L’ultimo round delle selezioni di X Factor, andato in onda ieri sera, ci ha finalmente svelato i nomi dei 12 concorrenti che saliranno sul palco dell’X Factor Arena in questa undicesima edizione del talent show.

Come ogni anno, ciascun giudice parte insieme alla sua squadra per gli Home Visit, e Fedez si conferma da subito il più modaiolo volando a Dubai con i suoi ragazzi della categoria Under Uomini. Tutti meno uno, perché Samuel, il ragazzo nigeriano, per problemi con i documenti di espatrio, deve rimanere in Italia e quindi essere ascoltato dal suo giudice in separata sede rispetto ai suoi compagni.

La tradizione vuole che ad aiutare i giudici nella loro scelta finale ci sia un “ospite” che valuti insieme a loro e li affianchi nella decisione. E a Dubai, accanto a Fedez, vestito da bravo ragazzo e più serio e concentrato che mai, troviamo Francesca Michielin, vincitrice di X Factor 5 e ora artista affermata. La categoria di Fedez sulla carta è forte, forse la più forte di tutte, ci verrebbe da dire, risentendo adesso i ragazzi che si esibiscono con le canzoni che il loro giudice ha affidato loro e che hanno dovuto preparare in meno di 24 ore. Sono tutti bravi, compreso Lorenzo, l’unico a cui viene dato un brano in italiano e per giunta non propriamente facile, di Francesco De Gregori, che ha un’improvvisa défaillance, si dimentica le parole e deve poi cantare con il testo davanti. Questo imprevisto sarebbe bastato per escluderlo dai live, invece Fedez è convinto che il giovane abbia grandi potenzialità inespresse e quindi lo vuole con sé. Scelta discutibile, Lorenzo ci pare molto emotivo e potrebbe non sopportare la pressione del live show, così come potrebbe avere grossi limiti anche Samuel, anche lui tra i tre prescelti, nel momento in cui dovrà cantare in italiano. Ci stupisce Fedez che, tra Nico e Gabriele, dà la sua preferenza al secondo, già lo scorso anno arrivato fino a questa fase delle selezioni e poi scartato da Arisa. La perseveranza porta bene a Gabriele che ha avuto la sua seconda chance ed è riuscito a sfruttarla al meglio.

Il nostro giudice preferito, Mara Maionchi, per il rush finale prima della diretta, va invece insieme ai suoi Over, casualmente tutti uomini, a Venezia, città concentrato di bellezza, cultura ed arte. E li ascolta esibirsi, con un suggestivo quartetto d’archi e pianoforte, in un meraviglioso giardino affacciato sul canale, in compagnia del suo amico Elio, fine musicista e giudice esperto. Le scelte di Mara sono praticamente scontate: rivedremo infatti ai live il tenore con velleità pop Lorenzo Licitra, Andrea Radice il pizzaiolo napoletano (che anche se non scandisce bene le parole della canzoni fino alla fine, ci regala una versione di “Quando“ di Pino Daniele davvero intensa) e alla fine, sebbene messo in difficoltà con un complesso brano di De Andrè, il terzo posto disponibile rimasto va ad Enrico Nigiotti, il pazzo di Livorno, come lo chiama Mara, conoscendo bene il ragazzo che ora ha l’arduo compito di non deludere colei che gli sta dando fiducia. Lorenzo Licitra è di sicuro l’elemento di punta del terzetto, la Maionchi ci crede e consiglia subito al ragazzo di ascoltarsi tutti gli artisti pop fin dal giorno della nascita di questo genere musicale, perché se davvero vuole essere un pop singer, deve prepararsi fin da subito.

Fuori dai giochi Valerio, per il quale Mara non trova un collocazione discografica, che a noi ricorda Nek con la gestualità di Francesco Renga, e via anche Andrea Spigaroli, bravo ma algido, un interprete che non trasmette emozioni. Mara gli consiglia di cercare la sua personalità artistica, ma chiaramente non lo considera pronto per la sfida che lo attende.

Gli Home Visit continuano in terra italica con Levante che sceglie di tornare nella sua isola, la Sicilia, con le cinque ragazze Under Donne che, nel meraviglioso Teatro Greco di Tindari, si giocano la loro ultima occasione per rientrare nel fortunato terzetto.

Levante, insieme a Noemi, altra artista uscita dalla seconda edizione del talent, vuole sentire le ragazze della sua categoria cantare in italiano e quindi ha preparato per loro brani classici, più o meno recenti, del cantautorato nostrano. Passano Virginia, Camille e Rita alle prese rispettivamente con Samuele Bersani, Gianna Nannini e Sergio Endrigo. La più forte del gruppo è Rita, che si conferma un’interprete emozionante anche se le solite scenette del tipo “Non mi ricordo come inizia la canzone“ oppure  “Sento che mi dice di no“ sembrano quelle della tipica compagna di classe piagnucolosa che dice di non sapere la lezione ma poi prende sempre 10. Levante definisce la ragazza un “diamante”, un cristallo fragile che però non si rompe. E poi, per non fare torti a nessuno, dice di avere con sé tre diamanti. Isaure e Francesca non ce la fanno e in effetti sono le meno forti del gruppo: la francese ha serie difficoltà a cantare in italiano e infatti, durante l’esibizione, biascica le parole di “La descrizione di un attimo“ e non ricorda il testo, mentre la sedicenne Francesca ha ancora bisogno di crescere anche se canta “Ma che freddo fa“ un brano di Nada, sua coetanea ai tempi della canzone.

I ragazzi della squadra di Agnelli, che per le sue ultime selezioni vola a Manchester, sono già invece tutti quanti molto sicuri di sé e consapevoli. Forse anche troppo. Nella città britannica, in dolce compagnia di Skin, che si cala volentieri nella parte di aiuto giudice, sfilano uno dopo l’altro le cinque band giunte fin qui. Manuel Agnelli opta per assegnazioni di brani lontani dal suo mondo e anche da quello dei suoi concorrenti: vuole metterli alla prova ed essere certo di fare le giuste scelte. I Ros, con frontman dai capelli rosa shocking, arrangiano a modo loro “Believer“ degli Imagine Dragons, entusiasmando Skin che si sbilancia addirittura complimentandosi col batterista e si conquistano così il loro posto d’onore per la prossima settimana. La sorte premia poi i Maneskin, e il loro arrogante cantante e anche il duo composto da Sem e Stenn, nettamente preferiti ad Ana e Carolina colpevoli, secondo Skin, di non avere alcuna presenza scenica anche se provviste di una buona vocalità. Niente da fare anche per gli Heron Temple (che a noi piacevano tanto) nonostante rendano il brano di Edoardo Bennato, a loro affidato, originale ed accattivante. Agnelli dice che ad X Factor vincono le voci e che proprio quelle devono essere premiate, tuttavia le sue scelte ci fanno capire che quest’anno, oltre che alla sostanza, prenderà molto in considerazione anche l’impatto scenico. Ci sentiamo già di fare un pronostico per la finalissima: sul podio Lorenzo Licitra, Rita e Samuel, e il vincitore sarà uno dei due ragazzi.

Bello variegato anche l’esercito degli artisti dello Strafactor, alcuni provenienti dalle audizioni nella ridente cascina con le vacche e altri ripescati dagli avanzi dalle selezioni del programma principale. Alla combriccola di personaggi improbabili si sono aggiunti ieri sera Igor, uno sconclusionato moldavo appassionato di Elvis, Gabriele da Napoli che ha iniziato a cantare da piccolo perché folgorato da Massimo Ranieri ma ora ci propina una sua terribile versione di “Imagine“, Vito rapper balbuziente d’oro vestito e Luca, personal trainer con la passione della politica che si presenta con orribile brano rap che vorrebbe essere la sigla di Strafactor. Le squadre sono fatte, Elio, Drusilla Foer e Jake La Furia  hanno scelto i loro artisti e sono pronti a darsi battaglia.

Dalla settimana prossima entriamo nel vivo della gara, ma ancora non trapela nulla su quello che ci aspetta ai live, ed i fans fremono. Tra sette giorni si alza il sipario, che lo show abbia inizio!