Lo scorso settembre, l’attrice e sceneggiatrice Lena Waithe è entrata nella storia, come prima donna afro-americana ad aver vinto un Emmy come Outstanding Writing for a Comedy Series per il suo lavoro di scrittura – assieme ad Aziz Ansari, co-creatore e protagonista dello show – dell’episodio di Master of None intitolato Thanksgiving, divenuto da subito un capitolo cult dell’apprezzata serie TV di Netflix. L’artista, di orientamento omosessuale, ha dedicato tale riconoscimento alla comunità LGBT.

Di recente, la Waithe ha discusso del suo successo e del suo memorabile discorso di ringraziamento con Yahoo Entertainment, tornando con la mente alla notte degli Emmy di quest’anno:

 

In quel momento, ero totalmente sopraffatta dalla gioia, ma anche da un forte senso di responsabilità. Quando sei la persona che sostanzialmente rappresenta un nuovo inizio di ciò che credo noi tutti potremmo essere, ciò ti rende morto orgoglioso, perché non sono decisamente la prima donna afro-americana a sceneggiare un episodio di mezz’ora di una serie televisiva.

Penso che l’industria abbia captato il momento in cui ci troviamo, e credo di essere divenuta una sorta di catalizzatore di tutto ciò: provo quindi grande senso di onore e orgoglio. C’è poi questa idea che dopo una cosa del genere la tua vita cambi completamente, ma la verità è che sono tornata a lavorare subito dopo e questo è ciò che intendo fare ancora.

Sono consapevole di essere entrata in una sorta di club molto esclusivo, dunque sono certa ci sia qualcosa che mi renderà una sorta di esempio del quale la gente sarà a conoscenza. Tutti sono stati molto carini e forieri di tanti complimenti. Ciò cambia un po’ la tua percezione delle cose. Ma soprattutto, io sto a rappresentare una sorta di nascita di una nuova scuola, un nuovo movimento che si sta facendo spazio nell’industria.

Io, Donald [Glover], Riz [Ahmed] e Sterling [K. Brown] siamo tutti persone di colore che sono state premiate, quella notte.

Ma la verità è che c’é ancora tanto lavoro da fare. Noi, come artisti e come industria, abbiamo il dovere di fare nuovi passi avanti. Sta a noi continuare a dar spazio a più persone provenienti ognuna dal suo mondo, così che possano raccontare le loro storie e godere della possibilità di avere successo. Spero davvero che ciò stia anche a rappresentare un cambio di prospettiva da parte del pubblico, così che questo possa essere interessato a scoprire storie diverse da quello a cui sono abituati, riuscendo contestualmente ad apprezzarle.

La mia missione è quindi quella di continuare a introdurre nuove voci all’interno di questa industria, che magari possano essere anche di persone di colore o di donne o di coloro che fanno parte della comunità omosessuale. Credo che tali comunità siano ancora trascurate, quando si tratta di televisione o di media in generale.

 

 

 

 

Fonte: Huffington Post | AA Video

 

 

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