’ha cantata ANCHE la Vanoni, semmai è l’esatto contrario! “. Touchè, la Daniele si scusa profondamente, ma il danno è fatto.

In tema di danni verbali, anche se è trascorso qualche giorno dal fattaccio, non possiamo non riportarvi un’infelicissima uscita di Marco Travaglio udita nel corso del programma condotto da Lilli Gruber Otto e mezzo. La conduttrice introduce il suo ospite leggendo uno stralcio di un suo editoriale appena uscito in cui il direttore de Il Fatto Quotidiano se la prende con le primarie dei 5 Stelle, accusando il Movimento di immaturità ed inadeguatezza e definendo il suo nuovo leader un infante un po’ ritardato. E già ci sarebbe da storcere il naso per la terminologia adottata. Travaglio poi, nel corso di una discussione con gli altri ospiti in studio, rimprovera i suoi interlocutori che, a suo parere, stanno continuando a trattare gli elettori dei 5 Stelle come dei mongoloidi. Da un direttore di giornale ci aspetteremmo un lessico appropriato, ma forse, per lui, libertà di parola significa avere un linguaggio offensivo e triviale.

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Il cattivo gusto e la violenza verbale continuano intanto a imperversare nella casa del Grande Fratello Vip, dove i personaggetti che la popolano danno bella mostra di sé tra minacce, insulti, omofobia e dichiarazioni degne di ricovero coatto. È vero che la convivenza obbligata genera nervosismo, però tutti questi individui, nel momento in cui accettano di partecipare, sanno perfettamente a cosa andranno incontro, sono profumatamente pagati per la loro presenza e soprattutto dovrebbero essere felici che tutta questa visibilità, una volta usciti dalla casa, permetterà loro di vivere di rendita per mesi se non addirittura per anni.
La lontananza dalla famiglia, dalle proprie comodità, l’assenza di privacy e molto probabilmente l’astinenza anche da altre cose meno lecite si stanno facendo sentire, tuttavia è inaccettabile che il fratello di Belén inveisca contro Daniele Bossari, minacciando di prenderlo a schiaffi e promettendo, in maniera aggressiva, di sistemare la questione una volta fuori di lì, non venga immediatamente eliminato dal reality. Di certo il suo atteggiamento da bullo prevaricatore dovrebbe essere altrettanto sanzionabile quanto il comportamento tenuto lo scorso anno dal pugile Clemente Russo,  che difatti gli costò l’immediata squalifica dal programma. Qui usano due pesi e due misure per continuare a tenere in casa un perfetto sconosciuto, a cui il titolo di vip è stato appiccicato per parentela e che si sta rivelando essere un tracotante buzzurro di prima categoria.

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Nello zapping di tarda sera giriamo per caso su Raidue mentre sta andando in onda la nuova edizione di Sbandati, e ai nostri occhi si presenta questa scena: i due conduttori Gigi e Ross, con aria contrita, stanno dando l’annuncio della scomparsa della giornalista Alda D’Eusanio. Niente paura, non è vero, è solo l’introduzione della nuova rubrica “Parlandone da vivo“. Infatti entra subito in studio l’agguerritissima D’Eusanio che, dopo avere sistemato qua e là dei ceri bianchi, si sdraia su una specie di letto di morte in posizione da defunto. E mentre lei giace, a dire il vero per nulla in silenzio, i personaggi parlano di lei in modo semiserio. A noi è sembrata una trovata macabra e di dubbio gusto, ma forse il pubblico apprezza. Con la stessa leggerezza con cui si parla del caro estinto, poco dopo Gigi e Ross cercano di provocare Guè Pequeno, presente in studio come ospite, chiedendogli chi sceglierebbe di riportarsi a letto tra Nicole Minetti e Natalia Bush, entrambe sue ex fiamme, e lui, molto indeciso, alla fine propende per un ménage à trois. La risposta è onesta e spontanea, in fondo si sa, lui è un ragazzo semplice e molto… alla mano.