Il sogno di diventare una popstar per moltissimi aspiranti concorrenti di questo X Factor 12 si è concluso ieri sera con l’ultimo appuntamento dedicato alle audition. I giochi sono fatti, tra tutti gli artisti che abbiamo visto esibirsi fino a questo momento si nascondono i fantastici dodici che calcheranno il palco della sfavillante X Factor Arena.

I nostri quattro giudici ancora una volta sono schierati dietro il bancone per decidere chi tra donne under, uomini under, over e gruppi accederà ai Bootcamp.

La puntata si apre con una band tutta al femminile, le Swipeup che, a parte l’orribile nome scelto, così poco orecchiabile, si dimostrano invece piacevoli e originali con una cover di Bruno Mars che piace a Fedez e alla Maionchi. Controcorrente invece, Asia Argento, definisce la loro esibizione “saggio di fine anno” e come lei anche Manuel Agnelli non è affatto convinto dalla loro performance perché la trova una parodia della parodia, salvo poi ricredersi e dare alle ragazze un’altra chance nel prossimo turno. La prima standing ovation della serata però è per il timido ed esile Simone Cheri, giovane ragazzo sardo, che si presenta con inedito al pianoforte dall’emblematico titolo “Artista” che lo descrive perfettamente.

Simone dice “Canto perché è l’unica cosa che so fare davvero bene”. E quando un giudice come Agnelli commenta “Tu sei la dimostrazione che non servono i muscoli per suonare il pianoforte”, il ragazzo capisce di avere fatto centro. Quattro sì all’unanimità per lui e un attimo dopo anche per i rapper Matteo e Gilles in una serata più che mai in travolgente salsa multietnica. I concorrenti provengono da paesi di tutti i continenti e dimostrano che la contaminazione musicale produce quasi sempre risultati entusiasmanti. Come dimostra Gaston, giovane argentino, basker di professione, con un timbro fresco ma anche vintage che fa esclamare a Fedez “Finalmente abbiamo una voce, avevamo bisogno di te!”

E se c’è chi si affaccia sul palco con timore e a volte con eccessiva umiltà c’è chi invece arriva davanti ai giudici con fastidiosa arroganza, come Simone, trentasettenne in abitino da cubista che vuole fare sentire il suo inedito di critica sociale. La donna rivela di avere già inviato in precedenza dei link del suo canale Youtube alla Maionchi, ma Mara le aveva risposto di non potere valutare le sue qualità da una cover. E Allora l’impavida Simone ritorna adesso alla carica con un pezzo tutto suo, di ispirazione trap, in cui butta dentro la Ferragni, i vegani, Facebook pensando di essere originale ed incisiva. Il brano è una schifezza solenne, Asia Argento la corregge riguardo la pronuncia sbagliata di un termine in inglese e la donna si trincera dietro l’improbabile scusa della licenza poetica. Invece di rimettersi al giudizio degli esperti, non molla, ribatte alle osservazioni e non appena Agnelli le fa notare che per il genere trap è un pochino in ritardo per l’età, da dietro le quinte sbuca il fidanzato in sua difesa, una presenza inutile e sgradevole che rende tutta la sceneggiata ancora più patetica. Per la donna sono quattro no secchi, ma non la fermeranno.

Nel frattempo però può schiattare di invidiare per l’autodidatta Piero che, sebbene in un primo istante sembri in procinto di prendersi una solenne bocciatura da parte di Agnelli, saturo di ragazzini con la chitarra e della loro piattezza creativa, si conquista poi alla fine quattro sì perché è veramente bravo e anche il giudice più rock di tutti non può che arrendersi al talento puro. “Il mio sì non è un complimento, ma un avvertimento” dice al ragazzo, certo che lui non sprecherà questa grande opportunità che gli sta per essere concessa.

A sorpresa passa alla fase successiva anche Laura, simpatica ed esuberante signora di mezza età dal make up carnevalesco che canta Tina Turner. Al termine dell’esibizione la raggiunge sul palco, a grande richiesta di Fedez, il marito Giancarlo. La coppia è talmente surreale da guadagnarsi senza fatica l’approvazione di tutti i giudici, divertiti dalla insolita performance dei due.

Dopo di loro la categoria delle band riprende vigore con il duo In The Loop che stupisce con un’affascinante versione voce e synth di “Tu si ‘na cosa grande per me” di Modugno.

Quando accanto ai quattro giudici prende posto Gazzelle, apprezzatissimo musicista della scena indie romana, il suo giudizio sarà decisivo nei confronti della ventenne con chitarra Beatrice che, pur non entusiasmando pubblico e giuria, viene ugualmente promossa grazie proprio alla buona parola di colui che scopriamo essere un suo idolo.

In mezzo a parecchi dilettanti c’è anche chi la musica la mastica di professione, come il venticinquenne Matteo, producer di Ultimo, Briga, Gemitaiz, che adesso vuole provare a mettersi in gioco in prima persona, e vince immediatamente la scommessa con se stesso perché piace a tutti. Ottimo performer, bella voce e un inedito contemporaneo e credibile possono assicurargli un accesso diretto ai live. Come forse succederà a Giulia, vispa siciliana con casto abito bianco, definito dalla Maionchi “Da maestra d’asilo che viene qui a rompere i co****ni”. Ma Giulia, dopo avere riempito di complimenti i giudici, tira fuori un’inaspettata anima rock metal e con voce potente si esibisce in una travolgente cover di “Highway to hell”. L’animo da demonietta le porta bene: quattro sì e via al prossimo step. Insieme e lei ritroveremo la barista baby-sitter Ilenia, dotata di un timbro speciale che, come direbbe Fedez, può fare di lei una “papabile vincitrice”.

Chi la dura la vince può essere invece il motto di Giorgia, quattro anni fa scartata alle Home visit e che ora, cambiato look e genere musicale, si ripresenta sicura di sé con un brano dall’inquietante titolo “Non vi sopporto”. Mara Maionchi la trova ancora un po’ arruffata, Fedez dice che il monologo iniziale è stato la parte più chiara dell’esibizione, ma, sull’altro versante, Asia Argento invece apprezza la rabbia della ragazza e si riconosce in lei ed Agnelli sente che il dolore espresso è stato davvero vissuto e la rende vera .

Gli ultimi ad esibirsi, per una chiusura di questa prima fase di selezioni davvero in grande stile, sono i Bowland, terzetto iraniano semplicemente conturbante. La cover di Sean Paul che propongono è sorprendente, la voce della cantante ipnotica, l’atmosfera creata, secondo Mara Maionchi, è così erotica da renderla felice di potere entrare nel loro mondo. Standing ovation, il terzetto è probabilmente la cosa più interessante vista fino ad ora e in attesa di confermare giudizi e sensazioni, vi diamo l’appuntamento a settimana prossima. I giochi, ora, si fanno duri.