Netflix ha comunicato mercoledì risultati del secondo trimestre al di sotto delle aspettative, e per questo sta accusando un duro colpo in borsa.

I 2.7 milioni di abbonamenti in più nel mondo sarebbero un ottimo traguardo, se non fosse che se ne prevedevano almeno 5 (nel 2018 l’incremento era stato di 5.5 milioni). Colpisce poi la brusca frenata degli abbonamenti negli Stati Uniti, che anziché crescere calano rispetto al trimestre precedente da 60.2 a 60.1 milioni. Poco mosse anche le iscrizioni gratis (1.58 milioni contro gli 1.56 del trimestre precedente negli USA, 4.48 contro 5 milioni nel resto del mondo). Crescono invece del 26% i ricavi, e il reddito operativo sull’anno sale del 53%. Al momento Netflix ha 151.56 milioni di abbonamenti in tutto il mondo, rispetto ai 124.35 del 2018.

Secondo Netflix il mancato raggiungimento dell’obiettivo non è dovuto alla concorrenza, ma a contenuti originali forse meno intriganti per il pubblico e soprattutto all’incremento del prezzo medio degli abbonamenti, che ha comunque contribuito a generare maggiori ricavi: 4.92 miliardi di dollari.

Nel comunicare questi dati, Netflix ha inviato una lettera agli investitori spiegando di essere molto ben posizionata sul mercato nonostante l’imminente arrivo di altri player:

Nei prossimi 12 mesi Disney, Apple, Warner Media, NBCU si uniranno a Hulu, Amazon, BBC, Hotstar, YouTube, Netflix e tanti altri nell’offrire intrattenimento via streaming. La competizione per vincere il tempo libero dei consumatori è feroce per tutte le compagnie, e grandiosa per i consumatori. L’innovazione sta convincendo sempre più spettatori a rinunciare alla tv lineare a favore dello streaming.

Ma l’arrivo di nuovi player significa anche la perdita di contenuti su licenza che hanno fatto la fortuna di Netflix. L’azienda non sembra essere particolarmente preoccupata:

Non abbiamo una concentrazione eccessiva in termini di visualizzazioni, anche i titoli più seguiti, visti da milioni di spettatori, contribuiscono solo a una piccola percentuale delle ore visualizzate. La nostra esperienza passata ci dice che quando perdiamo titoli importanti i nostri utenti cercano altri contenuti sulla piattaforma.

Infine, Netflix smentisce categoricamente di voler implementare un sistema basato sulla pubblicità:

Noi, come la HBO, siamo privi di pubblicità. È una delle caratteristiche del nostro brand, quando leggete indiscrezioni che speculano sul fatto che staremmo pensando di iniziare a proporre inserzioni pubblicitarie sappiate che è falso. Siamo convinti che il nostro business possa valere di più nel lungo periodo rimanendo fuori dalla competizione per la raccolta pubblicitaria e concentrandoci interamente sulla soddisfazione dello spettatore.

L’azienda è molto ottimista e ritiene che nel terzo trimestre avverrà un recupero, con l’aggiunta di 7 milioni di nuovi abbonati contro i 6.1 milioni del terzo trimestre 2018, forte anche di una nuova offerta per il mercato indiano mobile.

Sarà comunque interessante vedere come si comporterà lo spettatore quando, nei prossimi mesi, debutteranno sul mercato servizi come Disney+ e HBO Max. Vi terremo aggiornati!

Fonte: TechCrunch / Deadline

 

I film e le serie imperdibili