Dopo anni di gestazione, sembra esserci una data certa per l’inizio della produzione dell’adattamento di Ghiaccio-Nove curato da Noah Hawley. Ed è stato lo stesso autore di Fargo e Legion ad annunciare che le riprese inizieranno il prossimo anno. Intervenendo al SXSW, Hawley ha dichiarato: “Probabilmente non andrà in onda nel 2020, ma lo gireremo nel 2020”. 

Hawley ha inoltre rivelato di aver terminato la prima stesura della sceneggiatura, e che questa verrà adattata in una miniserie da sette o otto episodi. Le motivazioni del ritardo nell’avvio del progetto – l’annuncio risale al 2015 – sono dovute agli altri progetti curati dall’autore. Quest’anno si concluderà con una terza stagione Legion, e Hawley sta inoltre lavorando sulla quarta stagione di Fargo. Novità anche sul fronte cinematografico, con il prossimo arrivo del suo primo film, Lucy in the Sky, e di un nuovo progetto riguardante Dr. Doom.

Quanto al testo di Vonnegut, Hawley ha dichiarato:

Vonnegut è una voce molto originale, ed è stato capace di giocare con il tono e la struttura nel modo di narrare la storia, che riesce ad essere fantascienza, ma anche un’avventura divertente sulla fine del mondo, e che al tempo stesso inserisce il lancio della bomba su Hiroshima. Quindi è molto emozionante lavorarci su, solo non l’ho fatto molto velocemente.

Il romanzo originale è una satira che tocca i temi della politica, della tecnologia e della religione, oltre alla corsa agli armamenti della Guerra Fredda.

Questa la trama del libro:

Uno scrittore decide di scrivere un libro sul giorno in cui è stata sganciata su Hiroshima la prima bomba atomica. Si intitola “Il giorno in cui il mondo finì” ed è centrato sull’idea di descrivere cosa stessero facendo alcuni scienziati nucleari nell’esatto momento in cui avveniva la catastrofe. Attraverso una corrispondenza con i tre figli dell’ormai defunto Felix Hoenikker, il premio Nobel che ha costruito la bomba, lo scrittore tenta di darcene un ritratto. Apprendiamo così che, proprio in quel giorno fatale, il dottor Hoenikker era riuscito a risolvere un gioco che lo stava impegnando da un bel po’ e che la notte della sua morte, avvenuta anni dopo, stava trafficando in cucina con dei pezzetti di ghiaccio: aveva trovato il modo per congelare l’acqua ad alte temperature. Questa sua invenzione è, in realtà, un’arma micidiale, capace di annientare ogni forma di vita sulla Terra. I tre figli cercheranno di utilizzare quest’ultima scoperta paterna. Salutato al suo apparire, nel 1963, da Graham Greene come “uno dei tre migliori romanzi dell’anno scritto dal più bravo scrittore vivente”, “Ghiaccio-Nove” è un libro che contesta la nostra società attraverso la parodia e disegna uno scenario in cui risuonano tutte le paure e le inquietudini dell’epoca contemporanea.

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Fonte: deadline