Uno studio compiuto da EY – sponsorizzato da alcune realtà come Sky, Mediaset, Discovery e Vodafone – ha infatti rivelato che gli utenti delle piattaforme a pagamento sono passati da 2,3 a 5,2 milioni nel periodo di tempo compreso tra giugno 2017 e giugno 2018.
L’analisi considera gli utenti di Netflix, Amazon Prime Video, Timvision, Now Tv (Sky), Infinity (Mediaset) ed Eurosport Player, senza però svelare i numeri relativi ai singoli operatori.
Netflix dovrebbe però guidare la classifica e la statistica non può inoltre far emergere il numero reale di utenti, visto che le piattaforme possono essere utilizzate da più persone, situazione che fa quindi ipotizzare un totale di circa 8 milioni di utenti reali. Lo studio ricorda inoltre che gli utilizzatori di servizi gratis come YouTube, Raiplay e Mediaset Play sono saliti in un anno da 17,6 a 20,9 milioni.
Gli utenti degli utilizzi gratuiti e a pagamento spesso coincidono e si giunge alla conclusione che ben 23,8 milioni di italiani guardano video on demand, cifra pari al 68% degli utenti internet totali.
Fabrizio Pascale, Telco, Media & Technology Med Leader di EY, ha dichiarato a Il Sole 24 Ore:
Questi dati delineano un mercato dei servizi videostreaming in espansione, sia sul fronte dei servizi free offerti dai broadcaster televisivi sia a pagamento. Le crescite più importanti arrivano, però, dalle piattaforme pay che, a metà 2018, contavano oltre i 5 milioni di abbonati, più che raddoppiati nell’ultimo anno.
IT Media Consulting offre inoltre un’altra prospettiva della realtà italiana, annunciando che i ricavi del settore Video on demand in Europa occidentale aumenteranno raggiungendo 8,8 miliardi nel 2021, mentre ora si è a quota 6,26 miliardi. L’Italia è un po’ indietro rispetto ad altre nazioni, tuttavia il mercato è in chiara crescita e i responsabili delle pay tv tradizionali stanno cercando di ideare nuovi modi per attirare e mantenere i clienti.
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Fonte: Il Sole 24 ore
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