Ed è partito in mattinata con il press-café insieme al cast “adolescente” di Stranger Things, composto dai ben noti Natalia Dyer (Nancy Wheeler), Joe Keery (Steve Harrington), Charlie Heaton (Jonathan Byers) e la nuova arrivata Linnea Berthelsen.
Durante l’incontro, i talent hanno discusso con la stampa presente nella piccola saletta della Camera di Commercio di Lucca e hanno toccato alcune tematiche che riportiamo, a seguire, suddivise per argomento.
Vivere gli anni ottanta in una fiction ambientata in un periodo che non possono aver vissuto per questioni anagrafiche.
Joe: I Duffer Bros. ci hanno dato alcuni film da studiare e abbiamo anche ascoltato un sacco di musica del periodo. Poi anche se nessuno di noi era nato in quegli anni siamo tutti grandi fan di diversi lungometraggi anni ottanta. Siamo cresciuti negli anni novanta, ma nulla ci ha impedito di amare i Goonies, Poltergeist, Indiana Jones le altre opere nate da quel contesto cinematografico. Opere che fra le altre cose idolatravano l’utilizzo di effetti speciali pratici. E avevano tematiche simili a quelle di Stranger Things.
Stranger Things inatteso fenomeno mondiale.
Charlie: Siamo rimasti stupiti anche noi nel constatare il successo della serie, le attenzioni che riceve online dai fan. Questo fenomeno globale. L’ho capito quando mi trovavo in Spagna e la gente mi fermava per strada. Ed è molto bello vedere come la serie riesca a raggiungere e toccare generazioni differenti, quelli che sono stati piccoli negli anni ottanta, che magari provano una certa nostalgia, e gli adolescenti di adesso.
Gli attori di Stranger Things e il binge watching.
Joe: Personalmente non mi piace il binge watching, ho bisogno di diluire un po’ la fruizione di una serie per gustarmela meglio. Ho bisogno di prendermi qialche momento per pensare a quello che ho visto [ridendo, ndr.] È da matti vedere come le persone abbiano tempo di vedere uno show in questo modo!
Natalia: Suppongo che sia un po’ come vedere un film estremamente lungo.
Joe: Che è il modo in cui i Duffer hanno concepito Stranger Things.
Linnea: Che poi come fanno le persone a stare 9 ore filate davanti alla tv?
Charlie: Sì, ma più che altro… quando vanno in bagno?
Joe: Beh, suppongo che si portino dietro il tablet, no?
Linnea: Però è come se barassero un po’ così!
Il rapporto fraterno che si sviluppa nella seconda stagione fra Steve e Dustin.
Joe: Sì, è un po come se questi personaggi si siano un po’ trovati dopo essere stati abbandonati dalle persone che prima stavano loro accanto, che si tratti degli amici di Dustin o di Nancy nel caso di Steve. Poi anche Dustin si ritrova ad avere problemi con le ragazze e trovano questa specie di terreno comune, da cui poi si svilupperà la loro relazione basata sull’aiuto reciproco.
Essere giovani attori e attrici e capire la recitazione lavorando a Stranger Things.
Linnea: è interessante perché possiamo già constatare, fra noi che siamo giovani, una certa differenza di approccio con gli altri che sono anche più piccoli di noi. Ho lavorato principalmente con Millie ed è stato affascinante vedere come lavorava al personaggio di Undi che conosceva già molto bene. Io sto ancora cercando una mia strada con Kali. Parlo in termini di definizione del personaggio, di lavoro sulla sceneggiatura. Poi i ragazzini si avvicinano ai loro personaggi in maniera naturale, io di mio ho un’indole più tecnica, figlia del fatto che vengo dall’Accademia di Arte Drammatica.
Joe: Per noi si tratta del primo lavoro importante e abbiamo ancora tanto da imparare sul mestiere di attore, anche perché lavorare in TV, per il cinema e a teatro presenta alcune differenze.
Natalia: Ci troviamo una vera e propria posizione privilegiata per quel che riguarda l’imparare nuove cose sulla recitazione. Da una parte abbiamo i ragazzini, così naturali, istintivi, e dall’altra Winona, Sean, David, artisti che fanno questa professione da molto tempo. Dei veterani per cui interpretare una parte pare così semplice. È esaltante stare esattamente in mezzo a queste due situazioni.
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