L’attesa è quasi giunta al termine per i fan di Deadwood. L’acclamata serie western della HBO, cancellata più di dieci anni fa su un cliffhanger, tornerà con un film nel 2019. L’intero cast principale è tornato, guidato da Ian McShane nei panni dello spietato proprietario di bar Al Swearengen e Timothy Olyphant nel ruolo del noto avvocato Seth Bullock. Anche la grintosa città mineraria dello spettacolo è stata accuratamente ricreata. Eppure nulla a Deadwood è rimasto lo stesso, e quei cambiamenti, nel bene e nel male, sono ciò di cui parla il film.

Carolyn Strauss, ex dirigente della HBO e produttrice esecutiva del film, ha rilasciato a Entertaiment Weekly una succosa intervista in cui ha rivelato parecchi dettagli sull’imminente ritorno di Deadwood. Strauss ha parlato delle difficoltà incontrate nel radunare tutto il cast originale e, in particolare, nel convincere Olyphant a tornare: “Con Tim è stata tosta. L’ho tartassato – in senso buono, non in modo ostinato – con grandi idee su dove portare il suo personaggio, e sono state riflessioni utili a portare la sceneggiatura dove volevamo arrivasse.”

Il film è ambientato nel 1889 mentre la città si prepara a celebrare l’adesione del South Dakota all’Unione come quarantesimo stato. Ma di cosa parla il film, in pratica? “Se lo chiedi a David [Milch, creatore della serie, ndr], parla del passare del tempo”, continua Strauss. “Del prezzo che le persone pagano al tempo. Ha addolcito alcune persone e indurito altre. E parla della maturazione della città e del suo ingresso nell’Unione, e di ciò che questo evento mette in moto, in un modo molto personale.”

Il prezzo del tempo non ha colpito Deadwood e i personaggi, ma tutte le persone che lo hanno realizzato: puoi vedere i volti delle persone 12 anni dopo”, ha detto Strauss. “Ed è stato davvero emozionante. Gli attori piangevano al tavolo di lettura – non necessariamente per la sceneggiatura, ma l’emozione di tornare e fare qualcosa che tutti avevano davvero amato fare. Di solito hai una bella esperienza e poi è finita. Normalmente non hai la possibilità di tornare indietro, nella vita. È stato una specie di regalo.”

Riguardo il protagonista interpretato da McShane, Strauss ha detto: “Il tempo ha reso il suo più grande tributo a Swearengen. È la persona che ha guidato così tanto la vita della città e c’è la sensazione che quel potere sia un po’ calato, e ciò che ne consegue è una grande parte della storia.”

Il film è stato girato nei set di Westworld – o, più precisamente, Westworld è stato girato nei set di Deadwood – ma tornare sul set non è stato affatto semplice: “È stato fatto un sacco di lavoro. Abbiamo consegnato le redini a Maria Caso, che è stata la scenografa. Ha fatto un ottimo lavoro in origine, ma poi è tornata a ricreare la città 10 anni dopo, con tutti i dettagli che ne sono derivati. Ora ci sono edifici in pietra, perché c’era stato un incendio, cosa che accadde davvero a Deadwood.”

Una grande domanda aleggia: se il film di Deadwood fosse un successo, ci sarebbe spazio per un ulteriore revival, stavolta in forma seriale? Strauss sembra possibilista: “Beh, immagino che, come si dice, non sia finita finché non è finita. Chissà? Abbiamo già pensato una volta che fosse giunta alla conclusione.”

Cosa ne pensate? Siete curiosi di vedere il film di Deadwood? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: Entertainment Weekly