Da alcuni giorni è disponibile su Netflix la miniserie animata La collina dei conigli (qui la recensione), tratta dl romanzo di Richard Adams. Si tratta di una versione, seppur violenta in certi momenti, molto più edulcorata rispetto a quella proposta nel film del 1978. Il regista del film, Noam Murro, ha spiegato perché.

Ecco cosa ha dichiarato:

L’animazione in CG permette di avvicinarsi ai personaggi in un modo che non era possibile realizzare prima, sia come emozioni che come azione. Ci sono molte possibilità con cui giocare, e l’animazione permette davvero di realizzare un’estetica. Devo dire che per me la cosa importante è che il libro è violento e deve esserlo. Ma come insegniamo qualcosa ai nostri bambini a proposito della violenza in un modo che non sia gratuito? Parte di ciò consiste nel fatto che la violenza deve essere al servizio della storia. Non ho mai pensato che il sangue dovesse essere un obiettivo. Si è trattato di una decisione cosciente perché il libro non riguarda il sangue, riguarda la violenza e l’oppressione e la casa e l’amicizia. Ma se da tutto questo si emerge solo pensando che “era sanguinolento”, allora si è mancato l’obiettivo. Spero che lo spettatore imparerà qualcosa sulla natura umana, che include violenza e rabbia, e tutti questi temi. Questo richiede di trattare la violenza seriamente. Ma non stiamo facendo un film horror, stiamo raccontando un capolavoro della letteratura in modo responsabile.

La serie è tratta dal romanzo del 1972 di Richard Adams. La storia è quella di una colonia di conigli costretta a lasciare la propria casa e ad affrontare un pericoloso viaggio in cerca di un nuovo luogo in cui vivere in pace. La sceneggiatura è stata curata da Tom Bidwell ed è co-diretta da Alan Short e Seamus Malone. Sam Smith ha scritto una canzone originale, Fire on Fire, per la colonna sonora.

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Fonte: EW

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