La seconda e ultima parte dei Bootcamp di X Factor 11 andata in onda ieri sera ha visto come protagoniste assolute le “quote rosa“ di questa edizione: Mara Maionchi e Levante. Le due giudici donne, rispettivamente assegnate alla categoria Over e a quella delle Under Donne, hanno scelto i loro cinque concorrenti che si contenderanno poi, agli Home Visit, il tanto agognato accesso al live show. Mara Maionchi, da vera ape regina, ha formato un’ottima squadra, ma tutta al maschile.

La sfida delle sedie è veramente ardua per i concorrenti che sfilano davanti al nostro giudice preferito perché Mara, in questa fase delle selezioni, non fa sconti a nessuno e quando qualcosa o qualcuno non le piace non si trattiene di certo dal dirlo. Elimina senza troppe esitazioni Noemi, la giovane siciliana che si era presentata alle Audition con un mini piano, riproposto anche ieri sera, e che nonostante fosse una delle preferite di Levante, a noi sembra tanto una piccola fiammiferaia dalla voce tremolante. La sua performance non convince affatto il suo giudice e Agnelli si dice addirittura infastidito da un vibrato così forzato. Pollice verso per Paola che, presentando una canzone di Lucio Dalla, va oltre le sue possibilità, e bocciatura netta per Giulia, dopo una sfuriata improvvisa della Maionchi. La ragazza si presenta con chitarra e canta “Il cielo in una stanza“ in versione riarrangiata da lei. Una boiata pazzesca, Pippo Baudo avrebbe esclamato “questo non me lo dovevi fare“, perciò la Maionchi si arrabbia come non mai e rimprovera seriamente la ragazza per avere rovinato un pezzo perfetto a causa della sua vanità. E anche se il pubblico non è d’accordo con questo severissimo giudizio (ma noi invece sì), alla fine è un secco no con addio alla sedia annesso.

Passano agli Home Visit Valerio che canta “One“ degli U2 e viene definito da Agnelli la più bella voce maschile di questa edizionem e poi Andrea, chitarra munito, bravo e preciso a tal punto che alla Maionchi non resta che dire “vai subito su quella sedia e non rompere i co****ni“. L’altro Andrea, il pizzaiolo, ritenuto dai giudici un nerd con la panza, conquista il pubblico presente con relativa standing ovation, nonché il giudice principale e quelli a latere, mentre le altre due sedute libere rimaste vanno ad Enrico Nigiotti, ex concorrente di Amici e a Lorenzo, il cantante lirico prestato alla musica pop che eseguendo “Titanium“ di Sia, dà prova di un’estensione vocale e di un controllo nel canto davvero fuori dal comune. Fedez, che vede già in lui un concorrente da live, con una battuta elegante delle sue sottolinea che si tratterà per gli altri di un vero dito in c**o e quindi Mara, sapendo di fare una scelta vincente, lo inserisce nella sua rosa dei cinque.

Lorenzo è il nostro preferito della categoria Over perché è bravo, convincente ed è anche di bell’aspetto. Il livornese Nigiotti, che in questo Bootcamp che si tiene nella sua città gioca in casa – e ovviamente ha tutto il pubblico dalla sua parte – a dire il vero non ci convince: in fondo, è da una decina di anni che gira per talent e tv e le sue chance le ha già avute. Forse era meglio dare spazio ad altri. E poi siamo d’accordo con Manuel Agnelli che lo ritiene troppo classico e al confine col vecchiume. Valentina è l’unica donna della sua categoria a riuscire a prendere il posto sulla seggiola, dato in precedenza ad Alessandro, ma l’illusione dura poco, perché viene poi sostituita da Lorenzo. Per gli Over si chiude qui e rimangono cinque baldi giovani tra cui la Maionchi potrà individuare i tre più adatti da schierare per la competizione dal vivo.

E se la Maionchi, a tratti, spiazza pubblico e colleghi per la sua intransigenza e le scelte controcorrente, una vera sorpresa è il giudice di ferro Levante che, ultima arrivata, in questa fase si contraddistingue per una tempra inaspettata. La cantautrice, a capo della categoria Under Donne, ha le idee ben chiare, vuole trovare delle voci che la emozionino, non le interessa quanti acuti facciano o con quanta perfezione eseguano il loro brano, lei cerca il brivido, e finché non lo prova, dice di no. Le prima tre ragazze che si succedono sul palco vengono spazzate via in un attimo. A Manila, dall’azzurra chioma, Levante dice “non incontri il mio gusto“, ad Alessandra, la Janis Joplin nostrana, rimprovera di avere portato un pezzo troppo grande per lei (“Il mio canto libero“ di Battisti, n.d.r.) e che quindi è convinta che non sia ancora pronta per il palco. Nessuna speranza anche per Anna che interpreta “Labyrinth“ di Elisa come un’imitatrice da karaoke. A questo punto interviene simpaticamente Cattelan per ricordare a Levante che prima o poi dovrà dire di sì a qualcuno perché le sue sedie sono ancora tutte vuote, quindi il giudice esordiente viene presa da una crisi di coscienza e va dai suoi colleghi a domandare se sembri davvero un tiranno, ma ottiene tutta la loro approvazione e solidarietà. E dopo le prime tre bocciature, le successive tre aspiranti concorrenti occupano subito il loro posto sulla sedia e non lo mollano più. Per Virginia, al pianoforte in modalità Alicia Keys, c’è anche una standing ovation, Francesca, 16 anni, cappellino e bretelle, piace a tutti, ma è Rita che fa esplodere di entusiasmo l’intero palazzetto e fa commuovere Mara Maionchi fino alle lacrime. Ma fa venire gli occhi lucidi anche ad Agnelli, e quindi significa che ha colpito nel segno. Questa timida ragazza dal passato difficile, ha vent’anni ma per voce e atteggiamento potrebbe averne venti in più e dopo averla vista cantare “Sally“ in un modo così sentito e credibile, siamo quasi certi che la ritroveremo ai live e che probabilmente sarà una dei finalisti di quest’anno. Dopo di lei ottengono la sedia anche l’agitatissima Noemi dalla voce squillante e Kleopatra, che aveva appena preso il posto di Claudia, esibitasi poco prima con un pezzo dei Beatles che le si è rivoltato contro come un boomerang. Ma la promozione di Kleopatra dura poco, perché non appena sale sul palco l’italo francese Isaure, identica a Piero Barone de Il Volo ma con una voce da 10 e lode, lo switch è inevitabile. Per Noemi è invece fatale l’esibizione dell’ultima concorrente di questi Bootcamp, la ragazza di origine filippina di nome Camille, nonostante la sua interpretazione di “On my own“, brano tratto dalla colonna sonora di Fame e poi portato al successo dalla giovanissima Nikka Costa sia molto meno convincente dell’inedito presentato alle Audition. Agnelli fa notare che Nikka Costa, che ai tempi aveva solo 9 anni, cantava meglio e con più intensità di Camille, e aggiunge che lui non la prenderebbe nella sua squadra, ma Levante, ancora impressionata dalla prima audizione, invece caccia Noemi e dà il posto a lei. Ora tutte le squadre sono al completo e dobbiamo attendere la prossima settimana per conoscere i nomi dei 12 sfidanti tra cui si nasconde il vincitore di questo già seguitissimo X Factor 11.

Manca poco per entrare nel vivo della gara principale, mentre sul fronte Strafactor, che sta proseguendo i casting per scegliere i protagonisti del talent parallelo di questo anno, iniziamo a vedere dei soggetti molto alternativi. Il migliore di questa seconda puntata dedicata alle selezioni è un giovane bluesman che canta in dialetto barese e, anche se è inevitabile fare subito dei paragoni con quel maestro che fu Leone di Lernia, il ragazzo è davvero spassoso e conquista i sì di Elio, Drusilla e Jake. Tra gli improbabili figuri, privi di vergogna, che si esibiscono nella cornice contadina della cascina di Zibido San Giacomo ci sono anche un medico travestito da gallo che si fa chiamare Coccorock, le Filettes (già viste nelle audition di X Factor lo scorso anno) e che Elio descrive come un’installazione artistica vivente e Simone, un ragazzo con bipolarità vocale che in un pezzo degli 883 infila incursioni di canto lirico, ovviamente fatto male.

La novità di questa edizione è che anche ai tre giudici dello Strafactor verranno affidate delle categorie che si sfideranno poi sul palco dei live. A colpi di che cosa, visto quelli che sono passati finora, resta un mistero, ma di sicuro ci sarà da divertirsi.