Se, alle orecchie degli host di Westworld, le sonorità scelte da Ramin Djawadi per la colonna sonora della serie HBO potrebbero suonare nuove, per il grande pubblico si tratta di armonie ben note.

Il compositore tedesco ha infatti riadattato grandi classici della musica leggera, modellandoli secondo lo stile sonoro delle ambientazioni mostrate nello show. Nella prima stagione, Djawadi si è attenuto a un’atmosfera western, privilegiando quindi il suono del pianoforte nelle sue prestigiose reinterpretazioni. Nei nuovi episodi, con le introduzioni di Raj e Shogunworld, ha avuto modo di divertirsi un po’, permettendo ai temi dei nuovi parchi di influenzare un nuovo set di cover.

In un’intervista a TV Line, Djawadi ha parlato in dettaglio di quattro scelte musicali importantissime effettuate nel corso delle due stagioni di Westworld.

La serie non ha trascorso molto tempo in The Raj, ma la cover di Seven Nation Army dei White Stripes in salsa indiana ha reso il pezzo memorabile, assieme al fatto che il brano venga mostrato nell’episodio 3, quando abbiamo incontrato Emily. “Ho iniziato a creare materiale tematico per lei come un nuovo personaggio, ed è in qualche modo legato al tema dell’Uomo in Nero, ma la descrive in modo da non essere necessariamente riconoscibile”, ha detto Djawadi.

Utilizzata nella prima stagione di Westworld nella scena della rapina in banca a Sweetwater, Djawadi ha aggiornato la sua versione di Paint It Black dei Rolling Stones per abbinarlo alla sua nuova ambientazione: Shogunworld. “Il motivo per cui abbiamo scelto la stessa canzone era mostrare un mondo parallelo con azioni parallele”, ha detto Djawadi. “Abbiamo pensato che scegliere la stessa canzone fosse l’idea perfetta, sfruttando però lo stile dell’altro mondo in cui è collocata. Ho eliminato la maggior parte degli strumenti solisti occidentali sostituendoli con shakuhachi, taiko e cose simili per dare quella suggestione etnica.”

Heart Shaped Box dei Nirvana ha in realtà due versioni in Westworld: una usata in un trailer e una usata nella seconda stagione, nell’ottavo episodio, mentre Akecheta si aggira per l’area di controllo sotterranea del parco. “Prima di fare l’arrangiamento orchestrale, ho fatto la stessa versione per pianoforte. La versione per pianoforte è molto emozionante “, ha detto Djawadi. “Quindi ritengo che sia la soluzione perfetta per questa scena straziante. È in questo momento che apre gli occhi, quando vede non solo il suo amore, ma anche tutti i suoi altri amici. Impara che la vita non è come è stata presentata loro. Ecco perché abbiamo sentito che l’arrangiamento del pianoforte era perfetto.”

Naturalmente, la traccia più iconica dello spettacolo è il tema iniziale, agghiacciante e misterioso. “Una delle cose principali di cui Jonah [Nolan] e io avevamo discusso era un certo senso del montaggio”, ha spiegato Djawadi. “Nei titoli di testa, vedete come i robot vengono assemblati, e lui voleva ricreare lo stesso effetto con la musica… Iniziamo da suoni minimi, abbiamo solo questo piccolo violino e poi il violoncello. [Poi] il piano entra e si aggiungono sempre più strumenti. Ovviamente, per quanto riguarda il mood, abbiamo tentato di restituire il senso di mistero e – ci sono tanti termini che potrei usare per descrivere la serie in generale – immagino il pericolo, l’avventura. Tutto ciò dovrebbe essere contenuto in quel minuto e quarantacinque secondi.”

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Fonte: TV Line