Sono rimasto devastato dalla cancellazione perché credo, dal punto di vista creativo, che noi, e con noi intendo le altre persone, come Mark Verheiden, che ha governato alla grande la barca e ha realizzato davvero un lavoro eccezionale, abbiamo messo in piedi uno show che evidenziava l’amore per il materiale originale, soprattutto della run di Alan Moore. È uno dei miei eroi, ovviamente. Davvero, tutti i coinvolti si sono innamorati del materiale originale e dei personaggi e credo che questo traspaia dagli episodi. Penso che coloro interessati a quello che le altre stagioni avrebbero potuto essere dovrebbero prendere in mano il materiale originale.
La prima stagione è molto simile a un film, ha un inizio, una metà e una fine, è una storia raccontata nel corso di dieci episodi e quello che mi piaceva era vedere, per esempio, un licantropo in un ospedale, quindi [nella seconda stagione] avremmo avuto un’antologia con storie a sé stanti. La palude è praticamente il ricettario del terrore soprannaturale, si possono esplorare vari sottogeneri dell’horror e speravo di farlo nella seconda stagione, utilizzando alcune delle storie più inquietanti del fumetto. Tutto sarebbe stato ancora più strano. Per le persone che non conoscono il personaggio la prima stagione è servita a presentarglielo, la seconda si sarebbe immersa in idee ancora più bizzarre, inquietanti, strambe e schifose.
Cosa pensate delle dichiarazioni di Gary Dauberman su quella che sarebbe stata la seconda stagione di Swamp Thing? Ditecelo nei commenti!
Fonte: Comic Book Movie
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