Nel corso degli ultimi anni, Peaky Blinders è diventato un piccolo fenomeno televisivo, consolidatosi stagione dopo stagione. Oggi la serie con Cillian Murphy è un prodotto che si nutre di un grande seguito in tutto il mondo e che non esaurisce il proprio impatto nella semplice trasmissione delle puntate. Qualche tempo fa riportavamo delle statistiche che raccontavano il grande impatto turistico su Birmingham avuto dallo show, ma accanto a questo c’è anche un vero brand associato alla serie. A confermare questo grande apparato legato alla serie BBC è stata la produttrice esecutiva Caryn Mandabach, che nel corso di un’intervista ha accennato alle specifiche difficoltà affrontate dalla sua casa di produzione.

Parte di ciò dipende dal fatto di operare sul mercato europeo, evidentemente impossibilitato a tirar fuori le grandi cifre che girano invece negli Stati Uniti:

La CMP è abbastanza fortunata da possedere, produrre e usare il marchio Peaky Blinders, che è un successo “glocale”, grazie al fantastico supporto di BBC e Netflix. Questo è stato possibile solo perché, almeno per ora, in Europa si possono ancora mantenere alcuni diritti. Questa è la buona notizia. La cattiva notizia è che, relativamente, il contenuto speso dalle emittenti del servizio pubblico in Europa sta rapidamente diminuendo rispetto alla spesa gigante negli Stati Uniti. Inoltre, le società di produzione indipendenti più piccole come la mia devono essere abbastanza creative e flessibili da saper generare una nostra proprietà intellettuale. Il costo dell’acquisizione di IP, come le opzioni di libri o i diritti sui film, è proibitivo.

Ma come è stato possibile costruire questo brand da zero?

Essere proprietari e gestire Peaky Blinders è un compito molto vasto, dato che si tratta ormai di un marchio mondiale, non limitato al solo Regno Unito. Steve (Knight, ndr) è estremamente perspicace su come coinvolgere un pubblico sempre più vasto. Godiamo di una fedele base di fan che hanno creato da soli fan art, meme e discussioni. Il nostro primo libro collegato è sugli scaffali, abbiamo linee di abbigliamento e una collaborazione con la Kent & Curwen di Beckham. L’album pubblicato da Universal Music è ora il numero 2 nelle classifiche e c’è un videogioco in lavorazione. Sono inoltre in corso discussioni su un film, nonché con l’inglese National Opera e il balletto Rambert. È molto soddisfacente vedere il livello di coinvolgimento crescere ad ogni stagione.

Del film aveva parlato già in precedenza Steve Knight, mentre il musical era stato accennato proprio nel corso di un’altra intervista della Mandabach sempre a deadline. Per quanto riguarda invece il videogioco, il primo annuncio era arrivato nel marzo dello scorso anno, quando era stata annunciata una partnership tra Endemol e Curve Digital e FuturLab per creare un’esperienza di gioco legata allo show, pensata sia per console che per PC.

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Fonte: deadline