Squadra che vince, di solito, non si cambia, ma dopo la prima puntata di Masterchef 8 Italia possiamo dire che l’arrivo del grande chef Giorgio Locatelli nel gruppo dei fantastici quattro, composto, oltre che da lui, dagli storici Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Joe Bastianich, abbia già portato una ventata di freschezza al cooking show più seguito di sempre.

La nuova stagione del talent culinario per antonomasia prende il via con gli ottanta prescelti, individuati tra migliaia di aspiranti cuochi che, da tutta Italia, hanno partecipato alle selezioni. Il giudice new entry fa capire subito di che pasta è fatto e rivolgendosi a tutti loro dice “Mi hanno insegnato che la cucina è precisione, puntualità, ordine e pulizia ed è questo quello che pretendo da voi”.

Adesso gli aspiranti masterchef, pronti a lottare per vincere un premio di centomila euro e pubblicare il libro di ricette, hanno solo cinque minuti di tempo a disposizione per completare il piatto vincente e giocarsi così la loro chance.

La prima sensazione è che vengano premiate più le intenzioni e le passioni che i piatti stessi, quindi ci viene sospetto che nella seconda fase di selezione, tanti di coloro che ora si sono illusi di arrivare alla Masterclass, dovranno tristemente rinunciare al loro sogno.

Tra questi invece è probabile che arrivi nella rosa finale un simpatico studente di medicina di 37 anni che, considerati i diciassette anni già trascorsi in facoltà, è più facile che riesca ad avere un futuro in cucina piuttosto che nella professione di Ippocrate. I suoi invitanti casoncelli ripieni di baccalà e scarola liquida, un omaggio a chef Cannavacciuolo, conquistano i giudici. Dopo di lui viene promosso anche il piatto Messico-Thailandia-Carmagnola cucinato da un praticante avvocato già stanco dell’ambiente forense che si sente invece veramente a suo agio tra i fornelli, e nonostante l’aria da bonaccione, tira fuori grinta e determinazione che fanno la sua fortuna. Non si capisce invece perché i quattro giudici abbiano deciso di dare il grembiule ad un blogger e al suo branzino sciapo dopo avere apertamente criticato il pesce d’allevamento e il metodo di cottura. Joe Bastianich è l’unico che gli consiglia di mettere un po’ di peperoncino, e intende non solo nella ricetta.

Gloria, operaia friulana che vuole cambiare vita e spera di potere fare della sua vera passione un lavoro per sempre, è la candidata che in assoluto riceve più complimenti in tutta la puntata. I suoi gnocchi ripieni di formaggio, così opulenti e ricchi, conditi con miele, lavanda, pere e fiori secchi, fanno venire l’acquolina anche a noi che li vediamo da casa e non ci stupiamo affatto che il piatto venga completamente ripulito dai giudici.

Un altro individuo sorprendente è il logorroico chimico toscano che, a dispetto delle soporifere chiacchiere su personaggi storici della sua terra a cui il suo pollo al succo di uva acerba è ispirato, messo alla prova si rivela competente, anche se dice che cucinare è un po’ come preparare gli shampoo per cani e gatti, attività principale della sua professione. In questo caso bisogna ammettere che le apparenze ingannano. Stessa inversione di parere è inevitabile anche per la flemmatica Caterina, una signora timida che davanti ai quattro giudici ha salivazione azzerata e si emoziona a tal punto da trovare a fatica le parole per raccontare la sua ricetta, ma poi, quando Bastianich la stimola a lasciarsi andare, si scioglie e il suo pesce spatola con salsa di fave surgelate, sebbene acquistato di lunedì quando il mercato non c’è, le fa allegramente passare il turno.

Per la quota anziani, niente da fare per il termotecnico con gli gnocchi zucchero, cannella e burro e neppure per il pensionato barese over size che cucina per soddisfare la sua voglia di cibo. Una sorte diversa invece tocca alla signora Anna, vivace 72 enne che con un piatto semplice di pasta fatta in casa, un sugo di verdure di stagione e tanto amore, colpisce il cuore e anche il palato e commuove Bastianich che ripensa alla cucina casalinga della sua nonna Erminia.

Gli arroganti e presuntuosi, grazie anche alla presenza del nuovo carismatico giudice, quest’anno non avranno vita facile, anzi, non ce avranno proprio alcuna vita, come la signora che si vanta di essere la regina delle polpette e poi presenta delle palle carbonizzate, secche all’interno e dalla consistenza sabbiosa, o come il tizio che, pensando di avere uno slancio innovativo inventandosi una cottura tipo shabu shabu del pesce, non si accorge di avere lasciato delle squame che vengono immediatamente individuate da chef Cannavacciuolo e lo fanno imbestialire. Se verso alcuni vige l’intransigenza assoluta, i giudici inaspettatamente salvano dal suocero tiranno un giovane che, lavorando nell’impresa di famiglia della moglie, non viene mai valorizzato e allora, anche se le sue tagliatelle con gamberi cotti male e burrata troppo invadente sono del tutto anonime, è pronto per lui un grembiule che gli offre momentaneamente uno spiraglio di salvezza dal congiunto despota. Ma la strada è in salita e infatti chef Locatelli lo avverte “Quello che hai fatto per tuo suocero, ora lo devi fare per me” e gli altri colleghi puntualizzano ironicamente “Adesso devi mettere incinta Antonino” e giù a ridere come matti.

La nuova formazione è decisamente ben affiatata, c’è un ottimo feeling e soprattutto tanto divertimento anche quando avviene il curioso baratto tra un grembiule che viene dato a tale Verando di Viterbo in cambio del gilet che per Bastianich è semplicemente orrendo, in realtà è il coniglio cucinato con prodotti della sua terra che ci farà ritrovare l’entusiasta giovane allo step successivo.

Speriamo invece di non doverci subire in gara un’altra specie di Alida che pare essersi reincarnata nella giovane Virginia, giovane studente insoddisfatta di giurisprudenza dalla voce tremola e dalla lacrima immediata che presenta, con la disperazione dipinta sul volto, un insensato pallido flan di ricotta servito con un gambero, un pomodorino e del pesto di pistacchio e grazie all’aspetto da cucciolo indifeso, fa breccia nell’istinto di protezione di tre giudici su quattro che decidono di darle questa possibilità di rinascita. Solo Locatelli è onesto con la ragazza e le dice no. Si mostra altrettanto severo con il giovane veronese Alberto che cucina un piatto lodevole, un diaframma di manzo con cipolle, ma alla fine si dimentica di mettere un ingrediente innervosendo lo chef che, non ammettendo distrazioni, lo boccia malamente ma poi confessa che in realtà voleva solo dargli una lezione e gli consegna lui stesso il grembiule da indossare.

Rivedremo più avanti dietro al banco di lavoro anche il maniscalco Gerry che limitandosi a cucinare, però molto bene, un semplice filetto alla riduzione di vino, porta a casa tre sì decisi, uno in meno del comandante di navi mercantili che sogna di aprirsi un ristorantino sul mare e salutare da lontano i bastimenti. La speranza di una nuova vita si accende anche per il pescatore ventenne che dopo sei anni di duro lavoro spera adesso di iniziare un nuovo percorso in cucina e lo dimostra con delle seppie pescate dal lui stesso nel corso della notte. Giuseppe invece, un aspirante concorrente eliminato durante le selezioni della scorsa edizione, ritorna alla carica con un raviolo di cernia con cremoso pecorino romano e gazpacho fragole, accostamento ardito che però conquista il gusto di Cannavacciuolo e lo proietta verso l’olimpo degli chef. D’altra parte se c’è chi osa servire dei passatelli ad un cultore della cucina emiliana come Bruno Barbieri e ad ottenere la sua approvazione, prepariamoci, perché se questo è l’inizio, siamo sicuri che il programma ci riserverà tante sorprese e tanti imprevedibili colpi di scena.