Charlie Brooker e la produttrice di Black Mirror Annabel Jones hanno analizzato la quinta stagione della serie in una lunga intervista. Ecco le loro riflessioni sul terzo episodio, intitolato Rachel, Jack and Ashley, Too.

Quale è stata l’ispirazione per il contenuto dell’episodio?

Abbiamo discusso dell’ascesa delle versioni olografiche di artisti: Prince e Whitney Houston e Amy Winehouse. È particolare il fatto che queste persone spesso scompaiano in circostanze estremamente tragiche. Sono stati masticati dall’industria dello show business e ora vengono resuscitati. È estremamente macabro. E stavamo pensando anche alle A.I. (e se potessimo programmare qualcosa in grado di scrivere come John Lennon?) E ad Alexa, a tutti quegli assistenti virtuali, e a come offrono una compagnia di un certo tipo. Ciò ha portato la conversazione sul fatto di avere un assistente virtuale basato sulla personalità di una celebrità, e poi ho iniziato a saltare su e giù, e ho pensato: “si collega all’idea di un ologramma performer!”. Ed è partito da lì.

Sul finale dell’episodio:

Ad un certo punto ho proposto che la faccia della zia cadesse rivelando tutti i circuiti e fili. Ho detto che doveva sparire in una nuvola di fumo, ero molto convinto di questo. Ci arriva vicino nel momento in cui guarda in basso verso la telecamera e lo spettatore. Questo è il massimo che abbiamo potuto fare.

Perché avete scelto Miley Cyrus per il ruolo?

Annabel Jones: Probabilmente per la sua maggiore attitudine. L’intero episodio riguarda un’artista e di come sta cercando di trovare la propria identità e di uscire dalla macchina commerciale. E mentre parlavamo, il tono diventava sempre più acuto e sarcastico e satirico, e Miley è tutte queste cose. Lei ha quell’atteggiamento. Non ha paura di farsi da parte e fare qualcosa di al limite. Ma quello che amo della puntata è la vulnerabilità che lei ha portato in tutto questo. E poi, ovviamente, le sue osservazioni sul mondo e sulle sue esperienze personali e su cosa vuol dire vivere quella vita e le richieste che i social media pongono su di te e sulle sue relazioni con i suoi fan e su come lei cerca di gestire tutto questo responsabilmente. E lei ha attinto a tutto ciò.

Charlie Brooker: E poi ha anche un ottimo senso dell’umorismo per qualcuno che fa quella vita, non prende quel mondo troppo seriamente.

Black Mirror è una serie antologica che attinge al disagio collettivo nei confronti del mondo moderno. Ogni episodio è una storia a sé, provocatoria e carica di suspense, su temi che riguardano la tecno-paranoia contemporanea. Senza ombra di dubbio, la tecnologia ha trasformato tutti gli aspetti della nostra vita. In ogni abitazione, su ogni scrivania, in ogni mano c’è uno schermo al plasma, un monitor o uno smartphone: uno specchio nero, un “black mirror” su cui si riflette la nostra esistenza nel XXI secolo. La serie è creata e scritta da Charlie Brooker, mentre lo stesso Brooker e Annabel Jones ne sono i produttori esecutivi.

Potete rimanere aggiornati sulla serie di Charlie Brooker grazie ai contenuti pubblicati nella nostra scheda.

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Fonte: EW

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