Lo staff di The Ellen DeGeneres Show ha espresso il proprio disappunto causato da un trattamento durante l’emergenza Coronavirus da parte dei produttori della tramissione considerato inadeguato e poco rispettoso.
Oltre 30 persone non avrebbero infatti ricevuto per oltre un mese alcuna comunicazione scritta riguardante i propri orari di lavoro, la paga o domande relative alla propria salute fisica e mentale, scoprendo inoltre che è stato affidato a una società esperta in tecnologia e non iscritta al sindacato l’incarico di occuparsi le riprese delle puntate attualmente in onda dalla casa di Ellen DeGeneres. La produzione avrebbe successivamente risposto annunciando una riduzione del salario pari a circa il 60% nonostante lo show sia ancora in onda.

Secondo quanto riposta il sito di Variety, solo quattro membri della crew stanno lavorando alla versione della trasmissione realizzata in remoto e lo staff considera la situazione poco in linea con il messaggio lanciato durante gli episodi tramite l’invito “a essere gentili”.

Secondo un portavoce di Warner Bros. Television, che si occupa della distribuzione dello show, i produttori e Telepictures si starebbero impegnando per occuparsi dellos taff e della troupe nel migliore dei modi, sostenendo che i dipendenti siano stati pagati in modo “consistente” nonostante un orario ridotto di lavoro.
Una fonte vicina allo studio ha confermato che le comunicazioni avrebbero potuto essere migliori, sostenendo tuttavia che la situazione fosse causata dalla confusione e dall’incertezza causate dal COVID-19.
Il 2 aprile la maggior parte delle persone che lavorano alla trasmissione hanno infatti scoperto tramite i post condivisi sui social media che Ellen DeGeneres aveva fatto creare un set nella sua residenza, potendo quindi lavorare da casa.

Gli ultimi episodi girati in modo “normale” sono stati realizzati nella settimana del 9 marzo, mentre la settimana successiva i dipendenti hanno ricevuto il 100% del loro salario nonostante il set fosse stato chiuso per precauzione e provare a limitare il contagio. La settimana del 23 marzo c’era invece già in programma da tempo una pausa dal lavoro. I sette giorni successivi sono stati pagati come se ci fosse stata una riduzione degli orari e il 10 aprile la crew ha ricevuto la comunicazione che la paga sarebbe stata versata considerando un impegno di otto ore per due giorni di lavoro a settimana, anche se su questo elemento le testimonianze della produzione e della troupe non sono unanimi. La troupe è poi rimasta indignata dall’assunzione di Key Code Media, una società audiovisiva con sede a Burbank, a cui è stato affidato il compito di aiutare la realizzazione delle riprese a casa di Ellen dal punto di vista tecnico, considerando che lo staff abituale della trasmissione in grado di compiere lo stesso lavoro non è stato utilizzato o contattato in nessun modo.
Il 7 aprile un rappresentante del sindacato International Alliance of Theatrical Stage Employees ha quindi riportato le perplessità dei dipendenti dello show e ha poi invitato la crew a mantenere alta l’attenzione, pur assicurando che gli iscritti avrebbero continuato a ricevere i soldi dovuti.

Il portavoce della Warner ha dichiarato che l’assunzione di persone esterne sia stata necessaria per rispettare le regole relative al distanziamento sociale e alle norme di sicurezza pubblica.
Ellen, al suo ritorno sugli schermi, aveva dichiarato che voleva tornare al lavoro il prima possibile sottolineando che pensava in particolare allo staff e alla crew a cui vuole bene e nei cui confronti voleva esprimere il proprio sostegno.
Alcune delle persone che lavorano fin dal pilot del talk show sostengono però di non essere state contatte in nessun modo e la maggior parte dello staff ha dovuto chiedere ai propri colleghi al lavoro su altri show. La crew di Jimmy Kimmel Live! sarebbero stata pagata direttamente dal conduttore nel periodo di assenza dello show dai palinsesti e ABC avrebbe poi ripreso i pagamenti senza riduzioni non appena ricominciata la messa in onda. Lo staff di Last Week with John Oliver, Full Frontal with Samantha Bee e Desus & Mero ha invece ricevuto in modo tempestivo delle comunicazioni e regolarmente il proprio salario.
La differenza di comportamento, secondo la difesa dei produttori, sarebbe legata alla differenza distribuzione dello show che viene “acquistato” dalle stazioni televisive, mentre elementi legati agli aspetti creativi, logistici ed economici sarebbero completamente diversi rispetto agli altri talk show in onda.

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Fonte: Variety