La casa di carta è stato rinnovato per una terza parte, che arriverà prossimamente su Netflix. Il successo dello show di Antena 3 ha superato ogni aspettativa, come confermato dalle ultime informazioni che vedono La casa de papel come lo show non inglese più visto di sempre sulla piattaforma.

Álex Pina, creatore della serie, ha rilasciato a La Nacion una lunga intervista, nel corso della quale si è discusso delle ispirazioni dello show e della costruzione della storia. In primo luogo Pina ha commentato il successo, per certi versi inatteso, del prodotto al di fuori della Spagna:

Credo dipenda da un senso di sfiducia diffusa nei confronti dei governi, delle banche centrali, e in generale da uno spirito anti-sistema. (…) Poi c’è il genere della rapina, che già esisteva, ma che trasportato in una narrativa seriale permette di creare personaggi più brutali. Questa è una serie corale da venti personaggi.

Sulla scelta di Tokyo come narratrice:

Avevamo una serie che si basava fortemente sui personaggi maschili, adatti per questo genere di storie. Ma volevamo anche che la serie avesse un forte impatto emotivo. Nella prima stesura la voce narrante era del Professore, ma poi per varie ragioni abbiamo capito che era meglio usare Tokyo. (…) Il professore è un personaggio di basso profilo, modesto, non egocentrico. Tokyo poteva commentare dall’interno della banda, essendo più organica ed emotiva. Abbiamo fatto circa 40-50 versioni dello script.

Álex Pina ha anche affermato di aver sempre avuto chiara la conclusione della storia in mente, e che il suo più importante riferimento televisivo è Breaking Bad, soprattutto per il modo in cui riesce a tratteggiare personaggi tra il bene e il male:

Breaking Bad è stato un’ispirazione: da lì ho cambiato il modo in cui scrivevo. Avevo fatto diverse serie che erano andate bene, ma abbiamo anche registrato un fallimento. A quel punto ci siamo presi una pausa di riflessione e abbiamo analizzato Breaking Bad. Come con “Vis a Vis”, che si svolge in una prigione, anche qui si lavora sull’ambiguità morale. E si sconvolge continuamente lo spettatore. (Nella casa di carta) Berlino è da una parte, il Professore dall’altra, ma poi cambiano. Dove sono allora i personaggi? Tra il bene e il male: passano dall’oscurità alla luce e viceversa. Adoriamo scrivere gli straordinari monologhi di Berlino che Pedro Alonso ha fatto proprio con grande arte interpretativa.

La casa di carta è una serie che racconta l’ambiziosa rapina alla zecca di Stato spagnola da parte di un gruppo di criminali guidati dal misterioso Professore.

Su Netflix la seconda parte della prima stagione è arrivata lo scorso 6 aprile.

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Fonte: LaNacion

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