Il production designer Joel Collins ha svelato i dettagli della creazione dell’episodio di Black Mirror intitolato U.S.S. Callister (qui la nostra recensione).
La puntata mostra quello che accade quando Nanette Cole (Cristin Milioti) inizia a lavorare per una società chiamata Callister e scopre che il suo DNA è stato utilizzato dal suo capo Robert Daly (Jesse Plemons) per creare una copia virtuale da utilizzare in un videogioco ispirato a una serie televisiva chiamata Space Fleet.

Collins ha spiegato che i costumi, le armi e le scenografie ideate per il gioco mostrato sullo schermo si ispirano a show classici come Star Trek perché gli spettatori dovevano identificare quel mondo come una cosa che avevano visto o potrebbero vedere nella realtà, aggiungendo che ispirarsi alla saga spaziale e a Battlestar Galactica, pur dando vita a un universo immenso e complicato, aveva però i suoi limiti:

“Non potevamo nemmeno copiare qualcosa senza avere molti problemi”.

Il regista Toby Haynes e il creatore Charlie Brooker hanno tuttavia potuto divertirsi ideando ogni dettaglio del mondo mostrato nella puntata e la terminologia usata per gli alieni e le invenzioni tecnologiche.

Gli spettatori avranno notato che inizialmente la nave spaziale USS Callister viene mostrata in formato 4:3 e Collins ha spiegato:

“Ci sono molte persone che amano Star Trek o altri show. Toby voleva apprezzare quell’aspetto legato alla leggera nostalgia nel design e nell’atmosfera, e lo stesso Charlie”.

Quando Nanette rimane bloccata in quel mondo si rende conto che ci sono degli aspetti più oscuri e gli spettatori possono guardare gli eventi dal punto di vista di chi è bloccato sulla nave spaziale; il production designer ha quindi aggiunto:

“Quando Robert se ne va e ritorna nel suo appartamento per ricevere una pizza o qualcosa di simile, le luci cambiano e tutto si modifica”.

Nel momento in cui la giovane trova un modo per fuggire dall’universo di Robert si arriva al momento che Collins definisce simile al reboot di Star Trek in stile J.J. Abrams: l’universo di Space Fleet si trasforma e persino i costumi sono composti da indumenti più pratici.

La puntata, come accade spesso nel mondo di Black Mirror, contiene dei riferimenti agli episodi precedenti o successivi e Robert Daly, ad esempio, utilizza un impianto neuronale realizzato da TCKR Systems, la società ideatrice del software che aveva permesso a Kelly e Yorkie di vivere insieme in San Junipero, e lo stesso logo appare poi in Black Museum.

Collins ha inoltre spiegato che lavora a stretto contatto con Brooker e spesso inizia a ideare il mondo utilizzato negli episodi con largo anticipo per delineare tutti i dettagli per le puntate:

“Quando scelgono finalmente un regista che è brillante, è possibile che io abbia già iniziato o sia già a metà del lavoro che ho sviluppato durante la realizzazione degli script. Molto spesso prendo una sceneggiatura che è nelle prime straordinarie fasi di lavoro e faccio quello che chiamo un “look book” per lo show, ovvero cerco di collegare la scrittura di Charlie con gli aspetti dell’atmosfera che stiamo esplorando”.

Quando Haynes è stato scelto, ad esempio, dopo aver incontrato i produttori ha potuto vedere subito la nave spaziale.

Il production designer ha poi ideato, in collaborazione con la graphic designer Erica McEwamn e l’art director Robin Paiba, i poster, le action figure e altro possibile merchandise realizzato ispirandosi a Space Fleet perché Daly doveva essere un personaggio interessato nello show e un collezionista.

Che ne pensate? Vi è piaciuto l’episodio?

Tutti gli episodi sono stati scritti da Charlie Brooker. Tutte le notizie e gli approfondimenti sulla serie sono disponibili nella nostra scheda.

Fonte: Vulture

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