Sono sette e sono agguerritissimi i concorrenti rimasti a contendersi il prestigioso titolo di Masterchef All Stars. Giunti al terzo appuntamento con il talent culinario che decreterà il migliore tra gli sfidanti più brillanti visti nelle Masterclass di tutte le edizioni dello show, per giudicare l’operato delle sette stelle arriva, nelle vesti di giudice in aiuto di Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri, il più esigente dei professionisti conosciuti nel cooking show, il severo maestro Iginio Massari che, per mettere tutti a proprio agio, esordisce subito così “Siete la selezione dei migliori, non accetterò imprecisioni e non farò sconti a nessuno”.

A sorpresa, in suo onore, sotto la Mystery Box non c’è un dolce ma gli ingredienti per i casoncelli alla bresciana, piatto dell’infanzia e delle feste del celeberrimo pasticcere. Detta così sembrerebbe anche una cosa facile, ma in realtà i giudici per mettere un pizzico di brivido, pensano bene di aggiungere alla prova ben due elementi di disturbo. Prima di tutto fanno pescare a caso, a ciascun concorrente, un ingrediente improbabile da aggiungere alla ricetta e poi affiancano ad ogni sfidante un concorrente “impossibile” proveniente dalle precedenti stagioni del programma. Letizia di Masterchef 2 porta ad Alida del cacao amaro, ma è evidente che tra le due non scocca la scintilla, dato che per tutto il tempo di preparazione della ricetta a malapena si rivolgono la parola e la bella piemontese impone le sue idee con arroganza. Chiara invece, meglio nota come la “regina dei boschi” per la sua passione per i funghi porta in dono a Maradona delle spugnole, che dovranno diventare parte integrante del primo piatto tanto amato da Massari. Non ha vita facile Rubina con le cozze pelose, regalo della prorompente ed indimenticata Angela di Bari e come lei neppure Simone, con lo sciroppo di glucosio e la micidiale compagnia del logorroico Federico che gli sta, dice lui, “attaccato come un gatto ai maroni”.

È invece amore a prima vista tra Ivan e la sindacalista Lucia Giorgi, che nonostante gli porti dell’uva della Franciacorta che con i casoncelli c’entra quanto i cavoli a merenda, tuttavia incanta il concorrente siciliano stendendo una sfoglia perfetta con maestria unica. Rivediamo con piacere il mitico Italo, il maturo pilota protagonista della scorsa edizione del cooking show qui affiancato a Michele, e se pare che in un primo momento, tra disordine e confusione e del sale pericolosamente caduto a terra, tra i due non corra buon sangue, poco dopo invece l’insolito duo si trasforma in un mini squadra di lavoro perfetta. Da questa reunion non si poteva di certo escludere Rachida, la più insopportabile concorrente di ogni edizione, probabilmente mondiale, dello show che arriva festante e commossa con del coriandolo fresco per Danny che trema già all’idea di dovere lavorare con lei. L’alternanza ai fornelli è la parte più ardua di questa prima manche della serata ma alla fine il maestro Massari, pur avendo lodato i casoncelli con olio al coriandolo di Danny e Rachida e anche quelli con impasto al curry di Italo e Michele, non ha dubbi, il piatto di pasta ripiena di Simone con ragù caramellato e zabaione di parmigiano è quello che ha meglio interpretato la prova.

Il giovane emiliano scopre così il suo vantaggio per l’Invention Test che stavolta vuole testare la capacità delle sette All Stars di cucinare con piante aromatiche particolari, dai sapori molto forti e decisi. Simone tiene per sé la lavanda, ed avendo la possibilità di abbinare le rimanenti a ciascuno dei suoi compagni, decide di vendicare Alberto, che a suo parere è stato fatto fuori deliberatamente da Alida, Rubina e Danny dopo la prova in esterna della scorsa puntata e dà a loro tre le erbe più complicate da utilizzare, rispettivamente elicriso, incenso e assenzio. Tenta invece di favorire Maradona con l’erba ostrica, che il giovane libanese pare conoscere bene, e di facilitare il compito anche a Michele con il dragoncello e Ivan con l’erba cedrina. Il maestro Massari mette tutti in guardia specificando che con le piante si può fare un capolavoro, ma se si sbaglia, il piatto può essere immangiabile se non addirittura dannoso per la salute. E qui ha inizio il delirio di onnipotenza di Alida che la porterà ad un rapido declino e, al termine del test, ad essere finalmente cacciata dalla cucina di Masterchef.

La ragazza, che non pensa di risultare antipatica, ma di spaventare i suoi avversari perché lei è molto brava, cucina delle verdurine con una crema di patate all’elicriso che suscita forte perplessità di tutti i giudici che la accusano di avere presentato un piatto che non ha identità e neppure un’idea di fondo. Lei non accetta le critiche e a Barbieri, che le chiede il senso del piatto, risponde in questo modo “È un piatto mio che segna il mio percorso. Io non vengo qui a fare i compiti, vengo a portare la mia idea di cucina”, Massari si inalbera non poco e ribatte “Tu sei in un concorso, non hai capito dove sei e che devi cucinare quello che piace agli altri, e comunque il tuo è uno dei piatti peggiori mai assaggiati”. La tracotante donzella non si arrende e prosegue farneticando e fuori di sé “Io devo fare quello che piace agli altri? Buttiamo via secoli di storia, arte, pittura e di creatività per fare ciò che piace agli altri?”. Se ne torna al posto sussurrando un udibilissimo vaf*****o. Sebbene i piatti degli altri ragazzi, per la maggior parte, non siano memorabili, il maestro Massari ritiene che la presunzione di Alida e il suo credere di essere sempre dalla parte della ragione siano difetti imperdonabili e così la invita caldamente a togliersi il grembiule e a lasciare la Masterclass.

Ma l’odiosa biondina ancora non si arrende e vuole avere l’ultima parola “Non posso annullare la mia personalità, io non sono catalogabile, noi donne siamo tutto e non dobbiamo farci catalogare. Io vi stimo, ma devo stimare anche me. Oggi io vinco, non perdo, lascio nell’aria un nuovo modo di cucinare e di sentirsi donne, più belle e felici”. Intanto può andare ad essere felice altrove e soprattutto lontano dalla nostra vista. E mentre lei finalmente se ne va, Simone con i suoi gnocchetti alla lavanda si conquista anche la seconda prova della serata che gli garantisce un ennesimo vantaggio per la terza manche della gara. Ivan invece, tra i peggiori della prova, con un pesce bruciacchiato che manda su tutte le furie il maestro Massari, va diretto al Pressure Test. La meravigliosa Alta Badia e il prestigioso ristorante a tre stelle di Norbert Niederkofler sono il set della prova in esterna. Il famoso chef stellato, che si definisce un cuoco altoatesino e montanaro, è un vero cultore dei prodotti della sua terra e della materia del territorio e vuole trasmettere la sua passione e la sua poesia a tutti coloro che lavorano con lui. In mezzo a foreste intatte e verdi pascoli si stagliano le Dolomiti, dove tutto è all’insegna dello stretto rapporto tra uomo e natura. Le nostre stelle rimaste devono cucinare così cinque piatti del menu di Niederkofler personalizzando la ricetta grazie all’utilizzo di erbe locali messe loro a disposizione. Simone ha il vantaggio di scegliere il piatto da cucinare, gli altri vengono indicati a ciascuno dallo chef. Nel suo regno, Niederkofler, prima di affidare i piatti chiede ai concorrenti cosa sia per loro la cucina ed ognuno cerca la risposta ruffiana, tranne Michele che ammette candidamente di amare il pesce, che non è propriamente un alimento di montagna.

Così Danny si deve cimentare con lumache al prezzemolo, Maradona con anguilla alla brace con camomilla, Michele con risotto al Graukase, Simone con agnello con ciliegie e animelle, mentre a Rubina va il piatto forse più ostico, la tarte tatin con gelato alla vaniglia. Aiutati ciascuno da un severissimo sous-chef che abitualmente segue la preparazione del piatto, i concorrenti si mettono subito al lavoro e si sentono tutti improvvisamente apprendisti al cospetto di questi assistenti dal perfezionismo manicale. Impiattamento perfetto ed equilibrio di sapori sono requisiti essenziali per la riuscita di un piatto a tre stelle. Se la cavano tutti bene, a parte Michele con un risotto mal cotto, ma Rubina e il suo dolce corretto con fiori di sambuco brillano di luce propria. Per lei ormai la finale è una certezza, mentre gli altri se la devono ancora giocare al Pressure Test e con Ivan che li attende in studio. I ragazzi, per non essere eliminati, devono affrontare l’incubo di ogni chef, la preparazione di un dolce, che stavolta, nello specifico, deve seguire le regole della pasticceria scritte da Massari.

In realtà si tratta di cucinare alla perfezione una crema pasticcera professionale, non superando gli 82 gradi ai fornelli e con gli ingredienti già dosati dallo chef. Simone però, per distrazione, non segue le indicazioni date ed usa tre uova in meno, continuando poi a scusarsi e dicendo di non avere capito. Michele è il migliore della prova e raggiunge Rubina in balconata. Gli altri sfidanti si devono rimettere al lavoro ora con una meringa all’italiana fatta di albumi, acqua e zucchero, ma vanno tutti in confusione, sbagliano il rapporto tra gli ingredienti facendo delle vere e proprie schifezze tanto che Massari arriva a consigliare a Danny di buttare il suo preparato direttamente nel cesso. Il meno peggio è Maradona che va anche lui in semifinale. L’ultima chance per i concorrenti rimasti è rappresentata da tre cloches che svelano tre dolci capolavori di Massari, meravigliosi semifreddi da cui prendere ispirazione per creare una propria versione originale. Ivan, Danny e Simone però fanno tre mousse, non essendo in grado di preparare un semifreddo a regola d’arte. Iginio Massari, come prevedibile, è molto deluso, ma il dolce di Danny, almeno per gusto,pare essere l’unico passabile e questo è sufficiente per fargli passare la prova, per Ivan si spegne invece ogni speranza di vincere l’ambito titolo perché la sua esperienza termina qui. Quando sembra invece che anche per Simone sia finita, Cannavacciuolo gli annuncia che anche lui accede alla semifinale e quindi può raggiungere i compagni. Forza Maradona, noi tifiamo per te!