Nei giorni scorsi si è tenuta a Londra l’attesa première di Good Omens, la miniserie frutto di una coproduzione tra Amazon Prime Video e BBC Two. Abbiamo partecipato a delle interviste con il cast e gli autori della serie, ma prima abbiamo assistito alla presentazione dello show tramite una conferenza stampa. Erano presenti lo showrunner Neil Gaiman, anche autore con Terry Pratchett del romanzo da cui è tratto lo show, il regista Douglas MacKinnon, il produttore Rob Wilkins e il cast con David Tennant, Michael Sheen, Jon Hamm, Miranda Richardson, Adria Arjona e Josie Lawrence.

Neil Gaiman ha raccontato come l’idea di una trasposizione del romanzo come serie tv sia arrivata dallo stesso Terry Pratchett, co-autore del romanzo, scomparso nel 2015:

Nel 2014, Terry Pratchett, che in tanti anni di amicizia non mi aveva mai chiesto nulla, mi scrisse dicendomi “so che sei impegnato, ma puoi riuscire a farlo. So che avevamo detto che avremmo realizzato insieme qualunque progetto legato a Good Omens, ma tu devi fare questo. Sei l’unica persona là fuori in grado di comprendere la passione nei confronti di Good Omens. Devi farne una serie tv, voglio vederla prima che la luce si spenga”. E io ho risposto di sì, immaginando di avere ancora circa sei o sette anni prima che Terry ci lasciasse.

E poi lui è morto, una circostanza che ha trasformato questa richiesta nel suo ultimo desiderio. Così appena sono tornato dal funerale di Terry ho iniziato a scrivere il primo episodio. E ho voluto partecipare come showrunner perché sapevo di non poter consegnare a qualcuno uno script e aspettarmi la cosa che volevo e che avevo promesso a Terry. Quindi in pratica negli ultimi due anni sono stato in pensione come scrittore e, dopo venerdì (giorno di uscita della serie, ndr) sarò uno showrunner in pensione.

Al regista Douglas Mackinnon, che ha lavorato su tutti i sei episodi, è stato chiesto quale sia stato l’approccio per tradurre tutto il romanzo in una serie tv:

Credo che l’approccio migliore sia stato quello di non cercare di fare un adattamento, ma di realizzare semplicemente Good Omens. Abbiamo cercato di trattarli come sei piccoli film invece di una storia in sei parti. Per quanto mi riguarda, ho cercato di essere fedele al tipo di esperienza che Neil e Terry avevano creato nel libro. È stato un piacere e un privilegio lavorarci. Certo, un duro lavoro, ma ci siamo anche divertiti.

Miranda Richardson, che nella serie interpreta la medium Tracy, ha raccontato di non aver avuto alcun problema a calarsi nei panni del personaggio. Ha raccontato di aver amato l’umanità del proprio personaggio, una caratteristica evidenziata anche dalla sua collega Josie Lawrence, che nello show interpreta la strega Agnes Nutter.

Michael Sheen e David Tennant sono i due protagonisti dello show, e interpretano i ruoli dell’angelo Aziraphel e del demone Crowley:

Avendo ormai interpretato i vostri ruoli, guardandovi alle spalle avreste preferito interpretare il ruolo dell’altro o siete stati felici così?

Michael Sheen – Sono più che felice di aver potuto interpretare un angelo. Ho letto qualcosa sui Beatles, sul fatto che ognuno di loro diceva di essere passato attraverso qualcosa che aveva creato il loro legame. Credo che questo sia simile a quello che è successo a Crowley e Aziraphale. Nessun altro, eccetto loro, sa cosa significa stare sulla Terra per millenni e millenni, e vedere crescere l’umanità. Quindi hanno finito entrambi per essere legati all’umanità, e ovviamente anche l’uno all’altro. Come i Beatles!

David Tennant – E poi va detto che loro non sono dei perfetti rappresentanti dei rispettivi schieramenti. Crowley non è più così cattivo, e Aziraphale non è più così “santo”. Sono diventati simili tra di loro, in qualche modo possono contare l’uno sull’altro. Ma è solo quando li confronti con il capo di Aziraphale, l’arcangelo Gabriele, che capisci quanto si sono umanizzati con il tempo.

La parola è quindi passata a Jon Hamm, che nella serie interpreta proprio l’arcangelo Gabriele. Si tratta di un personaggio che nel romanzo non appare ed è solo menzionato. Ciò ha dato all’attore la possibilità di lavorare maggiormente insieme agli autori sulla sua personale interpretazione:

Per me c’era l’opportunità di rappresentare il boss che tutti hanno e che tutti odiano. Quello che ti dice sempre “ottimo lavoro” ma implicitamente ti fa capire che stai sbagliando tutto. Ho lavorato con qualcuno così, e odiavo quella situazione. E c’era questa idea di rappresentare come sfumati il bene assoluto e il male assoluto. Avere tutto bianco o tutto nero non è divertente, sono le sfumature di grigio ad essere emozionanti. Quindi, quando vediamo questo boss che arriva e dice di fare in un certo modo abbiamo come spettatori una specie di rigetto, del tipo “tu non lavori qui, non sai com’è”. È stato molto avvincente interpretarlo.

E la stessa rappresentazione del bene e del male passa attraverso una certa “umanizzazione degli ambienti”. Nel caso del paradiso e dell’inferno si è pensato di adattarli come particolarissimi luoghi di lavoro. Ecco come Neil Gaiman ha spiegato il processo creativo:

Io e Terry abbiamo parlato per anni di come immaginare i quartier generali dell’inferno e del paradiso, e li abbiamo pensati come dei grattacieli. Gli angeli avrebbero avuto questi fantastici uffici in cima, con una vista meravigliosa, mentre l’inferno doveva fare abbastanza schifo.

Il produttore Rob Wilkins ha detto la sua su ciò che Terry Pratchett avrebbe pensato del progetto:

Me lo chiedo ogni giorno. Provo a tornare indietro di dieci anni, a immaginare Terry e Neil che lavorano insieme al progetto. Avrebbero raggiunto il tono più adatto. Ma Neil ha comunque preso tutto questo materiale e ci ha messo moltissimo di Terry all’interno, come se potesse ancora vivere attraverso tutto ciò. E così hanno fatto Douglas e questo meraviglioso cast. Quindi, quando mi viene chiesto cosa avrebbe pensato Terry di tutto ciò, la mia risposta è semplice e ovvia: l’avrebbe amato, ne sarebbe stato entusiasta. Dico anche che, se Terry fosse stato ancora vivo l’avrebbe reso precisamente il 17% migliore! Manca a tutti noi, ma abbiamo cercato di fare in modo che fosse lì con noi sul set.

Le riprese della serie sono avvenute anche al di fuori del Regno Unito, come hanno ricordato Tennant e Sheen quando è stato chiesto loro di ricordare l’esperienza più strana sul set. L’interprete di Crowley ha affermato scherzosamente di non aver avuto un solo giorno normale sul set, ricordando come ognuno fosse più assurdo del precedente, qualcosa che gli ha dato grande gioia. Sheen da parte sua ha ricordato l’esperienza nelle location in Africa, e in particolare una scena nel deserto abbastanza faticosa da recitare. David Tennant ha confermato, ricordando la fatica nel dover tenere gli aperti gli occhi, soprattutto – nel suo caso – con delle lenti speciali che si facevano sempre più secche.

Adria Arjona, che interpreta Anathema Device, ha ricordato da parte sua una scena in cui si è ritrovata intrappolata sotto un letto, cercando di evitare che un cane la mordesse. A questo proposito, come ultimo aneddoto, abbiamo scoperto che David Tennant è stato morso da un cane sul set:

Neil Gaiman – Sapete, sul set David è la persona più gentile del mondo, è molto calmo, e tutto è sempre uguale. Quindi, quando lo senti gridare all’improvviso “ca**o!”, allora capisci che c’è davvero qualcosa che non va!

Michael Sheen – La cosa divertente è che tutti eravamo d’accordo sul fatto che David è così gentile che, tra tutti, è stata la cosa migliore che abbia morso proprio lui!

Tutte le notizie e gli approfondimenti su Good Omens sono disponibili nella nostra scheda.

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Nel cast dei sei episodi della serie ci sono Michael Sheen, David Tennant, Jon Hamm, Jack Whitehall, Michael McKean, Adria Arjona, Nina Sosanya, Ned Dennehy e Ariyon Bakare. Frances McDormand presta invece la voce a Dio, mentre Benedict Cumberbatch è la voce di Satana e Brian Cox doppierà la Morte.

Questa la sinossi ufficiale diffusa da Amazon Prime Video, che distribuirà la serie in Italia:

Secondo il “The Nice and Accurate Prophecies” di Agnes Nutter, la Strega, (il solo libro di profezie al mondo accurato e completo), il mondo finirà un Sabato. Il prossimo Sabato, in realtà. Proprio prima di cena. Così, le armate del Bene e del Male si stanno organizzando, Atlantis sta insorgendo, i temperamenti infiammano. Sembra che tutto stia andando secondo i Piani Divini. Eccetto Aziraphale, un angelo un po’ viziato, e Crowley, un demone dissoluto ai quali non interessa della guerra imminente – entrambi infatti hanno vissuto sulla Terra tra i mortali dall’Inizio dei Tempi e si sono affezionati a quello stile di vita. E qualcuno sembra aver smarrito l’Anticristo.

Co-prodotto da BBC StudiosNarrativia e Blank Corporation, lo show Good Omens (Buona Apocalisse a tutti!) è scritto dallo stesso Gaiman, anche produttore esecutivo e showrunner. La regia è affidata al regista Douglas Mackinnon. Dopo il lancio su Amazon Video la serie andrà in onda sulla BBC nel Regno Unito.

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