“Il tuo intervento è divino, il tuo intervento è magico” lo dice Paola Caruso, l’ex “bonas” di Avanti un altro a Barbara D’Urso, che la ospita , insieme al suo bebè appena nato, nella nuova pregiata trasmissione del mercoledì sera di Canale 5 Live – Non è la D’Urso per l’ennesimo appello al padre del bimbo che l’ha abbandonata non appena saputo della gravidanza. La bionda starlette però è così tanto devota alla conduttrice, che ora le annuncia anche di essere entrata in contatto con quella che pare essere la sua vera mamma, da riconoscerle addirittura delle virtù miracolose che di lì a poco si manifesteranno, in un altro frangente del programma, in tutta la loro magnificenza.

I superpoteri della reginetta di Mediaset prendono forma quando entrano in studio, provenienti direttamente dall’Albania, dove sono migrate per iniziare una nuova vita, Wanna Marchi e l’inseparabile figlia Stefania Nobile, per sottoporsi, come vogliono le regole dello show, ai giudizi del pubblico e ad un confronto con cinque personaggi famosi. Della più grande teleimbonitrice tv e della sua costola Stefania sappiamo tutto, l’ascesa, il successo, la fama raggiunta con le televendite di improbabili creme sciogli-grasso e alghe dagli effetti portentosi, e poi l’arrivo del mago Do Nascimento, un parrucchiere brasiliano travestito da sensitivo che dava i numeri del lotto, e poi ancora le truffe, le condanne e il carcere per dieci anni.

Ed ora le due donne, più grintose che mai, sono ancora in tv, precisando immediatamente che sono lì perché qualcuno le ha invitate e non di certo perché si sono imposte. Non fa una piega. Quello che succede da questo istante in poi è un compendio di tutto ciò che si può serenamente definire pattume televisivo. Barbara D’Urso ha un obiettivo ben chiaro in mente: vuole il pentimento della venditrice in diretta tv e di più ancora vuole che diventi testimonial di una battaglia contro tutti i maghi truffaldini che ogni giorno, a quanto pare, abbindolano milioni di italiani. E Santa Barbara ci riesce. Non senza fatica perché in realtà la Marchi, all’inizio, pare un po’ restia a prendere la parola e lascia sfogare la tenera figliola che grida come un’aquila, insulta il pubblico che la fischia e si scontra con i cinque commentatori che giustamente criticano ciò che le due donne hanno fatto negli anni.

Volano parole grosse, com’è nello stile dell’elegantissima Stefania Nobile, che non accetta altri processi mediatici e tira in ballo coloro che secondo lei sono veri delinquenti e che la nostra giustizia, a suo parere, non punisce come dovrebbe. Paolo Del Debbio, Francesca Barra, Enrica Bonaccorti e Alessandro Cecchi Paone sono ovviamente contro mamma e figlia, Mauro Coruzzi, alias Platinette, confessa invece di avere comprato, in un passato remoto, le note creme dimagranti e ora pensa che le due debbano avere diritto ad una seconda chance. Ma l’atmosfera si surriscalda, si alzano i toni e si scivola sempre di più a toccare il fondo. La Nobile parla in modo rozzo, dice che ci sono tanti altri che prendono per il c**o i cittadini, Del Debbio le chiede di usare un linguaggio più consono alla situazione e lei reagisce così “Perché non si può dire c**o? Lei il c**o non ce l’ha? Io ce l’ho, quindi l’avrà anche lei!”. Ma con Cecchi Paone va anche peggio, lui le dice che la trova di una volgarità senza pari e che si deve solo vergognare, lei gli grida “pagliaccio” puntandogli il dito contro, lui le intima di abbassare la mano e lei risponde ”Sai dove te lo metto tra un attimo questo dito?”.

Wanna Marchi finalmente prende vita e fa anche di peggio, si alza e dichiara che quelli che credono ai maghi sono dei deficienti. Quindi per anni ha considerato deficienti tutti coloro che lei ha raggirato. Lo studio esplode in un boato e in un attimo iniziano i cori da stadio al grido di “scema scema”. La D’Urso riporta l’ordine ma è giunto il momento che Wanna Marchi paghi pegno, perché va bene che è stata lei ad invitarla, va bene che le lascia libertà di parola, va bene che le permette di fare pubblicità ai locali di gin e champagne che la figlia Stefania ha aperto a Tirana, ma adesso la rossa urlatrice deve fare qualcosa per lei.

Così Barbara lascia per pochi istanti il suo cono di luce accecante, si siede in fianco a Wanna, e forse per la prima volta la vediamo illuminata da luci normali, e le mostra cosa deve fare. L’altra non può più temporeggiare e con la stessa foga con cui pubblicizzava il mitico sciogli-pancia balza in piedi e dice quello che mai ci saremmo aspettati di sentire da lei “Chi chiama un mago sbaglia, chi chiama un mago è un deficiente e un mentecatto perché la vita non ve la risolve un mago, nella vita ci vuole onestà, quella che io per un po’ ho perso”. Piovono applausi dallo stesso pubblico che fino ad un secondo prima la fischiava, la redenzione è avvenuta, l’atto di purificazione è stato compiuto, Barbara D’Urso è davvero magica.

Scene deliranti non mancano neppure a Fuori dal coro, la trasmissione del preserale condotta da Mario Giordano, grazie all’enfasi con cui il giornalista ci mette al corrente delle notizie della giornata. Stavolta a scuoterlo è la bandiera dell’Europa, che in occasione del primo giorno di primavera, Romano Prodi ha invitato ad esporre in segno di festa. A Giordano l’Europa non piace, è chiaro, così, quando a tutto schermo campeggia il bandierone blu con le stelle lui, come un ossesso, portandosi le mani alla testa, sbraita contro tale Donato, che supponiamo sia il regista, “Nooooo togli subito l’immagine, sei pazzo, a casa qualcuno muore così, mettila dietro”.

Poi finge di piagnucolare, si fa passare una bandiera dell’Italia, ordina a Donato di mandare l’inno nazionale e gli urla ancora contro quando il poveretto manda in onda un’altra fotografia, anticipando così la notizia successiva, che mostra il “Cristorologio”, un orologio apparso in una chiesa austriaca per volere del Vescono, amante dell’arte, che consiste in una statua del Cristo a testa in giù con le braccia che fanno da lancette per segnare l’ora. Un’opera orrenda, per Mario Giordano è veramente troppo, prima che gli venga una crisi isterica, chiude qui la trasmissione.

Se il buon gusto, in questo caso, tanto per rimanere in tema, va a farsi benedire, l’ennesima caduta di stile prende forma ancora una volta anche nello studio di Avanti un altro. La concorrente di turno è un’appariscente cinquantenne alla riscossa che dice di essere stata Miss Italia over, Miss Europa over, Miss Malizia e che ora, in attesa di trovare una sua collocazione nel mondo dello spettacolo, studia recitazione. Già che c’è, ammiccando chiede a Bonolis se proprio lì, nell’ambito salottino del game show popolato da pittoreschi individui, ci possa essere in futuro un posticino anche per lei.

Bonolis si avvicina allora alla seducente mora, la guarda e risponde “Sì, ma gli anni passano ormai” e come se non bastasse, per mostrarsi ancora più raffinato galantuomo conclude “Anche perché, cara signora, da Miss Malizia lei potrebbe a breve diventare Mis-Scappa”. Simpaticissimo burlone, l’avvenente over abbozza un sorriso e incassa il colpo e ancora una volta ci chiediamo perché mai Bonolis persista nell’offendere gratuitamente i suoi concorrenti.

Il bravo conduttore non è però l’unico a rimanere indifferente al fascino dei suoi ospiti, perché anche Orietta Berti, come abbiamo visto durante l’ultimo appuntamento con Che tempo che fa, rimane assolutamente insensibile alla prestanza del cantautore Enrico Nigiotti, seduto qualche posto più là insieme a lei al bancone di Fabio Fazio, e riconosciuto già dal pubblico femminile come sex symbol. La Berti candidamente dichiara di essere molto attratta dagli uomini con le labbra grosse, proprio come quelle che da giovane aveva suo marito Osvaldo e quindi di non provare interesse per il cantante. Lui ride e risponde pronto” Ho le labbra piccole, però ho la lingua lunga” Che avrà voluto dire? Meglio non indagare.

Chiudiamo con lo spavaldo Chef Rubio tornato in tv con la nuova edizione di Camionisti in trattoria. Il tour alla ricerca dei ristoranti tipici dei camionisti dove si mangia bene, tanto e si spende poco, lo porta tra Veneto ed Romagna, dove fa la conoscenza di Carlo, trasportatore romantico che tra un piatto di bigoli in salsa d’acciughe e uno di lasagne con i fegatini, si lascia andare a confessioni intime con il suo ospite. Il camionista racconta a Rubio dei suoi viaggi in Thailandia e la storia d’amore vissuta quando aveva ventidue anni con una thailandese di trentaquattro. ”Ammazza che è, te sei trovato l’unica più vecchia, che facevi, turismo sessuale al contrario?” esclama con tutta la finezza di questo mondo lo chef rugbista e l’altro si sente in dovere di giustificarsi “Perché non hai visto le foto, sembrava avesse diciotto anni e due occhi che parevano perle”. Travolto dall’attimo sentimentale, mentre sta per addentare un succulento piatto di seppie alla veneziana il cuoco ci informa di avere scoperto quale sia la sua posizione preferita per fare l’amore: lui seduto, e le seppie davanti. Quando si dice prendere un uomo per la gola.