Dopo aver conquistato il pubblico di tutto il mondo con una fortunata serie cinematografica, The Purge debutterà il 4 settembre negli Stati Uniti con una prima stagione televisiva da 10 episodi targata USA, che seguirà diversi personaggi mentre lottano per sopravvivere in una notte dell’anno in cui tutti i reati – compreso l’omicidio – sono completamente legali. Mentre la follia dilaga, ogni protagonista è costretto a fare i conti con il proprio passato e le proprie scelte, direttamente legati all’orrore che li circonda.

La serie, che ruota attorno al periodo standard di 12 ore dell’epurazione, è scritta e prodotta dallo showrunner Thomas Kelly. Ecco tutto ciò che sappiamo, grazie a una visita al set da parte di SlashFilm.

Come nei film del franchise, ci saranno conflitti che costringeranno ogni personaggio a partecipare allo Sfogo (traduzione italiana di Purge) in un modo o nell’altro – inclusi i protagonisti “buoni” – e, in veste di villain, vedremo i membri della NFAA (Nuovi padri Fondatori d’America), organizzazione che ha stabilito l’epurazione annuale. Nella serie, tuttavia, ci sarà un personaggio nella NFFA, Joe (Lee Tergesen), che presenterà sfumature di umanità che potrebbero mettere in discussione il concetto di bene e male.

Lo showrunner / produttore esecutivo Thomas Kelly descrive Joe come un uomo della classe operaia bianco “abbastanza simpatico” a cui “è stata strappata ogni cosa”. Dopo aver provato e fallito troppe volte, “diventa un vittima di un membro molto cinico della NFFA, [che lo incoraggia a unirsi alla loro causa dicendogli] ‘questo è un tuo diritto'”, ha aggiunto Kelly. Resta da vedere se le azioni e le motivazioni di Joe attireranno le simpatie pubblico, ma è proprio questa sfumatura morale che sicuramente stimolerà la conversazione tra gli spettatori.

Poiché gran parte dell’identità di ogni personaggio dipende dalla sua risposta all’epurazione, era importante per Kelly assumere scrittori che potessero incarnare al meglio alcune delle più profonde cause scatenanti di conflitti sociopolitici come povertà, razzismo e classismo. Per esempio, il personaggio Jane (Amanda Warren) è una donna di colore che prende la decisione di partecipare allo Sfogo dopo essere stata continuamente ostacolata dalla sua etnia e dal suo genere anagrafico.

“Abbiamo davvero cercato di formare diversi punti di vista e sensibilità per i nostri personaggi. Penso che il nostro cast principale parli da solo. È molto vario. La nostra storia ha vite ed esperienze diverse”, ha spiegato Kelly.

Benché i film della saga di The Purge offrano riferimenti sul passato dei personaggi prima che fosse stabilita lo Sfogo, non abbiamo mai visto come fossero le loro vite prima del caos. La serie, tuttavia, mostrerà flashback che ci informeranno delle loro decisioni passate e di come hanno influenzato le loro azioni nella notte fatale. Kelly ha dichiarato: “I film sono dieci minuti di studio del personaggio, e il resto è “sopravviveranno alla notte?”. In un formato di dieci ore, arriveremo ad approfondire i protagonisti. Non vediamo solo i nostri personaggi nella notte dello Sfogo. Vedremo cosa potrebbe averlo indotto a prendere le decisioni di quella notte.”

Nei film, non c’è nessun posto dove andare a nascondersi dagli orrori dell’epurazione. Nella serie, invece, ci sarà Pete’s Cantina, un buon bar vecchio stile gestito dal poliziotto Pete dove le persone – nere, bianche, povere e ricche – possono uscire, bere e non essere uccise. È progettato per essere la pace in mezzo al caos. “L’idea principale è che [gli epuratori] vi si fermassero per riflettere sul da farsi”, ha detto Sharon Lomofsky, che ha progettato il set e ha lavorato anche agli ultimi due film della saga (The Purge: Election Year e The First Purge). Secondo le sue dichiarazioni, l’ambientazione sottolinea il messaggio del creatore James DeMonaco sull’anti-violenza. “Penso che questo sia in definitiva il messaggio morale di James: l’epurazione non ti rende una persona migliore. Non risolve i tuoi problemi. Uccidere non ti fa sentire meglio. La vendetta non è dolce.”

Sebbene la serie sia ambientata nell’anno 2027, 10 anni dopo la prima epurazione, avrà un sapore del tutto contemporaneo. “Non ci siamo concessi nulla di futuristico”, ha detto Kelly. “Questo vale anche per i film del franchise di The Purge, il che li rende più spaventosi perché l’orrore sembra davvero palpabile. Anche nei costumi ossessionanti, la serie sembra esattamente come si vede la gente oggi. Anche le maschere che indossano gli spurgatori, che hanno per lo più un aspetto da pessimo fai-da-te, manterranno lo stesso stile.”

A questo proposito, le maschere indossate dagli assassini metteranno in discussione le nostre percezioni del bene e del male usando immagini di figure tradizionalmente positive – come un dottore o una suora – e distorcendole per farle apparire orribili. Per esempio, il dottore ha una testa di serpente, la suora sanguina dagli occhi, e un ufficiale militare ha collant che coprono il suo volto e perle per i denti. Una visione della pazzia che attinge da qualcosa di molto umano e familiare, distorcendolo oltre i nostri livelli di comfort.

Cosa ne pensate? Siete curiosi di vedere The Purge? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: SlashFilm