Sono passati quasi due anni da quando l’FCC ha impresso un duro colpo alla neutralità della rete americana: all’epoca vi spiegammo che i binge watcher delle piattaforme streaming sarebbero stati i primi a pagarne le conseguenze, e sembra che ciò stia già accadendo.

Il Los Angeles Times ha infatti pubblicato un’inchiesta dedicata agli incrementi di prezzo della connessione a banda larga che Comcast e altre compagnie stanno iniziando a imporre ai clienti che superano la quota mensile dei loro piani. La maggior parte dei piani internet hanno infatti un limite massimo di dati mensile, soglia che inizia a essere superata da sempre più utenti a causa dello streaming 4K e del gaming online.

Uno di questi utenti, James Wright, spiega al quotidiano di essere stato contattato da Comcast dopo aver superato la soglia:

Dopo aver abilitato il 4K, il primo mese ho superato il limite come niente. Non è così difficile come uno pensa, se si ha una tv 4K, anzi.

I “power streamers” sono gli utenti che superano il limite di 1 terabyte di dati scaricati ogni mese (imposto da Comcast, AT&T e Cox Communications Inc.): il numero di questi clienti è raddoppiato nel corso dell’ultimo anno (diventando il 4% di tutti gli utenti internet nel primo trimestre del 2019). Per poter vedere streaming in alta definizione molti utenti devono passare a connessioni che concedono una banda più ampia, e nei casi sopracitati potrebbero incorrere anche a sovrapprezzi ulteriori dopo aver sforato il limite di download: alcuni arrivano a sottoscrivere piani senza limiti che costano fino a 100 dollari al mese (il doppio della bolletta normale).

Si tratta di una criticità non indifferente che i produttori e distributori di contenuti non potranno ignorare durante la streaming war che si sta preparando: non è un caso se l’utente medio americano non è disposto a spendere più di 21 dollari al mese per lo streaming video. Il binge watching potrebbe diventare infatti troppo costoso…