Per trovare una fonte d’ispirazione per gli abiti delle Non-Donne costrette ai lavori forzati nelle Colonie della seconda stagione di The Handmaid’s Tale, la costumista Ane Crabtree (WestworldMasters of Sex) si è affidata a un mashup musicale: This Bitter Earth, un mix tra la malinconica ballata di Dinah Washington e la sublime On The Nature of Daylight di Max Richter, già apprezzata in ArrivalDisconnect. Così, il brano si è tramutato nel suo inno personale per una stagione dedicata alla solitudine, all’isolamento e alla maternità.

“Ho avuto difficoltà a iniziare”, ha detto Crabtree. “Come possiamo raggiungere i livelli estetici che abbiamo creato nella prima stagione? La prima cosa a cui ho pensato sono stati i poster di propaganda russi in una sorta di spirito da “il lavoro rende liberi”. Ho osservato i dipinti che Van Gogh ha fatto ritraendo i contadini nella sua carriera. C’è una promessa di utopia in questo. Un’altra influenza fu la desaturazione di Andrew Wyeth, che si adattava perfettamente alle Colonie. L’iniziale bellezza rurale e pastorale presente nelle Colonie è stata contaminata, perché queste donne muoiono tra sei mesi e due anni dopo a causa dell’esposizione alle radiazioni”, ha spiegato.

“E ciò che è folle, in questo concetto, è che mi sono sentita un topo da laboratorio nella Stagione 1 e nella Stagione 2”, ha aggiunto la costumista. “Nella stagione 1, Lizzy Moss [June Osborne / Offred] mi ha fatto conoscere il mashup tra Philip Glass e Heart of Glass di Blondie realizzato da Daft Beatles. Ascoltarlo più e più volte mi ha portato a progettare il copricapo per le Ancelle.”

“Per la seconda stagione, mi ci sono volute settimane per rendermi conto che, di nuovo, l’unica semplice fonte d’ispirazione in termini di design fosse la musica. Ho scoperto This Bitter Earth. Le persone sono sole, eppure cercano di connettersi. Mi ha ispirata dalla mattina alla sere nel progettare i costumi per la Colonia. A prima vista, pensi che questo mondo sia innocuo. E poi, avvicinandoti ai costumi e avvicinandoti alle fibre, vedi che si stanno effettivamente mimetizzando nel mondo e nei colori della radiazione a cui stanno cedendo. È la lenta marcia verso la morte.”

Questo approccio astratto portò al blu sbiadito degli operai della colonia insieme alle tinte più vivide degli abiti indossati dalle zie e dai guardiani di basso rango. Ma non è tutto: “Le Colonie sono talmente tossiche che le Zie, i Guardiani e i cavalli hanno maschere respiratorie”, ha detto Crabtree. “Solo le Non-Donne non le indossano. C’è una durezza e una mostruosità dello spirito umano che viene fuori in quella maschera indossata dalle Zie.”

Connettendosi con i vestiti emotivamente e psicologicamente, Crabtree si è poi concentrata sul tema della maternità. Quando June / Offred rimane incinta, il suo guardaroba cambia e l’attenzione si focalizza sullo stomaco. Lo stesso avviene con Serena Joy (Yvonne Strahovski), la moglie del Comandante che vuole disperatamente diventare madre. “Aveva un muro costruito intorno a lei, e i suoi abiti in tutta la seconda stagione convergono verso il suo grembo, che è un posto molto strano dove focalizzarsi”, ha detto Crabtree.

“Ma pensavo: si tratta di una società in cui le mogli dei Comandanti non possono partorire, così ho messo l’accento sul loro stomaco, sul loro grembo. E questo è stato lo stimolo per Serena Joy; poi Yvonne è rimasta incinta nella vita reale alla fine della seconda stagione, e ho dovuto spostare il focus su un’altra zona.”

C’è anche una strana purezza nell’episodio Seeds, in cui c’è un forzato matrimonio di massa tra Guardiani e ragazze adolescenti, tutte vestite di bianco. “Sembrano molto simili a un uovo, quindi ho giocato con l’idea di fertilità e uova bianche”, ha detto. “Le spose bambine si girano e sembrano uovo bianco, e quando si voltano di nuovo sembrano delle matrioske.”

“Queste bambine vengono usate come simbolo di fertilità femminile. Non è una novità per Gilead, ma è scioccante vederlo applicato a delle ragazzine. Ho anche giocato con il colore rosa. È il colore dei bambini e lo vedete in Hannah [la figlia di June interpretata da Jordana Blake], che si sta trasformando in una piccola ancella. This Bitter Earth è stato un pilastro di ciò che questo mondo è diventato.”

Cosa ne pensate? Avete apprezzato il lavoro di Ane Crabtree nella seconda stagione di The Handmaid’s Tale? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: IndieWire