Maradona, Michele, Rubina, Danny, Simone sono i cinque semifinalisti pronti dietro ai banchi di lavoro per l’ultimo atto della sfida delle stelle di Masterchef All Stars. Ma solo uno di loro sta per vincere 100 mila euro da devolvere in beneficenza alla Cooperativa Liberamensa che si occupa, nel carcere di Torino, di creare per i detenuti percorsi professionali nell’ambito della panificazione e della ristorazione.

Nell’ultima puntata del talent show che incoronerà il migliore tra i migliori concorrenti di tutte le edizioni arriva, ad affiancare Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri, il grande chef stellato Giorgio Locatelli, che, dalla prossima settimana, troveremo a comporre, insieme anche all’immancabile Joe Bastianich, il favoloso quartetto di giudici di Masterchef Italia 8.

Dopo un opening intimistico in cui i cinque sfidanti aprono il loro cuore raccontando le loro sensazioni e i loro sogni, arriva il momento di sollevare la mitica Mystery Box ed iniziare a cucinare. “Il successo e la felicità sono fatti da un’alchimia di dettagli” sentenzia il saggio Locatelli, mentre i concorrenti alzano la scatola dei misteri scoprendo sei ingredienti, scelti dai giudici che si sono succeduti di puntata in puntata, da cuocere con sei metodi differenti per dare vita, alla fine, ad un piatto vincente. Patata, uovo, cervello, cioccolato, carciofo, gamberi devono essere cucinati tramite bollitura, frittura, oliocottura, marinatura, piastra o sottovuoto. Si intuisce subito quanto sia arduo armonizzare cibi e preparazioni e si vede che l’emozione gioca brutti scherzi anche a questi concorrenti più che abituati alla pressione della cucina della Masterclass.

C’è chi parte con le idee chiare, chi invece cerca l’originalità a tutti i costi, come Rubina e Danny, che decidono entrambi di marinare, in qualche modo, il cioccolato, procedimento che Cannavacciuolo non esita a definire “una str****ta”.

“Alla semifinale ti aspetti il botto” dice Barbieri ai colleghi mentre osservano i cinque sfidanti al lavoro e cercano anche di dare loro qualche dritta per evitare che cadano in errore. A prova ultimata il piatto di Michele è ben preparato ma slegato, segno che non c’è alcuna idea di fondo, mentre l’azzardo di Rubina, che porta sul banco di assaggio una bisque di gamberi e cioccolato, viene ampiamente premiato. La precisione e la lucidità di Maradona però, con il suo uovo appoggiato su un nido fatto con i rimanenti ingredienti, creato pensando al suo bimbo, smuovono gli animi e le papille dei giudici. Maradona vince la prima prova e Locatelli si complimenta con il giovane chef siriano avendo visto nella sua ricetta il progetto di una creazione unica realizzata con il cuore.

Si passa così all’Invention Test con cinque lucide cloches che troneggiano sul bancone. Ogni campana nasconde un piatto creato da uno dei vincitori delle precedenti edizioni del cooking show. Maradona ha il vantaggio di scegliere quale cucinare e di assegnare gli altri ad ognuno dei suoi compagni, decidendo quindi implicitamente chi mettere in difficoltà. Tiene per sé la polentina al finocchietto con lumachine di mare di Simone Scipioni, vincitore della scorsa edizione, che fa il suo ingresso in studio per descrivere il suo piatto e dopo di lui arrivano il mitico Spyros, indimenticato trionfatore del primo Masterchef con sfoglie croccanti di pasta fillo con fois grad, scampi marinati, gelatina di vin brulè e aria al prezzemolo e a seguire spunta Stefano Callegaro, da Masterchef 4, diventato, in questi anni, chef richiesto da personaggi e spicco e cuoco conteso da tutti i programmi tv. Per l’occasione propone un piatto che gioca sulle diverse consistenze composto da capesante, cavolfiore e nervetti. Segue Erika Liverani da Masterchef 5 con gnocchi ripieni di gamberi adagiati su crumble di pinoli e ricotta espressa e per concludere il quintetto di chef ormai professionisti manca solo Valerio di Masterchef 6, che, rimanendo fedele ad un tipo di cucina sperimentale ed estrema, descrive con cura il suo abalone con cuore di manzo, finta maionese di acqua di pomodoro e vongole con aglio nero. A quanto pare tutti ritengono superfluo spiegare cosa sia un abalone e allora lo facciamo noi dicendovi che si tratta di uno dei frutti di mare più richiesti del momento, un mollusco che si può consumare sia cotto che crudo.

La strategia di Maradona che rifila a Rubina l’inquietante conchiglione e a Danny il complesso piatto di consistenze terra e mare di chef Callegaro è subito chiara: vuole andare in finale con Simone e Michele perché si sente più forte di loro e spera così di avere più chances di vittoria. Intanto però ascolta con attenzione le spiegazione di Simone Scipioni riguardo il piatto che si deve accingere a preparare. I suoi sfidanti , nel corso della prova, vengono affiancati dagli inventori delle varie ricette che per pochi minuti daranno consigli preziosissimi per la corretta esecuzione del piatto. Valerio Braschi raggiunge Rubina e le dice a bassa voce “Sei un po’ nella merda”, ma lei non si perde d’animo e si mette ai fornelli più grintosa che mai. Parte il conto alla rovescia dei sessanta minuti a disposizione per replicare un piatto che vale la finale e la tensione sale alle stelle. Maradona è il più tranquillo, gli sembra di avere la situazione sotto controllo, ma pecca di presunzione perché il suo piatto poi risulta scarso di sale, disattenzione che per un cuoco è imperdonabile. I giudici assaggiano, commentano il minimo indispensabile ma non lasciano trapelare nulla fino alla decisione finale che decreterà i nomi dei tre finalisti. Rubina si prende la sua rivincita, può salire in balconata perché il suo piatto è stato eseguito alla perfezione, niente da fare purtroppo per Maradona che deve lasciare per sempre il gioco e stessa sorte tocca a Danny, che, però, prima di andarsene, ringrazia ed abbraccia i giudici. Simone, essendo riuscito addirittura a migliorare il piatto originale, raggiunge Rubina e Michele completa con loro il brillante terzetto. Inizia la finale e i giudici si esprimono in modo preciso, ora vogliono vedere tre capolavori, il menu di cinque portate che i tre finalisti si accingono a cucinare deve puntare alla perfezione assoluta. Con un balzo nel passato, vediamo scorrere vecchie immagini dei tre concorrenti a cui Masterchef ha realmente cambiato la vita. Tutti e tre, dopo l’elettrizzante esperienza nella Masterclass, hanno deciso di lasciare i rispettivi lavori per dedicarsi completamente alla cucina, la loro vera, unica e grande passione.

Adesso è il momento di dimostrare ai giudici e al pubblico cosa hanno imparato in questi anni, e lo devono fare davanti ai compagni che hanno iniziato con loro questa avventura di Masterchef All Stars e anche ai parenti più cari radunati in balconata per fare il tifo. Prima di iniziare con l’ultima grande fatica ancora uno sguardo alla vita privata dei nostri cuochi. Rubina trova alla sua postazione di gara una scatola con una lettera della madre e un disegno fatto dal suo bimbo. Michele trova una coppa che gli hanno mandato le sue figlie per cui il papà è già un campione, mentre il giovane Simone trova il matterello della nonna accompagnato da una affettuosa sua lettera. Momento di commozione generale per tutti, anche Antonino Cannavacciuolo non trattiene l’emozione, ma ora bisogna cucinare e bisogna farlo senza distrazioni. Cinque portate, entrée, antipasto, primo, secondo e dolce per dimostrare il proprio valore.

Comincia la sfida ma bisogna interrompere per qualche minuto la gara dopo l’incidente accaduto a Rubina che, tagliando un sedano rapa, affonda con troppo vigore il coltello anche nel suo dito. Risolto l’imprevisto con una bella medicazione ed un guanto protettivo, i tre cuochi, per indole, gusti e carattere molto diversi tra loro, si rimettono all’opera. Michele, allo scadere della prima ora, è il primo ad uscire con un king crab alla catalana con cipolla che secondo i severi giudici manca di spinta, pollice verso anche per il gambero con maracuja e burrata di Simone, poiché non ha azzeccato il gusto acido che ha annunciato. L’effetto scenografico del ghiaccio secco per la ricciola aromatizzata allo zenzero di Rubina premia la vista, ma, a quanto pare, poco il palato. Poi via con gli antipasti, triglia, carciofi e fonduta con curcuma per Michele , tartare di ricciola con maionese di ricci di mare e cialda di cacao per Simone, wagyu affumicato con colatura d’alici per Rubina. Sapidità centrata da Simone con il suo primo piatto di cappelletti con scarola, scalogno ricotta e caviale, sufficienza raggiunta invece dalle linguine fredde con gambero rosso e bisque di Michele e dal risotto con arancia candita, nocciole e parmigiano di Rubina. Si prosegue con triglie con fois gras e zafferano, una singolare rivisitazione del filetto alla Rossini, e poi con quaglie con caviale di lumache e sedano rapa.

Simone esce con il dessert a base di bignè caramellati con crema prima che Michele porti il suo secondo piatto, un succulento pezzettino di carne ricavato da una costata di almeno un kilo che “il cannibale”, come viene soprannominato il concorrente, ha cotto in maniera magistrale. Barbieri commenta senza mezzi termine con un giovanilistico “Spacca!”. Il dolce di frutta e verdura caramellata con terra di cacao di Rubina piace poco, mentre ancora una volta, la preparazione di Michele, un dessert a base di mousse di latte e cuore di mojito, entusiasma al punto che la giuria finisce il piatto.

È finita, i concorrenti possono finalmente riposarsi in attesa del verdetto, si sente qualche voce polemica dalla balconata, ma i giudici sono concordi, ogni menu ha qualcosa di eccezionale ma ha anche qualche mancanza, tuttavia i tre eccellenti finalisti hanno destato stupore per le loro capacità. È il momento di aprire la busta, vista la riuscita di tutti i suoi piatti, il vincitore non può che essere Michele che esplode di gioia per questo trionfo inaspettato e soprattutto perché, per tutte le puntate, è stato il più criticato e osteggiato dai compagni di avventura. L’ex capo cantiere ha avuto la sua seconda occasione ed è la prima stella del firmamento di Masterchef All Stars. Gli auguriamo di godersi il più possibile questo attimo di gloria, perché dalla prossima settimana tanti altri agguerritissimi aspiranti Mastechef si preparano già ad insidiare il suo podio. Ma adesso è tempo di festeggiare, complimenti Michele!