Creato per la televisione da Jonathan Nolan e Lisa Joy sulla base dell’omonimo film di Michael Crichton, l’oscura odissea di Westworld è incentrata sulla coscienza artificiale degli androidi inseriti in un parco a tema. La sua prima stagione forte, avvincente, violenta e provocatoria ne ha decretato l’immediato successo, e la sua seconda stagione di 10 episodi – in arrivo il 22 aprile – sarà sicuramente ancora più strabiliante, con colpi di scena imprevedibili.

La seconda stagione vedrà il ritorno di Angela Sarafyan nel ruolo di Clementine Pennyfeather; in una recente intervista per Collider, l’attrice armena ha parlato delle teorie dei fan, dello sviluppo del suo personaggio nei prossimi episodi e di come l’esperienza in Westworld l’abbia cambiata umanamente e professionalmente. Sarafyan ha dichiarato di aver ricevuto già la prima puntata della nuova stagione, ma di aver scelto di non vederla per condividere l’esperienza col resto del pubblico.

Inoltre, si è detta molto interessata alle teorie dei fan, che segue su Reddit. “Jonah [Nolan] ha detto che vorrebbe che le persone su Reddit scrivessero la terza stagione, e che loro produrranno solo gli episodi,” ha dichiarato scherzando Sarafyan. In merito al rapporto tra Clementine e Maeve (Thandie Newton), la tenutaria del bordello dove la ragazza-androide lavorava, l’attrice ha spiegato: “È amore, è amicizia, è il legame con una persona di cui ti fidi. Se ami qualcuno e quella persona viene a mancare, resti comunque connessa a lei. Mi è piaciuto avere questo rapporto e lavorare al Mariposa [il nome del bordello, ndr] di Sweetwater. Non potevo prevedere dove sarebbe andata la stagione 2.”

Sul legame instaurato sul set, l’attrice ha confermato di essersi trovata a proprio agio e di aver stretto amicizia con i colleghi. “Ci siamo sentiti come una famiglia, quindi è stato bello rivedere tutti, perché amo le persone con cui lavoro. Sono davvero grata, ogni giorno, di poter lavorare con loro. Mi sentivo bene, anche se dovevamo svegliarci alle 3 del mattino e guidare per un’ora. A volte la mia convocazione sul set era alle 3 del mattino, quindi mi svegliavo alle 2 e andavo nel deserto, ma ero davvero felice di vedere tutti, perché si tratta di persone fantastiche. Penso che ciò derivi dal fatto che Jonah e Lisa siano umili, gentili e brillanti. È una combinazione rara, quindi tutti sotto di loro ne subiscono l’influsso.”

E per quanto riguarda il futuro di Clementine? Sarafyan ci suggerisce che ne vedremo delle belle. “Con tutto quello che è successo nella prima stagione, la cosa bella dei nuovi episodi è stata che ho avuto modo di interpretare altre parti di Clementine e scoprire tutte le sfaccettature del personaggio, quindi vedrete. Non è più solo definita dall’essere una ragazza da saloon. È molto più di questo.” L’attrice ha anche spiegato di aver contribuito direttamente allo sviluppo di alcuni aspetti del personaggio, grazie alla grande libertà concessa dagli autori.

“Sento di essere cambiata non solo come attrice, ma come persona. Mi sono sentito molto fortunata perché sono stata in grado di usare Clementine per vivere alcuni sogni che ho sempre avuto. È un personaggio molto forte nella sua vulnerabilità, e ho avuto modo di esplorarlo. Ho scoperto che, quando trovi i registi giusti, non ti dirigeranno male, e questo mi ha reso un attrice più forte, sapendo di potermi fidare di loro. Ho avuto alcune esperienze del genere, e questa è sicuramente tra loro.”

Infine, Sarafyan ha riflettuto sulla correlazione tra ciò che viene mostrato all’interno della serie e la realtà in cui viviamo, dominata dalla tecnologia: “Già la prima stagione era un riflesso di dove stiamo andando nel mondo e nella società, con la tecnologia e con l’intelligenza artificiale. Stavo guardando un panel con Elon Musk e parlava proprio di questo. Vivere per progredire, in senso positivo, è l’idea. I temi di Westworld sono molto violenti e mostrano la parte distruttiva dell’uomo, ma allo stesso tempo c’è questa spinta a crescere e trovare la tua voce.”

Non è mancato un riferimento all’ondata femminista di Hollywood: “Con Clementine, in particolare, ho scoperto che, nella prima stagione, stava trovando la sua forza, come donna, anche se era stata costruita in laboratorio. Ha combattuto. E con tutto quello che sta succedendo, con la Marcia delle donne e il risveglio della solidarietà femminile, trovo tutto ciò molto commovente, perché è dedicato alle donne che non possono lottare a causa di violenza domestica o abuso emotivo; in effetti, vale sia per gli uomini che per le donne. Non penso che siano solo le donne a essere oppresse. Penso che il bullismo vada in entrambe le direzioni. E lo spettacolo, in un modo strano, ha le donne come protagoniste ed eroine. Siamo coloro che danno il via alla rivoluzione. Con tutte le nostre diversità intatte, con il nostro cast e tutti quelli che lavorano nello show, c’è una continua crescita; e la seconda stagione continuerà quella medesima discussione, e andrà anche oltre. Ecco perché mi piace essere parte di questa serie. Marciamo per i nostri diritti e lottiamo per un mondo migliore.”

Un’ultima osservazione sul femminismo è derivata dalla professione di Clementine, che si prostituisce all’interno del bordello di Sweetwater per i visitatori del parco. “All’epoca, nel West, essere una prostituta voleva dire essere una donna che lavorava. Avevano, in effetti, un rango più alto rispetto a oggi. Non erano guardate dall’alto in basso, come se fossero dei rifiuti. Se guardi C’era una volta il West, ecco chi eranno. Sono delle leader. L’ho guardato da quel punto di vista e ho pensato: “Essere una femminista non significa nascondere la tua femminilità. Significa dire: “Sì, ho delle curve, ho delle tette e un culo, e mi piace. Mi piace quello che mi è stato dato e non c’è niente di sbagliato in questo”. Quando avevo 15 anni, il mio corpo ha iniziato a cambiare e ricordo che camminavo per strada, e qualcuno ha suonato il clacson e ha fischiato. Questa è stata la mia prima esperienza. Ricordo di essermi voltata e di aver urlato, “Ho 15 anni!”, e lui era tipo “No, non è vero!”. E io, nella mia testa, ho pensato, “Sei un perdente!”. Capisco come questo ti possa far chiudere a riccio, ma Maeve e Clementine ti direbbero di farne un punto di forza. L’ho trovato nella prima stagione.”

Dovendo scegliere una frase che indichi la seconda stagione, potremmo racchiuderla nelle parole conclusive dell’intervista di Sarafyan, che ha dichiarato: “Ora che abbiamo trovato la nostra libertà, vediamo come possiamo usarla.”

La seconda stagione di Westworld debutterà oggi 22 aprile sulla HBO.

Fonte: Collider