The OA è stata chiusa da Netflix dopo due stagioni e Brit Marling ha voluto commentare la reazione dei fan alla cancellazione, situazione che ha portato persino una trentenne a iniziare uno sciopero della fame nella speranza di un salvataggio della serie da parte di Netflix!

La creatrice e protagonista dello show ha voluto inizialmente ringraziare per l’affetto ricevuto dai fan di tutto il mondo, che hanno creato opere d’arte, saggi e discussioni online per sottolineare l’importanza di The OA, e hanno eseguito i “movimenti” creati per lo show:

Le vostre parole e le immagini ci hanno profondamente emozionati. Non solo perché lo show deve continuare, ma perché per alcune persone la sua improvvisa cancellazione fa emergere delle discussioni più importanti sul ruolo della narrazione e il suo destino all’interno della spinta del capitalismo verso il consolidamento e le economie di scala.

Brit ha poi proseguito condividendo la propria preoccupazione per quanto riguarda un potenziale collasso “morale ed ecologico” a causa di forze potenti come avarizia, paura e vanità:

E non posso che sperare che qualcuno arrivi a salvarci da noi stessi: un politico, un fuorilegge, un esperto in tecnologia, un angelo.

Marling ha spiegato che il desiderio di attendere un eroe non è affatto nuovo e nemmeno il conforto “anestetizzante” che porta nella mente questa idea, essendo concetti nati e incoraggiati dalle persone ormai da secoli, venendo così convinti che bisogna attendere. Brit ha successivamente parlato dell’importanza del viaggio compiuto da un eroe per ritornare poi dal suo popolo e aiutarlo a compiere dei progressi, come accade nell’Odissea e nei film di Star Wars, senza dimenticare persino il racconto con protagonista Tony Soprano. La star ha sottolineato che ha amato molte di quelle storie e queli eroi, indossando anche il costume di She-Ra a Halloween e scegliendo ruoli in cui il suo personaggio aveva il potere e non era una semplice vittima. L’attrice ha però dichiarato:

Più ci penso più sembra folle. Nessuno verrà a salvarci. Dobbiamo salvarci da soli. Ogni giorno, in modi piccoli e grandi.

Per questo motivo, secondo Brit, è importante proporre delle storie che propongono schemi diversi e persone normali, spesso outsider, che uniscono le forze per raggiungere degli obiettivi comuni, come accade in The OA.
La creatrice dello show ha sottolineato l’importanza delle persone che stanno protestando per la cancellazione della serie, facendo nuove conoscenze online e condividendo idee e storie, o eseguendo insieme la coreografia creata per la serie.

Brit ha spiegato:

Molti di voi hanno espresso gratitudine per questa storia e nei confronti miei, di Zal e di chiunque abbia lavorato a The OA. Ma siamo tutti noi grati nei vostri confronti. Siete andati oltre gli schemi della narrazione e state costruendo qualcosa di molto più bello rispetto a quanto abbiamo fatto noi perché lo fate nella vita reale e con persone reali.

Marling ha sottolineato:

Lo show non ha bisogno di continuare per far proseguire i sentimenti provati.

Brit e Zal hanno infine raccontato che hanno incontrato una ragazza che sta protestando per la cancellazione a Hollywood e contro il capitalismo, sostenendo che “gli algoritmi non sono intelligenti come noi. Non possono tener conto dell’amore”.

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Fuori dal quartier generale di Los Angeles di Netflix è in corso proprio una protesta: la trentacinquenne Emperial Young sta effettuando uno sciopero della fame dal 16 agosto nel tentativo di far cambiare idea ai responsabili della piattaforma di streaming e ottenere il rinnovo per The OA per una terza stagione.
La giovane ha spiegato:

Non è come la maggior parte degli show. La sincerità, la filosofia. Si tratta di uno show davvero rilevante per così tante persone. Affronta molte tematiche importanti, il trauma, il dolore e la salute mentale ed è inoltre un’esperienza creativa senza tregua e fantastica, la narrazione è semplicemente incredibile.

Emperial ha inoltre sottolineato che la seconda stagione si è conclusa con un cliffhanger che rischia di lasciare gli spettatori senza un epilogo della storia e ha ribadito che si tratta di un progetto che merita la fiducia e il sostegno dei produttori.
Young ha dichiarato:

Netflix ha questa mentalità che prevede il dare via a una serie di show, ma si sta lasciando sfuggire alcune cose davvero buone. La maggior parte degli show televisivi sono semplicemente intrattenimento ed è stato grandioso che Netflix abbia dato una piattaforma ai creatori che stanno cercando di raccontare una storia così speciale come The OA, ma poi togliere questa piattaforma dopo due stagioni a causa delle statistiche non ha senso, penso che stiano pensando troppo all’immediato.

La leale fan della serie sostiene inoltre che non abbia senso costruire un catalogo composto da storie rimaste in sospeso perché chi inizierà la visione in futuro rimarrà deluso non avendo una fine soddisfacente e bisognerebbe inoltre considerare che alcuni progetti hanno bisogno di un tempo più lungo per essere apprezzati dai fan, accusando Netflix di non aver pubblicizzato in modo adeguato il debutto della seconda stagione, considerando che molte persone non si sono rese conto dell’arrivo delle puntate inedite in tempi brevi.

La ragazza è pronta a continuare il suo sciopero della fame perché è convinta che The OA abbia aiutato molte persone e vuole sostenere lo show il più possibile, venendo anche aiutata da altri fan.

Che ne pensate della reazione dei fan alla cancellazione di The OA?

Fonte: Deadline, Indiewire

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