Un’aria strana aleggia su questo terzo appuntamento con i live di X Factor, aperto da Fedez, tornato in questa occasione alla sua professione ufficiale per presentare il suo ultimo singolo “Prima di ogni cosa”, dedicato al figlio Leone e alla moglie Chiara Ferragni che, seduta in platea, si alza per abbracciare e baciare il consorte. Dopo la famiglia più social che ci sia, tocca ai concorrenti rimasti in gara, presentati da un Alessandro Cattelan insolitamente rallentato e un po’ stordito, fare il loro ingresso sul palco accompagnati dai loro giudici. Stavolta, prima che inizi la compezione, gli autori del talent show hanno la bella trovata di mandare in onda un filmato con le assegnazioni della settimana e i commenti, non sempre benevoli, dei giudici sulle scelte dei loro colleghi. Chissà i ragazzi come si saranno sentiti confortati al pensiero di dovere cantare di lì a poco un pezzo magari criticato o non ritenuto adatto a loro. Il pubblico intanto applaude svogliato e prosegue con questo mood per tutta la serata, in cui tutto scorre senza frizzi e lazzi, in un’atmosfera di ovattato e noioso deja vu.

Apre la gara Naomi, che Cattelan, visibilmente fuori fase, chiama erroneamente Noemi. Fedez, giudice della categoria Over, le ha dato “Think” di Aretha Franklin, un pezzo intoccabile, contaminato, per la messinscena, da una buona dose di napoletanità, convinto che sia il brano ideale per la sua concorrente. Ma Naomi, in abbigliamento da raccordo anulare più che da popolana dei vicoli partenopei, appare impacciata e se nelle note alte è quasi imbattibile, nel fraseggio e nei toni medi si dimostra ancora incerta. Evidentemente ha deciso di misurarsi con qualcosa di più grande di lei e a questo giro ne esce sconfitta.

Dopo di lei è il turno dei BowLand. Mentre il pubblico si ridesta dal torpore giusto per fischiare il loro giudice Lodo Guenzi ancora prima che apra bocca, un attimo dopo si deve ricredere perché il brano di Nada “Senza un perché”, cantato dal trio iraniano rapisce, affascina e conquista, mettendo d’accordo giuria e platea. Meno sicura di se stessa, sebbene sapientemente guidata da Manuel Agnelli, a capo della categoria Under Donne, arriva Luna, la prodigiosa sedicenne che nei giorni scorsi ha dovuto riprendersi dopo momenti di sconforto mentale e fisico che l’hanno messa a dura prova. Ma quando si alza il sipario, la crinuta ragazzina, seduta ad un pianoforte sospeso su una nuvola, si trasforma in una tigre. Manuel Agnelli dice di lei “È la concorrente più attuale di questa edizione, unica per la scena musicale del nostro paese” e così le fa cantare “Blue Jeans” di Lana Del Rey lasciando i suoi colleghi giudici piacevolmente impressionati dalle innegabili doti canore ed interpretative della sua pupilla.

Passando invece ad Emanuele, della categoria Under Uomini, ci rendiamo conto che non sempre quello che piace è ciò che si riesce a fare meglio. I compagni di squadra gli invidiano il pezzo assegnato, “Congratulations” di Post Malone, che praticamente si è auto-assegnato, ma non sanno ancora che anche stavolta ha fatto una scelta sbagliata che gli costerà molto cara. Perché la trap, che lui ama tanto, non è esattamente nelle sue corde, ma prima o poi lo capirà.

Via lui, è il turno di Sherol, che tira fuori l’asso nella manica con un grande classico italiano, “La voce del silenzio”, attingendo direttamente dal repertorio di Mina. La talentuosa capoverdiana piace a tutti, anche in questa versione più fragile e anche con le lacrime di emozione che le sgorgano non appena finisce di cantare. Sono tutti concordi nel ritenere che possa cantare ciò che vuole e che sia semplicemente bravissima. Intermezzo ospiti con il duo newyorchese dance Sofi Tukker e si continua con le esibizioni di Leo che canta “Hold back the river” di James Bay, ma la esegue in modo troppo muscolare e non convince ancora del tutto i giudici che rimproverano ancora una volta al ragazzo di essere eccessivamente impostato.

Lodo preferisce uscire dai binari e sperimentare e questa volta lo fa con i Seveso Casino Palace a cui fa cantare “Take on me”, degli A-ha. Il brano è certamente molto lontano dallo stile del gruppo, ma se l’arrangiamento energico e la grinta della frontwoman Silvia incontrano il gusto di Mara, per Agnelli, decisamente più critico e obiettivo, si tratta di un’ennesima occasione sprecata. E il rischio di bruciare questo gruppo, come già avvenuto con i Red Bricks la scorsa settimana, è davvero molto alto.

Fedez ha invece un debole per la sua concorrente Renza e ammette di trovarsi molto bene con lei, di essere in sintonia per la ragazza per la sua sensibilità. Forse per dimostrarle la sua stima le affida “Mi sono innamorata di te” di Luigi Tenco che la fanciulla, che nella vita fa la musicista, esegue in maniera molto misurata e con estremo rispetto per questo pezzo leggendario della canzone d’autore. Torniamo al gruppo delle minorenni con Martina che, mollate le struggenti ballate, grazie al suo giudice Agnelli, che stravede per il suo carattere intenso, complicato e divertente, la fa salire sui pattini a cantare “Material girl” di Madonna. La performance è un po’ da Zecchino d’oro catapultato nel mondo Disney, ma la ragazzina continua ad entusiasmare tutti. Tranne noi.

Nonostante non abbiamo ancora individuato, in questa edizione, un artista per cui tifare in maniera sfegatata, ci pare proprio che Anastasio si sia dimostrato, per ora, l’unico a possedere un naturale X factor che lo mette costantemente in splendida luce. Mara Maionchi, che la sa lunga, continua con lui il percorso che ha intrapreso fin dall’inizio e gli dà la possibilità, ogni volta, di rimanere un rapper e di scrivere interi pezzi di suo pugno da inserire nei brani affidati. Stavolta Anastasio rimaneggia “Mio fratello è figlio unico” di Rino Gaetano con grazia ed abilità, dando vita, secondo Fedez ad un “omaggio toccante e ad una performance strepitosa”. Manuel Agnelli, pur ritendendo il ragazzo un valore aggiunto per lo show, polemizza sul fatto che il concorrente, a differenza dei suoi compagni, si cimenti sempre con un inedito e non si metta in gioco con le cover come tutti gli altri. Secondo lui la sua giudice dovrebbe metterlo alla prova con qualcosa di diverso, proprio come fa lui con le sue giovanissime concorrenti. La Maionchi, che per tutta la durata del programma riesce a mantenere toni pacati, ora che siamo in chiusura di puntata sbotta “Tu fai quello che credi, noi facciamo quel c***o che ci pare”. Agnelli ribatte “E io dico quel c***o che mi pare”, ma la diatriba termina lì, Mara riconosce che lei e il suo collega sono due virtuosi della lite e con una risata, lo scontro di spegne sul nascere.

Al duello finale finiscono Emanuele e i Seveso Casino Palace, la giuria si spezza a metà si va al tilt e pubblico da casa elimina il giovane Bertelli. Per questo terzo round termina qui. Ci auguriamo che il meglio debba ancora venire.