Il rinnovo per una seconda stagione di Altered Carbon non è stato ancora comunicato, ma già la showrunner e creatrice Laeta Kalogridis pensa ai temi di cui potrebbero occuparsi i nuovi episodi. Come noto a chi ha visto la serie Netflix, nel futuro dipinto da Altered Carbon la tecnologia consente un trasferimento della coscienza da un corpo all’altro, assicurando di fatto una sorta di immortalità dell’anima.

Le implicazioni psicologiche dietro tale processo sono piuttosto interessanti e riguardano da vicino problemi da sempre vissuti in prima persona da persone transgender o gender fluid. Se potessimo decidere arbitrariamente un corpo in cui rinascere, sceglieremmo quello nel quale siamo nati?

“Questo tipo di tecnologia crea interessanti intersezioni tra la tua idea del tuo essere fisico e la tua idea del tuo essere spirituale, abbracciando la fluidità di genere o la riassegnazione sessuale, che in quest’ottica diviene molto più semplice non dovendo essere attuata chirurgicamente,” ha dichiarato Kalogridis.

“In ogni caso, ti ritrovi in un corpo che non è quello in cui sei nato. Penso che esplorare l’idea di poter ricreare se stessi in un modo fisicamente differente… Beh, credo che abbiamo appena scalfito la superficie,” ha continuato la showrunner. “Le tematiche LGBTQ, e molte altre questioni che concernono l’essere o meno a proprio agio col corpo che abbiamo, sono argomenti che penso la serie sia adatta esplorare, ma che non ne abbia ancora avuto modo. Non nella prima stagione. Abbiamo sfiorato la cosa, ma non molto.”

Kalogridis ha quindi sottolineato il proprio intento a trattare più approfonditamente i temi legati all’identità di genere. “Non abbiamo avuto tempo di affrontarla prima, e non aveva alcuna pertinenza col materiale originale di base [il romanzo Bay City di Richard K. Morgan, ndr]. Siamo andati un po’ oltre ciò che il libro raccontava, quindi è stata solo questione di tempo.”

Cosa ne pensate? Vi è piaciuta Altered Carbon? Fatecelo sapere!

Fonte: The Wrap

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