Michel Gondry e Jim Carrey tornano a lavorare insieme dopo l’esperienza di Eternal Sunshine of the Spotless Mind. Lo fanno con Kidding, atteso nuovo prodotto che ha debuttato il 9 settembre su Showtime.

A metà tra la commedia e il drama, Kidding vede come protagonista Carrey nei panni di Jeff, un’icona della tv dei bambini nota come Mr. Pickles. La figura di Jeff come faro della gentilezza e della saggezza nell’immaginario del bambino americano medio viene minacciata quando inizia a perdere la ragione a causa dell’implosione della sua famiglia. Jeff si rende conto che non c’è fiaba, pupazzo o storiella che lo aiuteranno a districarsi in questa crisi, che procede molto più velocemente del previsto. Il risultato: un uomo gentile in un mondo crudele affronta il lento declino della sua sanità mentale in maniera tanto divertente quanto straziante.

Ecco le domande salienti poste nel corso di un’intervista rilasciata da Michel Gondry:

Qual è stata la prima immagine o estetica che mi è venuta in mente quando hai iniziato a immaginare la serie?

Erano due immagini di Mr. Pickles. Una nello show: molto positivo e saggio. E una fuori dallo show: molto più torturato, che cercava di rimanere nello stesso modo in cui era inizialmente, ma cadeva a pezzi. Questa è stata la mia prima immagine, vedere questi due aspetti di Mr. Pickles. Inoltre, tutto il mondo dello spettacolo, con il set e le marionette, è stato qualcosa che mi ha incuriosito e interessato sin dall’inizio.

Quanto hai voluto spingerti in là nel distruggere l’idea di questo tipo di personaggi eternamente allegri e quasi falsamente ottimisti nella nostra cultura?

Penso che, soprattutto all’inizio, non ci sia nulla di falso nel suo messaggio o nel suo comportamento. È davvero al 100% quello che appare, e cerca di rimanere uguale nel mondo esterno. Ma è lì che è difficile. Le sue crepe iniziano ad attraversare il suo personaggio perché, quando il suo mondo inizia a crollare, non riesce a vedere che è prigioniero nel mondo reale. Voglio dire, se il suo mondo fosse perfetto o se tutto fosse a posto, potrebbe essere lo stesso. Ma non è preparato per un incidente o un disastro o un’improvvisa sfortuna, e questo è ciò che mi interessa: vedere come qualcuno che dovrebbe avere un contegno e portare un messaggio positivo affronta il mondo reale che si rivela molto negativo per lui.

Avevi mai pensato di fare televisione prima di Kidding?

No, avevo fatto un episodio di Flight of the Conchords perché erano miei amici. Amavo lo show, ma Kidding è la mia prima esperienza in tv.

Visto che non dirigi ogni episodio, quale è stata la tua strategia per creare un linguaggio visivo unico?

Abbiamo la stessa crew, lo stesso direttore della fotografia, che indicherà le inquadrature che sono solito fare. Jake Schreier, che ha diretto gli episodi 3 e 4, ha passato una settimana venendo sul set ogni giorno per vedere come lavoravamo. Gli ho dato le mie sensazioni sugli attori. Tutto questo, e poi ci sono gli script. Lo stesso sceneggiatore ha legato tutti gli episodi insieme.

Tu e Jim Carrey avete mai cercato di lavorare insieme dopo Eternal Sunshine e prima di Kidding?

Sì, cercavamo un progetto per lavorarci assieme.

Ci siete mai andati vicini prima di questo?

Forse una o due volte, ma è stato quando abbiamo letto Kidding che abbiamo sentito di aver trovato la giusta storia. Eravamo molto felici di lavorare insieme ancora. Ed è stato molto semplice perché lui si fidava di me al 100% e io avrei così potuto provare molte direzioni diverse, e lui non aveva nessun ego in tutto questo. Potevo parlargli direttamente e dirgli cose per le quali altri attori si sarebbero offesi.

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Fonte: HP