Il gruppo di aspiranti chef si assottiglia sempre di più ed ora sono rimasti in undici prontissimi a contendersi l’ambito titolo partendo proprio dalla Mystery Box di questa ottava puntata di Masterchef Italia 8, annunciata da Bruno Barbieri in maniera enigmatica come un probabile ostacolo da superare, un’occasione da sfruttare, un ordigno che può esplodere ma anche più semplicemente una prova da vincere. Da sotto la scatola fanno la loro comparsa zucca, vitello, quinoa, Bagoss, merluzzo, melanzana, castagna, cavolfiore, avocado, patate viola. Sono tutti ingredienti che non hanno niente in comune tra di loro e la sfida consiste nell’utilizzarne uno solo, rendendolo protagonista assoluto della ricetta e assolutamente riconoscibile, e fin qui tutto bene, ma la parte difficile viene quando i giudici annunciano che piatto e portata verrà deciso per ogni concorrente da un avversario.

Immaginarsi un dolce con vitello, o peggio ancora con merluzzo è impresa ardua e quindi vediamo chi sono i più soggetti più perfidi che non si lasciano sfuggire questa occasione per colpire il compagno più forte o meno simpatico. Abbiamo pensato male perché invece partono tutti ammantati da un alone di bontà e le loro scelte sono molto sorprendenti. Alessandro dà il via abbinando melanzana e primo alla siciliana Valeria che così gioca praticamente in casa, lei a sua volta opta per patate e primo per Gloria che sappiamo tutti essere grande esperta di gnocchi. La trentina pensando forse di fare un favore e di proporre un accostamento facile dà quinoa e primo a Federico che mostra subito di non gradire e anzi sottolinea che la donna ha uno sguardo da cattiva che non gli piace, quindi, per mostrarsi diverso da lei, e forse anche perché un pochino infatuato della ragazza dalla lacrima facile Virginia, le “regala” del merluzzo per un secondo piatto.

Anche lei si sente altruista e destina il Bagoss per un primo piatto a Gilberto, che continua con zucca e primo per Loretta. Qui finalmente si muovono un po’ le carte in tavola perché la donna, con sorriso benevolo, gioca un colpo gobbo a Salvatore rifilandogli il cavolfiore per la preparazione di un piatto dolce. Il ragazzo, forse turbato dall’assegnazione, indica un facile cavolfiore e un secondo per Guido che a sua volta dà merluzzo e primo a Giuseppe che conclude con quinoa e secondo per Verando. Sembra un po’ una filastrocca stile Alla fiera dell’est, ma le scelte danno subito un’idea delle strategie che frullano nella testa dei nostri sfidanti. I giudici credevano di accendere una miccia, invece, alla luce dei fatti, temendo già l’arrivo di piatti banali e scontati, decidono di concedere solo quarantacinque minuti per la preparazione delle ricette anziché i soliti sessanta.

E tutti però iniziano a cucinare felici perché sanno che possono fare ciò che preferiscono con relativa facilità. Mentre Gilberto esprime meraviglia per la gentilezza di Virginia, Loretta viene sorpresa da chef Locatelli intenta ad assaggiare dei liquori e immediatamente ammonita. Si finge anche triste per avere messo in difficoltà Salvatore che bisbiglia tra i denti “str***a” e interviene proprio lo stesso chef a dargli qualche indicazione visto che è quello che si trova alle prese con la preparazione più improbabile. Joe Bastianich butta un po’ di benzina sul fuoco facendo notare ad Alessandro quanto sia stato cattivo quell’uomo con le bretelline di Verando a dargli la quinoa, che a quanto pare non piace a nessuno, tranne alla moglie di chef Locatelli.

Al termine della prova proprio la quinoa, ma quella di Federico che tanto la detesta ma l’ha preparata molto bene con insalata di verdure, mazzancolle panate e battuta di gamberi, viene giudicato il piatto migliore, facendo vincere al giovane pescatore un enorme vantaggio per l’Invention Test. A pari merito tra gli altri piatti migliori gli gnocchi ripieni di pera su fonduta di formaggio di Gloria, che Barbieri apprezza in quanto piatto bello e netto, e poi la purea di cavolo con uovo morbido dolce, pane inzuppato nel latte e cavolfiore caramellato di Salvatore che delizia inaspettatamente il palato di chef Cannavacciuolo che si sbilancia a dire “E’ un piatto che finirei”. Che dire, chi di cavolo ferisce, di cavolo perisce.

Federico nei panni del vincitore non vede l’ora di vendicarsi di Gloria e di farle abbassare le arie. Il tema dell’Invention Test è il branzino in crosta con salsa choron di Paul Bocuse, un piatto emblema del padre della gastronomia francese. Questa leggendaria ricetta per l’occasione deve essere preparata in staffetta a due a due e le coppie vengono formate da Federico che punta a mettere insieme gli individui meno compatibili tra di loro. Quindi Gloria e Gilberto che mal si sopportano, Valeria e Virginia che hanno già litigato in una prova in esterna, Loretta e Giuseppe che non si parlano, Guido e Verando, Salvatore e Alessandro. Chef Locatelli svela ai concorrenti la preparazione del meraviglioso pescione che ha davanti, ma i passaggi salienti li dice solo all’orecchio di Federico che però, ecco il vantaggio super della sera, sale direttamente in balconata, ma prima di andare ha la possibilità di rivelare i segreti del piatto ad un compagno a scelta.

Da vera carogna, riuscendo a superare ampiamente per antipatia anche Gilberto, decide di trasferire le sue nozioni a Gloria, dandole però indicazioni completamente errate. Le fa intendere che il pesce vada tagliato a pezzi, cotto ad alta temperatura, non le dice di togliere lisca e pelle, né come fare la mousse della farcia e addirittura le consiglia di disegnare poi sulla pasta sfoglie le squame con una punta di coltello, anziché con la bocchetta di una sac a poche come prevede la ricetta originale. Ma Gloria è furba, e anche Gilberto capisce che i consigli di Federico non erano sinceri per cui la coppia, sebbene tra i due non scorra buon sangue, si mette a lavorare con impegno. Saranno gli unici a non deludere troppo i giudici al termine del test, a differenza degli altri che produrranno nefandezze senza precedenti. C’è chi trita, frulla e cuoce la mousse di luccioperca e capesante che invece deve essere inserita a crudo nel pesce, chi straccia la salsa, tutti lasciano la pelle al pesce, cuociono male la sfoglia e addirittura c’è chi, come Valeria e Virginia, non ha neppure riconosciuto il filetto di luccio scambiandolo per branzino e ha pensato servisse per fare la testa del pesce anziché lasciare l’originale.

L’inesperienza e la scarsa conoscenza dei fondamenti della cucina stavolta rischia di far fare a tutti una pessima figura e Federico, dall’alto, parlando in dialetto, si stupisce degli errori madornali dei compagni come a dire che lui invece avrebbe saputo fare di meglio. Ad assaggi terminati, per una di quelle che si può considerare una delle sfide più difficili della cucina di Masterchef, il piatto meglio riuscito è quello di Gloria e Gilberto, per tutti gli altri si può parlare di vera e propria strage. Bastianich osserva che non avere capito un gran classico della cucina francese è più grave di avere presentato quelle schifezze. Valeria e Virginia sono le peggiori, ma, tenuto conto dell’entità dell’impresa, anziché essere eliminate, vanno dirette al Pressure Test, saltando quindi l’esterna che vede Gloria e Gilberto nelle vesti di capitani delle loro brigate che devono formare subito in studio. Gloria in grembiule blu sceglie Federico, Salvatore e Giuseppe, mentre Gilberto preferisce Loretta,Verando e Alessandro. Nessuno vuole Guido e lui scegli di andare con i rossi di Gilberto.

La sfida in esterna è una gara di adrenalina pura che si svolge sui Navigli, uno dei luoghi più noti della movida milanese. La prova è più realistica che mai, uno sguardo al futuro potremmo dire, perché le due brigate devono sostituire, accompagnate ciascuna da due giudici, quelle vere operative dei ristoranti L’Altro e El Brellin e cucinare per gli avventori che arriveranno. I due menu spaziano tra il tradizionale e il rivisitato con mondeghili con erbette spadellate, verzit in umido, zuppetta di lenticchie rosmarino e cotechino, paccheri con luganega, riso al salto, risotto alla milanese con ossobuchi e gremolada, linguine con vellutata di zucca, cotoletta di vitello con pomodorini e rucola, rustin negà, frittatina di rane, panna cotta ai frutti bosco, sbrisolona, tiramisù e Montebianco. I cuochi amatoriali hanno un’ora di tempo per preparare la linea di cucina e poi attendere le comande dei clienti. Appena i due ristoranti si riempiono in cucina si alternano attimi di concentrazione ad altri di delirio totale.

Guido perde il senno perché non sa come fare il riso al salto, Giuseppe non sa neppure come tagliare un limone da portare al tavolo e manda in bestia Locatelli. La brigata blu sembra la più organizzata, ma alcuni piatti ritornano in cucina intatti perché i clienti ritengono non abbiano nulla in comune con quelli che mangiano di solito. I rossi rischiano di perdere un tavolo per un clamoroso ritardo. Al termine della serata i commensali decidono, secondo il loro gradimento, se pagare oppure no la cena preparata da aspiranti chef che per la prima volta si sono trovati a lavorare in una cucina professionale. Vincono i blu ma tutti i concorrenti escono entusiasti dalla prova e sempre più convinti che la cucina sia davvero la strada che vogliono percorrere. Il Pressure Test vede al lavoro Guido, Verando, Loretta, Virginia e Valeria, perché chef Cannavacciuolo decide di salvare Gilberto per essere stato un capo brigata di polso e capace di gestire le tante difficoltà. Con lui, incomprensibilmente, ma per volere dei giudici, sale anche Alessandro.

Così finalmente i quattro giudici possono finalmente sedersi in poltrona a guardarsi un film muto di Charlie Chaplin, che però poco piace a Cannavacciuolo, ordinando comodamente “a domicilio” dei cibi da sgranocchiare durante la visione. Mandano le loro richieste su i tablet posizionati sui banchi di lavoro dei concorrenti indicando anche i tempi esatti di consegna. La serata cinema prevede pop corn, club sandwich e maiale in salsa agrodolce con ananas. Un Pressure Test estremo con tre preparazioni da gestire contemporaneamente e che mandano in tilt tutti. Verando e Virginia bruciano i pop corn, i club sandwich loro e degli altri non hanno gli strati previsti, o il pane ben tostato e neppure i giusti ingredienti.

Il maiale della ricetta cinese invece si presenta soffocato da verdure, oppure secco o con ananas fritta a parte in tempura che nulla a che vedere con il piatto originale. In pochi rispettano i tempi dati e la classifica finale dei giudici decreta che la migliore della prova sia Loretta, e dopo di lei Guido e Valeria. Doppia eliminazione inattesa invece per Verando e Valeria, via l’uomo con le bretelle che stavolta si commuove come la piagnona. Adesso la sfida si fa davvero cruenta, ma, come conclude chef Barbieri, nella vita alcuni riescono perché sono destinati, altri perché sono determinati. È arrivato il momento di scommettere per il vincitore. Noi tifiamo per Salvatore, e voi?