Il tormentone secondo il quale I Simpson tendono a prevedere praticamente ogni evento della contemporaneità è ormai molto diffuso. Ad ogni situazione particolarmente sentita, soprattutto a livello globale, parte la ricerca al riferimento più azzeccato da parte dei Simpson. Insomma, qualcosa che ci si avvicini maggiormente nel corso dei trenta e più anni di onorata carriera in tv. Ed è accaduto anche con il Coronavirus, l’epidemia al momento localizzata in Cina con alcuni casi segnalati nel resto del mondo.

Su Twitter molti hanno infatti ricordato un episodio della quarta stagione dei Simpson intitolato Marge in catene. In realtà la prigionia di Marge c’entra poco, e tutto riguarda l’incipit della puntata. Nell’episodio, Homer ordina uno spremiagrumi. Quando questo arriva, però, al suo interno sono contenuti dei germi a causa della malattia di un operaio che vi ha tossito all’interno. In breve, parte un’epidemia che contagia i cittadini di Springfield.

Ecco alcuni esempi di tweet che segnalano il paragone:

 

Ora, la tentazione di cedere al tormentone è forte ed è comprensibile, ma per ogni circostanza bisogna fare attenzione a non cedere a facili generalizzazioni. Innanzitutto, in questa rincorsa serrata alla battuta, vale la pena sottolineare che nell’episodio il virus proviene da Osaka, in Giappone, non dalla Cina. Quindi un’origine completamente diversa. In secondo luogo, la trasmissione del virus nella puntata è, letteralmente, “cartoonesca”, con una nuvoletta di germi che si sprigiona dalla scatola. Decisamente lontano dalle modalità di diffusione del virus e dalla situazione attuale.

Come avvenuto alcuni mesi fa nel corso dell’occhiataccia di Lisa a Donald Trump (un palese fake) modellata su quella lanciata da Greta Thunberg al presidente, il migliore approccio in questi casi rimane quello del semplice buon senso.

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