Dal creatore e scrittore Craig Mazin e dal regista e produttore esecutivo Johan Renck è arrivata la miniserie rivelazione di questo 2019: composta da cinque episodi, Chernobyl esplora come l’incidente nucleare del 1986 sia diventato una delle peggiori catastrofi umane create nella storia. Dopo l’esplosione di un reattore nella centrale di Chernobyl, in Ucraina, l’Unione Sovietica ha subito una massiccia esplosione che ha liberato materiale radioattivo anche in Bielorussia e Russia, fino a raggiungere la Scandinavia e l’Europa occidentale; nel tentativo di arginare i danni e salvare il mondo da un disastro devastante, numerosi coraggiosi hanno sacrificato la propria vita, consapevolmente e inconsapevolmente.

In una recente intervista rilasciata a Collider, Renck ha parlato di come ha girato Chernobyl come se fosse un film di cinque ore, descrivendo inoltre il lungo e complesso processo di casting. “Sì, ho insistito su questo”, ha dichiarato il regista svedese in merito alla scelta di girare la miniserie come un prodotto cinematografico unitario. “Doveva essere girato come un film. Non c’è niente della televisione tradizionale in questo prodotto. È fondamentalmente un film lungo, tagliato in cinque parti, quindi è così che dovete affrontarlo. È stata girata in quel modo, e ogni suo aspetto è stato affrontato secondo questo criterio. Lavoro in televisione da molto tempo e conosco tutti gli aspetti di questo mezzo. Non ci sono mai stati dei compromessi e non c’è mai stato nessun desiderio di fare altro se non quello che era meglio per il progetto.”

Il cast della serie è uno dei punti di forza: vanta infatti la presenza di Jared Harris, Stellan Skarsgård ed Emily Watson nei ruoli principali, nonché di numerosi volti noti in parti secondarie. In merito al casting, Renck ha spiegato: “È un processo organico. Abbiamo passato molto tempo a fare casting. Abbiamo visto migliaia di attori per questa serie. Abbiamo trascorso mesi in una piccola stanza a Londra per vedere tutti i candidati. Ovviamente, il nostro desiderio era trovare i migliori attori possibili, perché era davvero fondamentale. Vuoi persone con strumenti molto raffinati, che abbiano la capacità di fornire molti livelli recitativi. Quello che succede è anche che i personaggi, sulla carta, inizino a trasformarsi una volta incontrato l’attore. È un processo molto complesso perché l’attore reale influenzerà il personaggio, e c’è un po’ di danza tra ciò che è nella pagina e ciò che fa l’attore, che lentamente si evolve in qualcosa di nuovo.”

In Italia, Chernobyl ha debuttato il 10 giugno su Sky Atlantic HD.

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Fonte: Collider