True Detective, la serie antologica creata da Nic Pizzolatto, è tornata sugli schermi con gli episodi della terza stagione e un dettaglio inserito nel secondo episodio, intitolato Kiss Tomorrow Goodbye, potrebbe aver anticipato un interessante legame con le puntate che avevano come protagonisti Matthew McConaughey e Woody Harrelson.

Sullo schermo si assiste infatti all’intervista al detective Wayne Hays (Mahershala Ali) svolta dalla regista di documentari Elisa Montgomery (Sarah Gadon) per parlare del caso Purcell, avvenuto nel 2015, e la donna gli mostra alcuni siti amatoriali in cui si prova a risolvere il mistero, sostenendo che ci sia una cospirazione più grande dietro quanto accaduto e si stia cercando di condannare la persona sbagliata. Emily gli ricorda quindi che alcuni gruppi di pedofili collegati a persone importanti sono stati individuati in aree vicine e gli chiede se conosce lo scandalo Franklin che prende il suo nome da un banchiere del Nebraska che sosteneva economicamente dei politici e sembra avesse venduto dei bambini a Washington D.C., dove hanno subito abusi e sono stati vittime in rituali satanici. Negli anni Novanta le accuse vennero smentite, tuttavia il caso non fu mai del tutto chiarito.
Nella prima stagione si era dato spazio a uno scandalo in stile Franklin con gli omicidi compiuti da Errol Childress (Glenn Fleshler), collegato al reverendo Billy Lee Tuttle (Jay O. Sanders) essendo membri della stessa famiglia, e il religioso era a sua volta il cugino del governatore. La prima vittima, Dora Lange, era poi stata ritrovata in una posizione simile a quella di Will Purcell (Phoenix Elkin).

La regista sottolinea poi nella puntata che le bambole e la spirale ritrovate sui luoghi del crimine sarebbero un simbolo di un gruppo di pedofili e, nonostante nel ritrovamento di Will non ci fossero esattamente gli stessi elementi, i due casi potrebbero quindi essere collegati.
Nella prima stagione il culto che ha compiuto i rituali non è stato del tutto scoperto e molte persone potrebbero essere ancora in vita e libere, considerando che nel video che immortalava la tortura subita da Marie Fontenot erano presenti molti individui, alcuni mascherati e di cui non si conosce l’identità.
Kent, secondo le teorie, avrebbe quindi saputo che il caso di cui si stava occupando negli anni Ottanta poteva essere legato a persone potenti e questo gli avrebbe permesso di ottenere un’importante promozione sul lavoro.

Hays, tuttavia, risponde alle domande della regista sostenendo che non ci sia nulla di vero. Il killer di Will Purcell, che ha rapito anche sua sorella Julie, potrebbe quindi aver agito da solo e le bambole lasciate sul luogo del crimine avere un significato personale, non legato a una possibile setta. Will aveva inoltre un’età molto diversa da Dora e non ha subito abusi sessuali, situazione che smentirebbe il legame con dei possibili gruppi di pedofili.

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True Detective è tornata su Sky con gli episodi della terza stagione, negli Stati Uniti le puntate sono trasmesse ogni domenica su HBO. Potete rimanere aggiornati sulla serie grazie ai contenuti pubblicati nella nostra scheda.

Fonte: TVGuide