Charlie Brooker, creatore di Black Mirror, e la produttrice Annabel Jones hanno commentato in una lunga intervista i tre episodi che compongono la quinta stagione della serie. Ecco le loro dichiarazioni sul secondo, intitolato Smithereens.

L’episodio sembra l’erede spirituale di The National Anthem, se non ti dispiace il paragone.

No, penso che sia un paragone molto accurato. Entrambi si concentrano su un evento insolito che si svolge e si vedono le increspature concentriche che si allontanano da esso. Quindi è corretto. E sapevamo di voler fare un episodio contemporaneo senza elementi di fantascienza.

Ed è anche l’unico episodio che non ha richiesto di immaginare nuove tecnologie.

Credo che anche Shut Up and Dance sia possibile oggi. Ci piace farli ogni tanto perché ricordano allo spettatore e a noi che non siamo necessariamente una serie di fantascienza. In effetti non so bene cosa siamo.

Annabel Jones: Ci occupiamo di problematiche contemporanee e temi e problemi su come viviamo la nostra vita, e estrapoliamo molto da tutto ciò, in modo che appaia sempre rilevante.

A chi vi siete ispirati per il personaggio di Topher Grace? Forse a Jack Dorsey?

Non ho fatto ricerche su chi siano i capi di queste aziende. Ho pensato che se avessi letto troppo mi sarei preoccupato di non riuscire a renderlo bene, quindi ho inventato un personaggio diverso. Tuttavia parte del personaggio deriva da Jack Dorsey, che nel 2018, durante le vacanze, ha twittato, “Sono appena stato in un ritiro silenzioso di 10 giorni” o qualcosa del genere. E immediatamente la sua cronologia era piena di gente che diceva: “Ahhhhh! Questa piattaforma è invasa dai nazisti! Che cosa stai facendo?!”. E pensavo che ci fosse dell’ironia in lui che si allontanasse dalla propria piattaforma. Pensavo che mostrasse che era un uomo contemplativo. Cerchiamo di non costruire dei cattivi da cartoni animati, anche se in un certo modo alcuni diventano così [intendo un personaggio in un altro episodio della stagione 5 che non voglio rovinare qui]. Volevamo essere sicuri che fosse una presenza un po’ insolita. È una specie di fratello tecnologico che ha avuto l’illuminazione. Non è cattivo. È in conflitto e vediamo che anche lui è un po’ perso.

Annabel Jones: L’idea è che le persone che hanno progettato questa tecnologia non avevano idea che sarebbe diventata questa potenza globale e anche lui infine si sentiva fuori controllo – come lo saresti tu se fossi improvvisamente a capo di questa massiccia corporazione e ci fossero nuove regole che non sono state ancora definite ancora e nuovi modi di comunicare che le persone non avrebbero potuto prevedere.

Qual è la tua opinione sulle piattaforme social?

Non ho una risposta semplice. Le piattaforme per come esistono – e questo vale anche per YouTube – premiano gli atteggiamenti estremi e le prestazioni. Che sono divertenti, ma non sono utili per la costruzione di coesione sociale.  Presumibilmente, stiamo attraversando una fase di transizione mentre tutti insieme impariamo come funzionano queste cose.

Come dobbiamo interpretare il finale ambiguo?

Riguarda il modo in cui questo grande evento drammatico, il giorno più importante nella vita di molte persone, viene ridotto ad un effimero passatempo per gli altri, solo una briciola tra le notifiche. Riguarda quindi anche il modo in cui diventa una semplice distrazione per una miriade di persone.

Black Mirror è una serie antologica che attinge al disagio collettivo nei confronti del mondo moderno. Ogni episodio è una storia a sé, provocatoria e carica di suspense, su temi che riguardano la tecno-paranoia contemporanea. Senza ombra di dubbio, la tecnologia ha trasformato tutti gli aspetti della nostra vita. In ogni abitazione, su ogni scrivania, in ogni mano c’è uno schermo al plasma, un monitor o uno smartphone: uno specchio nero, un “black mirror” su cui si riflette la nostra esistenza nel XXI secolo. La serie è creata e scritta da Charlie Brooker, mentre lo stesso Brooker e Annabel Jones ne sono i produttori esecutivi.

Potete rimanere aggiornati sulla serie di Charlie Brooker grazie ai contenuti pubblicati nella nostra scheda.

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Fonte: EW

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